Cannes 69. Carrellata sui film italiani

CANNES (nostro inviato) –  Gli italiani, presenti nelle sezioni parallele,  formano una significativa pattuglia in questa edizione e non deludono gli spettatori.

A partire da “La pazza gioia”,  con applausi a scena aperta, un folle Thelma e Louis, firmato Paolo Virzi’ in corsa nella Quinzaine des realisateurs.  “ Merci Quinzaine” ha affermato Virzi’  al termine della proiezione. La sceneggiatura è stata scritta dal regista con l’amica di sempre Francesca Archibugi.  Il regista ha definito la pellicola ” il nostro piccolo viaggio nel grande mondo della salute mentale”. Racconta la storia di due donne fragili, introverse, ritenute pericolose, chiuse a Villa Biondi, un centro terapeutico per affetti da turbe mentali. Beatrice, una straordinaria Valeria Bruni Tedeschi è una bipolare che non smette di parlare. Donatella, ben interpretata da Micaela Ramazzotti,  malata di depressione, è il suo opposto. Un pomeriggio decidono di fuggire alla ricerca di un po’ di libertà, per una gita nel mondo dei sani e , diventando amiche, riflettono sulle situazioni che le hanno ferite e segnato la loro vita.  Il film uscirà nelle sale l’otto Giugno.

Nella Quinzaine des realisateurs  Marco Bellocchio  è stato apprezzato e applaudito per “Fai Bei Sogni”. Il film indaga sulla sofferenza di un bambino rimasto orfano della madre a soli 9 anni, che lotterà a causa di questa assenza, vuoto incolmabile. Marco Bellocchio si è ispirato alla storia vera del giornalista Massimo Gramellini. Il film è infatti  tratto dal libro del giornalista, nel quale il regista dice di essersi riconosciuto. Il film è il lungo percorso dell’ elaborazione del lutto ed è interpretato da Nicolo’ Cabras, Valerio Mastrandrea, Berenice Bejo, Guido Caprino e Barbara Ronchi. In autunno nelle sale. 

Domani vedremo “Fiore”, il film di Marco Giovannesi, storia d’amore ambientato in un carcere minorile. Racconta di Daphne detenuta per rapina che si innamora di Josh, anche lui rapinatore. Nel penitenziario l’amore è vietato e la loro relazione è fatta di sguardi, brevi conversazioni dietro le sbarre e lettere clandestine. Dopo “Ali’ ha gli occhi azzurri”  Giovannesi ci regala  una nuova  storia di ragazzi ai margini.   Alessandro Comodin è nella Semaine de la critique con “I tempi felici verranno presto” : girato come un documentario , è una fiaba mitica con lupi e  foreste. In uno spazio incontaminato si ritrovano a scappare personaggi che fuggono alla ricerca della felicità, anche se è un’illusione.   Una storia tra passato e presente, in cui bosco, animali e segreti sono importanti tanto quanto le superstizioni. Un film che racconta la vita come spinta in avanti, liberazione nella natura selvaggia, ma con ritorno all’inizio. 

Il nostro piatto forte resta “Pericle il nero” di Stefano Mordini, nella sezione “Un certain regard” –  storia di un criminale in fuga e del suo inaspettato innamoramento – che ha per protagonista Riccardo Scamarcio, il quale ha presentato il film anche  a Roma , prima del festival. 

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