Cinema. Interstellar, un capolavoro, o quasi. Recensione. Trailer

ROMA – Interstellar è il nuovo capolavoro di Christopher  Nolan, regista della trilogia di “Batman” e del metafisico “Inception”, che nasce da una sua idea originale sviluppata insieme al fratello Jonathan, con grande  attenzione alla veridicità scientifica ,supportata dal rigore metodologico del fisico Kip Thorne, tra i supervisori del progetto. 

Uno sci-fi che trae palesemente ispirazione da “2001: Odissea nello spazio”, del grande maestro Stanley Kubrick e da “Star Wars” di George Lucas, film molto caro al regista. Influenze presenti seppur meno evidenti, quelle di Solaris di Andrei Tarkovsky , ravvisabile nell’ossessione del vedovo protagonista per l’acqua, fonte vitale e il documentario premio Oscar sulla missione della Nasa Apollo “For all menkind”.

La storia racconta di un futuro prossimo in cui la terra sia diventata un pianeta inospitale per il genere umano, dall’aria sempre più irrespirabile e la scarsità di cibo. Tutti i cittadini, laureati o meno, sono impiegati nell’agricoltura, data la necessità di creare risorse e la scienza non solo non viene più insegnata nelle scuole, ma anche confutata. Viene rinnegato, persino, il primo allunaggio dell’Apollo 11 nel ’69, per non distrarre le giovani leve dal lavoro sui campi. Una scelta non condivisa da Cooper, un ingegnere costretto a piantare il granturco, che vorrebbe introdurre i suoi figli allo studio della fisica. A seguirlo, con innata predisposizione è sua figlia Murph, affascinata dalle leggi sulla gravità. Un campo gravitazionale, infatti, sembrerebbe esserci nella camera della ragazzina, scambiato da lei per un  “fantasma”, col quale comunicare in codice “morse”, tra l’incredulità dei suoi familiari.

 Una svolta nella vita della famiglia avverrà con la scoperta di un laboratorio segreto della Nasa, che sceglie di arruolare Cooper in una missione interstellare, alla ricerca di un nuovo habitat in grado di ospitare la vita. Un incarico di particolare difficoltà che lo vede in un equipaggio al fianco dell’astrofisica Brand, figlia del famoso scienziato Brand, interpretato da un’algida e altamente professionale Anne Hathaway. Scopo della missione “Lazarus”: passare attraverso un “wormhall”, una sorta di scorciatoia galattica che consente di esplorare nuove universi, distanti anni luce, in uno spazio temporale ridotto. Personaggio chiave di “Interstellar” sarà Murph, che collaborerà col professore Brand – un eccellente Michael Caine – per elaborare una nuova equazione che tenga conto di tutte e cinque le dimensioni, sconosciute sul pianeta Terra, per rendere così possibile la formazione della vita altrove. Bravissima Jessica Chastain nel ruolo di Murph adulta: una scienziata di successo, malgrado la sofferenza sviluppata dall’assenza del padre negli anni della sua crescita. Eccezionale e commuovente Matthew McCounaughey, come soltanto l’animo di un padre sa essere.

Una trama originale, mai prevedibile, che coinvolge lo spettatore per quasi tre ore di proiezione. Fotografia eccellente, come anche alcune delle riprese galattiche, girate senza il sonoro, nei momenti a più alta carica emotiva, sulla falsariga della tecnica già utilizzata, nel 2013, dal premio Oscar Alfonso Cuaron in “Gravity”. Appropriata la colonna sonora originale di Hans Zimmer, ormai fidato compositore per Nolan, sin dalla trilogia di Batman.

Un film di fantascienza che trascende la scienza, per concentrarsi sul vero senso dell’esistenza umana: l’amore. Un sentimento universale, il cui apporto permette alla fisica di svilupparsi e progredire nell’evoluzione umana. Le uniche pecche: l’eccessiva durata e il doppio finale, non necessario ai fini della comprensione del messaggio del regista. Comunque, eccezionale.

Interstellar (169’) , dal 6 novembre nelle sale

di Christopher Nolan

Con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow

Scritto da Christopher Nolan e Jonathan Nolan. Distribuito da Warner Bros

Interstellar – Trailer

 

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