Teatro Piccolo di Pietralata: Et Dieu Crèa La Femme

Un’opera nata dall’idea di Gloria Imperi che permette di esplorare la complessità dell’universo femminile

Il titolo dell’opera “Et Dieu Créa La Femme”, nata da un’idea di Gloria Imperi che ne ha curato soggetto e regia ed è stata rappresentata nel Teatro Piccolo di Pietralata, rimanda al film diretto nel 1956 da Roger Vadim e interpretato dall’immortale Brigitte Bardot. 

Ma, in realtà, siamo su due piani differenti. Nel film si tende a rappresentare la donna secondo determinati stereotipi e senza alcuna indagine psicologica, nello spettacolo teatrale messo in scena al Piccolo di Pietralata, invece, abbiamo un’intensa e profonda esplorazione dell’universo femminile con le sue dinamiche interiori e, soprattutto, con un indagine espressiva fuori dal comune.

Qui, attraverso una fusione di danza, musica, recitazione e poesia si è voluto mettere in luce un ritratto a più livelli della donna che va oltre gli schemi prestabiliti, ancora presenti nella società contemporanea, e raggiunge le vette di una squisita poetica introspettiva.

Grazie alla coinvolgente e intensa voce recitante di Brunella Caronti siamo introdotti in un mondo pieno di luci, suoni, movimenti, passioni che catturano l’occhio dello spettatore e lo conducono per mano in un’altra dimensione dove, grazie alla poesia, la Donna viene “messa in scena” con tutte le sue fragilità, ma anche con le sue qualità più profonde quali la bellezza, la sensualità, la tenacia. l’amore, la sensibilità, la delicatezza, la forza, la sofferenza, la speranza.

Ecco allora emergere la voce delicata e incantevole del soprano Lucia Filaci che, interpretando alcune famose arie del repertorio lirico, riesce ad infondere nel cuore di chi ascolta una chiara e delicata armonia del cuore ed elevare lo spirito su una dimensione più armoniosa.

E ci colpisce la danza potente e vigorosa di Vittoria Maniglio di Extravaganza che, con il suo brano “Show off – Penthesilea’s Variation #1, intende condurci nel mito di Penthesilea, regina delle Amazzoni, che si innamora perdutamente dello spietato eroe Achille durante la guerra di Troia, soccombendo ad un amore che la travolge e la sconfigge. 

Ma non bisogna assolutamente dimenticare la qualità artistica della danza di Barbara Fiorenza che, grazie al gioco dei suoi tessuti, indaga la figura di una donna leggera e forte al tempo stesso, in un insieme di evoluzioni aeree che hanno in sé un equilibrio e un lirismo poetico assolutamente di spessore.

Oppure sorprende e colpisce l’esibizione di Viviana Fabrizi di Aradia Danza che, con “Trasformazione”, attraverso l’uso sapiente di veli e ventagli, esplora le dinamiche femminili nei loro molteplici linguaggi e ci restituisce un universo femminile carico di grazia e leggerezza.

E ancora va messa in evidenza Mariachiara Grasso che accompagna, con la delicatezza e la qualità indubbia dei suoi movimenti leggeri e della sua danza composta ed equilibrata, i versi di alcune liriche.

Infine, come non sottolineare la maestria di Daria Rossi Poisa che, con il suono del suo violoncello, riesce a trasmettere una vibrazione profonda e armonica, arrivando a stimolare le corde più profonde dell’ascoltatore.

Nulla è lasciato al caso in “Et Dieu Créa La Femme”, grazie anche al disegno luci di Franco Franchi, ai video a cura di Gloria Imperi, Brunella Caroni e Franco Franchi, al direttore di scena Caludio Ladisa.

Uno spettacolo unico e articolato nel suo genere che vuole restituire, attraverso l’atto poetico nelle sue varie forme, la dimensione del Femminile con tutte le sue complessità e diversità per renderci partecipi di un mondo luminoso e pieno di grazia.

 

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