Bruce Lee. 40 anni dalla misteriosa morte di un mito. Video

ROMA – E’ stato un mito per gli amanti delle arti marziali e non, per il cinema, per i suoi fan. La sua fama è  in Oriente ed in Occidente: attore, regista, atleta, Bruce Lee, la stella del cinema, nello specifico del Kung Fu, l’arte marziale che con lui ha raggiunto l’apice.

Nato a San Francisco nel 1940, Lee (nome per esteso Bruce Jan Fan Lee) è cresciuto ad Hong Kong. Penultimo di cinque figli, di padre cinese e madre con origini euroasiatiche. In base alla tradizione cinese, aveva più nomi, tra cui “piccolo drago”, per via della venuta al mondo nell’ora del drago e per la sua esuberanza, per la quale fu chiamato così.
Bruce Lee è stato ed è ancora una delle figure più rispettate per il popolo cinese, del quale fu orgoglio nazionale, divenne simbolo di riscatto sociale. Essendo un ragazzo molto esuberante, per via delle scaramucce e la scarsa applicazione nello studio, suo padre lo ritirò dalla scuola presso cui si trovava da adolescente e lo mandò da un amico negli Stati Uniti. Visse tra San Francisco e Seattle. Da lì a poco il passo verso la celebrità sarebbe stato breve. Nel Kung Fu,  arte marziale che più attirò la sua attenzione rispetto al Tai Chi, mise tutte le sue energie. A questa affiancò la boxe, si interessò alla scherma, nella quale il fratello Peter era campione.
Amò molto gli sports da combattimento e la sua arte, battezzata Jeet Kune Do, era volta a rafforzare e potenziare tutto il colpo, a cui dava grande resistenza muscolare, cardiovascolare e flessibilità. Essenziale era anche la preparazione mentale e spirituale. Da sottolineare che Lee era un fervente oppositore delle arti marziali come mezzo di offesa. Nella vita affettiva fu legato a Linda Emery, che sposò nel 1964, da cui ebbe il primo figlio figlio, Brandon Lee, nel 1965, e nel 1969 Shannon Emery.
Il suo vero ruolo da protagonista arrivò con “Il furore della Cina colpisce ancora” nel 1971,  l’anno dopo, “Dalla Cina con furore” che lo impose come star per eccellenza nelle pellicole di arti marziali. “L’urlo di Chen terrorizza l’Occidente”, scritto e diretto da Lee, e interpretato insieme a Chuck Norris, nel 1972, è un altro dei film rimasti nella storia del cinema, leggendaria la scena del  combattimento tra i due all’interno del Colosseo. A causa di un edema cerebrale, che in un primo momento sembrò essere curato e risulto, Lee dovette interrompere le riprese di “I tre dell’operazione drago”, il 10 Maggio 1973. Gli fu somministrato del mannitolo per evitare che ci fosse gonfiore cerebrale.
A causa dello stesso male, Lee tre mesi dopo morì. Assunse una pasticca, l’Equagesic, per attenuare una forte emicrania, ma si addormentò senza mai più risvegliarsi. Fu condotta un’autopsia, che imputò il decesso ad una reazione allergica ai componenti del farmaco, ma ancora oggi le cause della sua morte sono oggetto di discussione.

L’urlo di Chen terrorizza l’occidente – Combattimento al colosseo

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