Ken Russel. E’ morto il regista che raccontò sesso e devastazione. Video

LONDRA – Chi ha visto “China blu” (Crime of passion – 1984), uno dei film più sensuali e cupi che la storia della cinematografia ricordi, sa  che la scomparsa di Ken Russel é la perdita di un autore appassionato e importante, capace di trasmettere e suscitare emozioni fisiche.  Appassionata e importante la sua esistenza iniziata a Southampton (GB) il 3 luglio del 1927, finita il 27 novembre 2011.

Prima di diventare regista Ken Russel – al secolo Henry Kenneth Alfred Russel –  è stato pilota della RAF, ha fatto il coreografo,  il fotografo, ha iniziato a ventinove anni a girare documentari, entrato nella BBC si è mezzo in luce proponendo biografie di artisti  – ad esempio  Debussy, Isadora Duncan, Richard Strauss –  con uno spessore drammatico fuori della moda. Interesse che ripresenterà nei lungometraggi su Caikovskij (L’altra faccia dell’amore, 1970), Mahler (La perdizione,  1974), l’opera grottesca su Listz (Listzomania 1976), quella sulla star del cinema muto Rodolfo Valentino (Valentino 1977).

Sul grande schermo ha esordito nel 1964 raggiungendo il successo internazionale dopo cinque anni con “Women in love” (Donne in amore) dal romanzo dell’altrettanto scandaloso  D. H. Lawrence. Rimarrà impresso negli spettatori il ricordo de “I Diavoli”, provocatoria rivisitazione del medioevo, delle streghe, dei tabù della sessualità, dell’orrore del potere, possente, elegantemente truculento, grandioso e plumbeo. Il suo filone visionario trova sfogo nell’orgia quasi mistica di Tommy (1975), dalla rock-opera degli Who, in “Stati di allucinazione” (Altered State – 1980) , tratto dal romanzo di Paddy Chayefsky , incubo di uno scienziato che risale all’essere primigenio.
E ancora il film  “China Blue” (Crimes of Passion – 1984 ),  nome d’arte di una sensualissima prostituta con i capelli color platino (Kathleen Turner),  di giorno stimata e irreprensibile designer, di notte puttana per  passione. China blue è perseguitata da un prete pazzo, che tiene un vibratore in borsa, e da un investigatore (John Laughin ) deciso a scoprire la sua misteriosa identità…  Avventura a tinte forti, scene di kamasutra, sesso  prorompente attenuato da una fotografia scura, erotismo lugubre ed esplosivo mai pornografico o volgare.
Henry Kenneth Alfred Russel è stato un eccentrico, geniale, diverso, visionario, delirante in senso creativo, che ha condito le sue creature di atmosfere illogiche  e oniriche.  Pulsioni sessuali e distruttive costituiscono l’ossatura delle appassionate narrazioni. La sua vita privata annovera quattro moglie e cinque figli.

Ken Russel – China blu (Crime of passion – 1984)

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe