Cassandra, la profetessa inascoltata. Al Teatro Vascello

Dopo una intensa tournée estiva svoltasi nei più prestigiosi teatri antichi ed essere stata ospitato nei  maggiori festival nazionali – Teatri di Pietra, Magna Grecia Festival, Segesta Festival, Taormina Arte –  lo spettacolo di danza, ‘Cassandra, o del tempo divorato’, approda al Teatro Vascello di Roma.

La rivisitazione del  mito di Cassandra, passando attraverso le opere di Eschilo e Euripide, viene utilizzato da Elisabetta Pozzi, protagonista dello spettacolo, per esprimere ciò che senza dubbio è l’essenza dell’immagine di questa eroina classica: la consapevolezza della propria solitudine.
Come molti sapranno Cassandra era stata istruita da Apollo sull’arte profetica, ma al momento di ripagarlo, offrendosi a lui, ella si negò, e l’amante deluso le sputò in bocca togliendole il dono della persuasione. È questo il motivo della solitudine di Cassandra: avere la sapienza di ciò che accadrà ma non poterlo comunicare agli altri che mai si faranno persuadere.
In questa impotenza sta tutta la tragedia dell’isolamento della figlia di Ecuba, che si riflette su tutto il genere femminile sapiente e inascoltato, perché parla con un linguaggio diverso. Un linguaggio più vicino al sogno e al desiderio … luoghi poco frequentati da chi ha rinunciato alla propria identità femminile e naturalmente dagli uomini della forza e della ragione.

In questo spettacolo,  accanto alla Pozzi, vi saranno il mimo giapponese Hal Yamanouchi e le danzatrici Carlotta Bruni e Rosa Merlino. Lo spettacolo è costruito su una drammaturgia curata da Elisabetta Pozzi e Aurelio Gatti, che cura anche la parte coreografica, su una scrittura ispirata, oltre dai tragici greci, anche da Christa Wolf e  Jean Baudrillard.  I contributi originali sono di Massimo Fini e le musiche e gli ambienti sonori di Daniele D’Angelo.

 

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