Balzac. “Il cugino Pons”. Recensione

“Il cugino Pons”, romanzo di Honoré De Balzac, è il suo ultimo capolavoro, apparso a puntate sulla rivista Le Constitutionnel nel 1847, e poi in volume.  Assieme a “La cugina Bette” è parte delle “Scene di vita parigina” de “La Commedia umana”, sua monumentale opera sociologico-letteraria.

“Il cugino Pons” racconta di un musicista sui sessanta, brav’uomo che aveva sempre lavorato in teatro.  In gioventù era stato a Roma per diventare un grande delle note e, di ritorno a Parigi, Sylvan Pons aveva conservato il gusto dell’antichità e della bellezza, diventando collezionista accanito di quadri e oggetti d’arte. Pons viveva tuttavia di mezzi limitati e, poiché era molto goloso e scapolo, amava farsi invitare nelle case importanti per assaggiare le primizie e bere i vini migliori. Con il passare degli anni, però, giunse immancabile la decadenza artistica e, da ospite perpetuo, anche i suoi parenti preferirono metterlo alla porta. Pons ne soffrì moltissimo e non gli bastò regalare alla padrona di casa un ventaglio antico e preziossissimo: la signora e cugina, non essendo colta, non aveva la minima idea del valore degli oggetti di cui era fatta omaggio. Pons si ritrovò ad avere un solo amico, uno straniero come lui musicista, il tedesco Smucke, con il quale condivideva un appartamento assistito da madame Cibot, affittuaria di pochi scrupoli. Un giorno per caso la sua padrona di  casa, un ricco mercante d’arte e altri individui rapaci, si resero conto che la collezione di Sylvan Pons aveva un valore inestimabile e … 

A partire da questo momento il minuzioso e godibile reportage dei costumi parigini dell’epoca, diventa un drammatico psico-thriller che scandaglia l’umana bassezza e lascia il lettore senza fiato. “Il cugino Pons” interpreta il clima di conflitto che pervadeva la società francese prima della rivoluzione del 1848: il dominio del denaro, la voracità degli arricchiti, la guerra di tutti contro tutti dove la scalata sociale passava per l’annientamento dei deboli, i quali, nella loro ingenuità, erano il prototipo del perdente. Honoré De Balzac stesso è stato un appassionato collezionista e molti capolavori di proprietà del cugino Pons, erano i suoi stessi capolavori: un approfondimento dunque alla conoscenza dell’autore. Chi ha letto il grande romanziere, scoprirà nomi di personaggi provenienti da altre opere: eco di quel grandioso affresco – “La commedia umana” il cui titolo Balzac mutuò da Dante – che solo la morte non gli permise di ultimare.

“Il cugino Pons” è un classico che si trova in varie edizioni. Chi volesse può scaricare il testo anche online.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe