ROMA – Cento anni fa nasceva Gillo Pontecorvo, regista di vaglia e anche, in vecchiaia, direttore della Mostra di Venezia. E’ stato sceneggiatore e anche attore, è morto nel 2006.
La festa del Cinema di Roma lo ricorda proiettando nella sezione classici la versione restaurata del film che diresse nel 1960 suscitando non poche polemiche, e non solo per l’argomento trattato. E’ la storia di una giovane ebrea rinchiusa in un lager nazista che per sopravvivere accetta di collaborare con gli aguzzini e diventare guardiana spietata delle altre recluse. Si riscatterà nel finale con l’amore per un prigioniero russo. E’ una storia d’amore, di redenzione e morte che quando il film uscì ebbe critiche contrastanti: i Cahiers du Cinéma scrissero che il finale è melodrammatico. La copia restaurata è opera della Fondazione Cineteca di Bologna e della Cristaldi Film svolta in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino sul negativo della macchina da presa e sulla colonna sonora entrambi originali e conservati presso l’Istituto Luce Cinecittà.
Il restauro di un film carico di anni, con la pellicola che risente dei mille passaggi che ha dovuto fare nel grande proiettore da Nuovo cinema Paradiso è un’impresa benemerita, come il restauro di un affresco di Giotto ad Assisi. Soprattutto oggi che il cinema ha più possibilità di una volta di raggiungere un pubblico sempre nuovo: oltre ai sempre più numerosi festival, ai sempre più esigui ma tuttora in attività cineclub amati dai veri cinefili, il cinema ha oggi un grande sbocco nella televisione, particolarmente nelle reti all movie pubbliche e private che offrono al telespettatore più pigro la possibilità di trovare o ritrovare film altrimenti destinati al dimenticatoio. Kapò è fra questi.
Kapò di Gillo Pontecorvo con Susan Strasberg, Laurent Terzieff, Emmanuelle Riva, Didi Perego, Gianni Garko, Paola Pitagora.