RomaFilmFestival. “Mai morire”, in concorso: un film “lento”. Recensione.Trailer

ROMA – “Mai morire” del regista Enrique Riviero, in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, è sicuramente un’opera che potrebbe intimidire per la lentezza delle scene, unite al tema autorevole e misterioso: quello dell’accettazione della morte.

 

Il film riflette sulla fine delle cose, come parte inevitabile dell’esistenza. Lo fa raccontando la vicenda della protagonista, una donna messicana di nome Chayo, che si trova ad accudire la centenaria nonna negli ultimi mesi che le rimangono. Chayo non accetta l’idea della separazione finale e  tenta di mantenere attaccata alla vita la vecchia signora, che sembra non voler proseguire il suo viaggio nell’al di qua, speranzosa in una nuova condizione oltre la morte. Chayo, dopo questa esperienza,  comprende come nessuno possa sottrarsi al destino comune e la maturazione la porterà ad andare in cerca di valori più profondi.


Film lentissimo, con inquadrature che si soffermano sui dettagli, come se dalle pause e dai silenzi venissero fuori significati sommersi: in realtà non c’è equazione diretta tra profondità e lentezza, una storia può essere profondissima e importante senza per questo far spazientire lo spettatore (alcuni del pubblico se ne sono andati ), proprio perché è una narrazione per immagini e non un’esposizione filosofica di concetti. A un film si richiede che coinvolga di pancia, anche con la forza del racconto e con la metrica del montaggio. L’intuizione poetica è sintesi.

Mai morire
Titolo originale:
Mai morire
Nazione:
Messico
Anno:
2012
Genere:
Drammatico
Durata:
84′
Regia:
Enrique Rivero

Cast:
Margarita Saldaña, Amalia Salas, Juan Chirinos
Produzione:
Una Comunión, Zamora Films
Distribuzione:   http://filmup.leonardo.it/
Data di uscita:
Roma 2012

Mai morire – official trailer

 

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