Storie di Narnia – Tevere Rosso Sangue

Seconda fatica letteraria di Cristiano Lorenzo Kustermann

ROMA – Siamo alla seconda fatica letteraria di Cristiano Lorenzo Kustermann. Dopo il Conte D’Africa dove ci aveva lasciati con la folle spedizione di Eracliano partita da Cartagine per strappare il trono all’imperatore Onorio, ora ci ritroviamo catapultati in un seguito avvincente dal titolo emblematico “Storie di Narnia – Tevere rosso sangue” dove a Otricoli nel 413 d.c si decidono i destini di un impero.  Sempre pubblicato dalla Kion editrice il libro racconta le gesta di Eracliano che, attestatosi sulla via Flaminia presso Narni, vuole ripercorrere le fatiche del Dio Hercules a cui dedica le sue imprese. 

Gli si oppongono le truppe inviate da Onorio, le popolazioni locali, gli schiavi fuggitivi, i reduci del generale Stilicone, gli eretici Circellioni infiltratisi nelle sue schiere. Fanno da sfondo l’avanzata del cristianesimo a scapito degli antichi culti pagani, lo sgretolarsi morale, militare, economico e sociale del multi etnico Impero Romano Occidentale in cui masse sempre più larghe di contadini e cittadini sono costretti da un sistema corrotto a scegliere se diventare schiavi dei latifondisti o darsi alla macchia. Il libro colpisce per la capacità narrativa dell’autore che ha preferito sganciarsi dalla tradizione classica del romanzo storico otto-novecentesco per una visione d’insieme, collettiva della storia.

 All’eroe per definizione, compiuto con un percorso stabilito e con una serie di prove da dover svolgere, Kustermann ha scelto la coralità di più personaggi inseriti nella storia, ciascuno con la propria importanza, con il proprio rilievo anche se piccolo. E questo non rende il romanzo sfilacciato o dispersivo, ma invece ne attribuisce una inaspettata unità in quanto ciascun personaggio ha un ruolo ben preciso nella storia che ne esce strutturata e ben confezionata. Il piano narrativo storico e quello di fantasia si rimandano l’un l’altro in un sapiente gioco di riferimenti e giochi lessicali di sapiente fattura che trascina il lettore in un mondo, quello della decadenza dell’Impero Romano dove potersi ritrovare e riconoscersi. 

Accanto ad Eracliano, Onorio, Rutilio Namaziano, Annio Eucario Epifanio, Marino e tanti altri personaggi realmente esistiti nella storia sono inseriti personaggi di fantasia descritti con tale esattezza da essere veri, credibili all’occhio del lettore e tali da rendere la stessa storia ancora più autentica anche nei passaggi di finzione narrativa. La bravura di Kustermann sta appunto nella sua capacità di saper amalgamare i fatti e i numerosi personaggi da lui descritti rendendo l’impasto unico e compatto e garantendo un’intelaiatura narrativa salda e compiuta.

 Il lettore potrà quindi muoversi agevolmente tra i capitoli seguendo il filo di una storia avvincente che non ha bisogno di eroi principali, ma dove ciascuno è partecipe di un pezzo del racconto ed ha un ruolo ben definito. Inutile sottolineare quanto sia rapida e sicura la sua scrittura e come le sue frasi siano dirette e incisive in modo tale da non lasciare niente al caso, ma da ricondurre tutto ad una paziente ed elaborata struttura linguistica che affascina e conquista il lettore.

Tevere Rosso Sangue è un libro ben confezionato, unico nel suo genere, un romanzo storico che ha saputo rinnovare la tradizione romanzesca e ha portato una vera e autentica novità nel panorama letterario italiano.

 

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