Libri. “Un uomo innamorato”: magico, fluviale Knausgård. Recensione

STOCCOLMA – “Poi incontrai Linda e il sole si levò. Non riesco a dirlo in altro modo.

Il sole si levò nella mia vita. Prima soltanto come un leggero bagliore di luce all’orizzonte, quasi come a dire, è da questa parte che devi guardare. Poi giunsero i primi raggi, tutto si fece più evidente, più facile, più leggero, più vivo e divenni sempre più felice, infine il sole si trovò al centro del cielo della mia vita e ardeva, ardeva, ardeva”. E’ il cuore del secondo volume della mastodontica autobiografia del grande scrittore norvegese Karl Ove Knausgård, seicentocinquanta pagine che si aggiungono alle oltre cinquecento del primo tomo, che lasciano, a dispetto della mole, una pienezza e un desiderio voyeuristico di continuare a spiare l’esistenza di quest’uomo “qualunque” che, superata l’infanzia e la morte del padre, separatosi dalla prima moglie, lascia la Norvegia e si trasferisce a Stoccolma, dove incontra Linda, il grande amore, con il quale mette al mondo tre figli. A Stoccolma Karl Ove ritrova Geir, norvegese, compagno di bevute, uno dei pochi amici, con cui approfondisce il significato delle emozioni, il senso della vita e della creazione artistica. In parallelo scorrono tumultuose dinamiche familiari e sociali: liti, incomprensioni, fatica e gioia di essere padre, maschio civilizzato che quotidianamente pulisce casa e cambia il pannolino ai piccoli. Fino al desiderio di solitudine e libertà per potersi realizzare scrivendo.

Il romanzo-verità è una profonda autoanalisi di un uomo sensibile, in combattimento perenne con il quotidiano, capace miracolosamente di trasformare in altissima letteratura gli istanti più comuni e impalpabili dell’esistenza. Accomunato con Proust per l’introspezione degli eventi e la fluviale magia dell’opera, lo stile di Knausgård è in realtà semplicissimo, chiaro: una coinvolgente presa diretta. “… L’inventato non ha nessun valore … L’unica cosa in cui vedevo un valore, quella che ancora trasmetteva un significato, erano i diari e i saggi” – scrive l’autore in “Un uomo innamorato” – “quella parte della letteratura che non aveva a che fare con la narrazione, non riguardava niente, ma consisteva soltanto di una voce, la voce di una personalità propria, una vita, un volto, uno sguardo che era possibile incontrare. Cos’è un’opera d’arte se non lo sguardo di una persona.”. E sta in questo “denudarsi l’anima” il fascino e il turbamento che induce in chi riesce a navigare nelle rapide e negli specchi placidi della sua narrazione: la storia di un uomo, dei suoi conflitti universali, le insicurezze, le insoddisfazioni, i momenti di felicità, il bisogno di trascendere se stesso, il legame saldo con la fisicità della vita, sullo sfondo di una Svezia nella quale entriamo come vivendoci: Knausgård ci fa toccare con mano le relazioni sociali della classe intellettuale svedese educata e conformista; la civiltà avanzata e chiusa di questo paese che da secoli non conosce guerre, i paesaggi, i fiordi, il mare, i boschi, le montagne. L’esistere, nella sua essenzialità, diverso e uguale per ogni uomo, in una sinfonia d’immagini ad altissima definizione.

Scheda del libro

Titolo: Un uomo innamorato

Autore: Karl Ove Knausgård

Editore: FELTRINELLI

Data d’uscita: Maggio, 2015

Collana: I Narratori

Pagine: 656

Prezzo: 20,00€

ISBN: 9788807031434

Genere: Narrativa 

Traduttore: Margherita Podestà Heir

Condividi sui social

Articoli correlati