Teatro lo Spazio. “Ballata notturna per Oscar Wilde”. 15-27 novembre

Atto unico di Valeria Moretti con Gianni De Feo. Nello stile di un’operina musicale,  l’opera e la vita del grande romanziere

ROMA – Debutta al Teatro Lo Spazio di Roma (Via Locri 42/44) dal 15 al 27 novembre BALLATA NOTTURNA PER OSCAR WILDE atto unico di Valeria Moretti diretto e interpretato da Gianni De Feo. Uno spettacolo dove testo, musica e canzoni si alternano e si intrecciano per rendere omaggio a una figura umana e letteraria d’eccezione: Oscar Wilde. Un’incursione nell’estetismo e nel decadentismo. Un percorso che dilata, con poesia ed ironia, alcuni spunti dell’epoca e li fa propri adattandoli alla nostra attuale sensibilità. 

Lo spettacolo si dipana tra flashback dove lo scrittore è in primo piano e rivisitazioni inconsuete di alcune sue opere, come Il ritratto di Dorian Gray e altre meno note, cogliendone aspetti sorprendenti e rivelatori. Un gioco sofisticato ma nello stesso tempo fruibile da tutti, dove non manca l’incantesimo della fiaba con le sue magie e le sue intriganti perversioni. Si affaccerà tra i teatri e i boulevards parigini – dove il racconto è ambientato pur non dimenticando l’effervescente Babilonia di Piccadilly Circus – la vibrante voce di Sarah Bernhardt con la sua follia e la sua indomita gioia di vivere, la cui risata beffarda riecheggia come un ritornello senza età. 

Nello stile di un’operina musicale, con musicisti live alle tastiere (Giovanni Monti) e alle percussioni (Piero Fortezza), il repertorio che s’interseca con il racconto è ricco e variegato passando dai madrigali spagnoli del Seicento alle canzonette ambigue del varietà francese inizio 900, da John Dowland a Juliette Gréco, da Giuni Russo a Pergolesi. Un omaggio al supremo piacere della stravaganza e della singolarità che, partendo dalla filosofia del dandy, si inoltra attraversando l’opera e la vita di Oscar Wilde, fino a inglobare l’ultimo dandy: Vladimir Majakovskij. 

Nell’occasione sarà presentato un piccolo libro di Valeria Moretti a forma di organetto (Edizioni La Mongolfiera) che propone, accanto ad estratti del testo teatrale scritto per Gianni De Feo, curiosità su personaggi dell’epoca come la famosa, sulfurea “femme fatale” Cléo de Mérode. Icona della storia della fotografia, la sua immagine era riprodotta ovunque, dalle cartoline ai pacchetti di tabacco. Alla soglia degli 80 anni Cléo si risentì quando Simone de Beauvoir nel “Secondo sesso” la definì una “cocotte”. Fece causa e la vinse. 

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