Cannes 2018. “Dogman”, l’Italia corre con un film ispirato al Canaro della Magliana

CANNES (nostro inviato) – A Roma, nel 1988, avvenne un omicidio efferato: un certo Pietro De Negri, soprannominato il Canaro della Magliana perché di mestiere faceva nel quartiere il toelettatore di cani, uccise il pugile Giancarlo Ricci, stando alle sue stesse deposizioni (messe in dubbio dai medici legali), torturandolo per ore e infliggendogli da vivo orribili mutilazioni.

Il movente dell’omicidio fu trovato nelle vessazioni che “il Canaro” subiva dal Ricci, pregiudicato e cocainomane, il quale approfittava di lui grazie alla propria superiorità fisica e psichica. Il Canaro, in passato, con il Ricci aveva compiuto una rapina ma era stato l’unico a finire in carcere, mentre il pugile, impunito, aveva dilapidato il bottino. 

Partendo da questo fatto vero Matteo Garrone costruisce un film truce che ha per protagonista Marcello Fonte nei panni del Canaro e Edoardo Pesce in quelli del cocainomane violento. I due attori danno corpo a una storia di degrado sociale e comportamenti borderline con la credibilità del phyisic du rộle e un’ottima disinvoltura interpretativa. “Dogman” tratta il tema, che per associazione porta alla memoria il bellissimo “Cane di paglia” con Dustin Hoffman, del debole vessato che scarica l’aggressività mai espressa con una brutalità insospettata, e tutto ciò anche per un bisogno di considerazione da parte del consorzio umano.

In un’intervista trasmessa da “Chi l’ha visto?” la madre del pugile ucciso attacca Matteo Garrone per aver riportato all’attenzione dei media una vicenda che, sperava, fosse chiusa per sempre; aggiunge di non amare il modo in cui Garrone dipinge suo figlio: vale a dire drogato, violento, criminale. L’avvocato della famiglia ha avanzato la richiesta di blocco dell’opera per tutelare una donna anziana e malata, ma il regista, nelle numerose interviste realizzate per il lancio di “Dogman”, ha specificato che la trama, in quanto costruzione di fantasia, si è solo ispirata alla vicenda per poi distaccarsene mentre il lavoro procedeva. In altre parole, Garrone sostiene di non parlare di persone realmente esistite.

Con l’efficace fotografia di Nicolaj Brüel,  scritto da Ugo Chiti, Maurizio Braucci, Matteo Garrone e Massimo Gaudios,  Dogman è nelle sale cinematografiche dal 17 maggio, distribuito da 01 Distribuition; nel cast, oltre a Marcello Fonte ed Edoardo Pesce, anche Nunzia Schiano, Adamo Dionisi, Francesco Acquaroli, Alida Calabria e Gianluca Gobbi.

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