Cannes 68: la Cina incanta il Festival con the Assassin e Mountains May Depart

CANNES (corrispondente) – La Cina incanta Cannes. The Assassin di Hou Hsiao- Hsien, tornato alla regia dopo otto anni dal suo Le voyage du ballon rouge, è uno dei favoriti per il palmarès, un film che pare dipinto con il pennello, con bellissime fotografie, un film di contemplazione, che ci immerge nell’Estremo Oriente.

Lento ma armonioso, è ambientato nel nono secolo  sotto il regno della dinastia degli imperatori Tang( 618-907). La pellicola  si ispira a una novella intitolata Nie Ynniang, figlia di una letteratura intrisa di realtà e di dettagli quotidiani. Il film racconta la storia di Nie Yimiang, figlia di un generale asiatico che  fin da bambina apprende le arti marziali e vivrà divisa tra la fedeltà alla sua casta nella missione di uccidere i tiranni e l’amore per un uomo. Il film inizia in bianco e nero un riferimento ,come ha spiegato il regista,  a un modo antico di fare cinema e per rievocare il passato del protagonista. Nel film  colpisce la presenza di numerose donne, la moglie del governatore pronta a tutto per conservare gli interessi del clan, Ynniang la donna assassina, divisa tra il suo dovere obbedire agli ordini, senza emozioni e  la sua incapacità a tacere i suoi sentimenti d’amore per l’uomo che deve assassinare” Io sono sempre dalla parte delle donne” ha detto il regista” il loro mondo, la loro psiche, mi sembrano più interessanti che quella degli uomini. Le donne hanno una sensibilità e complessità mentale, nel confrontarsi con il reale che mi sembra più intrigante”. “Le donne ” ha precisato “hanno dei sentimenti sofisticati e eccitanti e gli uomini idee più razionali e noiose”. Indipendenza ,determinazione e  solitudine caratterizzano le donne del film.Il regista  di Città dolente Flowers of Shanghai e Three Times  ha colpito il cuore con un film di rara maestria. Ancora con firma cinese il film, che va dritto al cuore di questa sessantottesima edizione, secondo film in concorso Mountains may depart di Jia Zhang-Ke tra i più grandi registi cinesi. Il titolo,  in cinese significa: i veri amici sono come la montagna e i fiumi, immutabili. La pellicola racconta i cambiamenti degli ultimi anni in Cina e di quelli futuri, visto che è ambientato nel 1999 fino al 2025.  E’ diviso in episodi ambientati nel 1999, 2000 e 2025.All’inizio del film la scena  del ballo collettivo del Capodanno 1999 che descrive l’euforia e l’ebrezza di vivere di un popolo entrato nella modernità,  scene da fine millennio che si intersecano con la modernità e il benessere e un finale di solitudine di un inverno del 2025.Il film parte con un classico triangolo amoroso, Tao la protagonista interpretata dalla brava attrice  Zhao Tao, dovrà scegliere tra due pretendenti, Liangzi( Liang Jin Dong) che lavora nella minierae Zhang Jinsbeng( Zhang Yi) il proprietario della miniera. Un film sui sentimenti personali e sul mutamento di un paese, la Cina,  che cambia alla velocità della luce. Mountains may depart,  ci comunica una nostalgia del regista sui sentimenti profondi, duraturi tra le persone che si sono perduti. Una musica speciale e inconfondibile  accompagna il film. Due  canzoni hanno un ruolo importante nel film  Go West di Pet Shop Boys, una canzone popolare cinese negli anni 90 che riunisce tutti in una danza collettiva e Take Care una canzone d’amore e di sentimenti forti  e fedeli verso qualcuno. Dopo il coup de coeur per i film cinesi grande delusione per Love di Gaspar Noe, che porta all’anestesia dei sentimenti e uccide le fantasie sessuali con una pellicola pornografica di sesso, droga, occhiali 3. Un film di orribili eccessi che non si riesce a vedere fino alla fine.

.

Condividi sui social

Articoli correlati