“The Twilight Saga. Breaking dawn parte 1”: se vi coglie una fitta allo stomaco…Recensione. Trailer

ROMA – E’ il quarto capitolo della saga di Twilight. L’umana Bella (interpretata da una brava Kristen Stewart) e il vampiro Edward (Robert Pattinson) convolano a nozze. Durante una lunga e movimentata luna di miele, Bella scopre di essere incinta. Sarà una gravidanza difficile e dovrà lottare insieme al marito per difendere sé stessa e i propri sogni.

Si avvarrà anche dell’aiuto non scontato dell’amico licantropo Jacob (Taylor Lautner).
La trama è abbastanza semplice e gli appassionati della saga la conosceranno nei dettagli. E’ un film al femminile ( sceneggiatrice ed autrice del testo originale sono nei fatti donne) sul difficile passaggio dall’adolescenza alla vita adulta. La narrazione, soprattutto nella prima parte, segue il filo delle emozioni di Bella, dei suoi desideri, delle sue paure. Non è ovviamente una novità che una donna sia protagonista di una pellicola, ma ogni volta sembra una piccola rivoluzione. La rivoluzione peraltro si ferma qua poiché, a ben vedere, è un film molto conservatore, implicitamente filo clericale. Pensiamo ad esempio alla sequenza verginità-matrimonio-bambino. Ma anche alla figura stessa del vampiro dimezzato. Tradizionalmente un vampiro dovrebbe essere un dannato. Basterebbe considerare il fatto che la condizione di non-morto lo allontana inevitabilmente da Dio, o più semplicemente ricordare la sua avversione per i simboli religiosi. In questo caso lotta invece per costruire e difendere la più tradizionale delle famiglie. La classica redenzione che passa attraverso l’amore.

Da un punto di vista adolescenziale è una “fiaba” in cui una ragazza cede al fascino del “bello e dannato” ed al contempo riesce implicitamente a portare sulla retta via chi, per sua natura, sarebbe un ribelle fuori dagli schemi .  Come ben sappiamo nella realtà le cose vanno spesso in modo diverso, ma forse questo rende anche conto del successo commerciale del prodotto.  I tempi narrativi sono molto dilatati.  A pensar male si potrebbe dire che allungare il brodo ha consentito di spezzare l’opera in due parti e raddoppiare probabilmente i relativi incassi. Tuttavia per altri versi questa modalità di racconto appare coerente poiché concede largo spazio alle relazioni fra i personaggi e agli aspetti sentimentali (per quanto stereotipati) a scapito dell’azione (“maschia”).

Faccio una piccola confessione. La visione del film procedeva senza entusiasmo e senza indignazione. Ad un certo punto, a tre quarti della pellicola, ho avvertito una fitta allo stomaco. La scena che si svolgeva sullo schermo è una di quelle che, per un appassionato del cinema horror, risultano davvero orripilanti. Il “vampiro” protagonista, utilizzando un computer Apple all’ultima moda, controllava su internet le possibili conseguenze che poteva avere la gravidanza. Un personaggio sacro del cinema di paura inserito in un contesto così banale e svilente, mi ha provocato una sensazione di nausea. Ben presto però ho rielaborato il trauma. In effetti mi viene da pensare che la colpa è di un cinema horror che, incapace di rinnovarsi, ha bisogno costantemente di far riferimento ai suoi personaggi classici. L’appassionato del genere allora non può che aggrapparsi ai suoi miti intoccabili. Se il film è conservatore, non deve esserlo per forza anche la recensione. Non mi metterò quindi l’abito da prete e non farò nessun predicozzo contro l’oltraggio subito da una figura horror sacralizzata. D’altra parte Twilight breaking dawn, nelle intenzioni dello stesso regista, dovrebbe rappresentare un capitolo di una sorta di melodramma moderno. Si rivolge ad una fascia di spettatori  ben precisa (adolescenti) e probabilmente, a suo modo, raggiunge i suoi modesti obiettivi. Senza avere controindicazioni importanti.
Certo, indipendentemente dai generi, viene da sperare che ogni tanto anche il vampiro possa godere di un minimo di tutela sindacale che gli conceda un periodo di tregua cinematografica e letteraria. A causa della sua stessa natura “l’eterno riposo”, per sua sfortuna, gli è precluso.

USCITA Al CINEMA: 16/11/11
REGIA: Bill Condon
SCENEGGIATURA: Melissa Rosenberg
ATTORI: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Nikki Reed, Jackson Rathbone
MONTAGGIO: Virginia Katz
MUSICHE: Carter Burwell
PAESE: Stati Uniti
GENERE: Fantastico/Sentimentale
DURATA: 117 Minuti

Trailer ufficiale

 

 

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe