Fired!

Licenziato. Brutta parola, che preme alla bocca dello stomaco e che si rifiuta di uscire, sia per chi la pronuncia che per chi la deve ascoltare. Queste alcune istantanee delle giornate lavorative di Vincenzo Prestanome, che lavora alla PTM da 11 anni e che fra poco si ritroverà licenziato.

1- Siamo spiacenti di comunicarle
Giovedì 2 Maggio

Si ritorna al lavoro, si ritorna alla cara vecchia PTM.
Di solito Vincenzo vive drammaticamente il rientro, lo si capisce da come sosta nell’interscambio di Cadorna per guardare con occhi malinconici il violino malmesso dell’accattone del metrò, ma oggi per lui è diverso, è di buon umore, perché in questi ultimi quattro giorni si è rilassato e si è divertito. Insieme a Silvia è andato a Paros, dalla Gabri, la sorella di Silvia, una ragazzina tutta pepe che tempo fa li aveva sorpresi con l’annuncio che sarebbe andata a vivere in Grecia.
“Dove?!” aveva barcollato Silvia allora, facendo quasi cadere il Gin Tonic che le aveva offerto la sorella.
Quel giorno Vincenzo aveva dovuto faticare per calmare la compagna, ma ormai ne era passata di acqua sotto i ponti, erano trascorsi degli anni, e da allora ogni volta era stata una gioia fuggire dal tran-tran milanese per rifugiarsi all’ombra del glicine della cognata. Tanto più lo è stato questa volta, con il pancione di Gabriella e la nipote in arrivo.
Vincenzo è perciò di buon umore, e sedendosi davanti al pc accoglie con qualcosa di simile a un mugugno la mail dell’Interlocutore Sbagliato –il capo del personale- con cui l’azienda si dice spiacente di comunicare che, causa alcuni disguidi amministrativi, lo stipendio sarà accreditato con qualche giorno di ritardo.
Un messaggio non proprio piacevole, inviato un paio di giorni prima a tutto l’open-space, più o meno nel momento in cui Vincenzo, se non ricorda male, si stava tuffando nel mare gelato del primo maggio facendo scoppiare l’ilarità di sua cognata. Era stato un piacere vederla ridere, il seno pieno di una donna in gravidanza. Vincenzo sorride a quel ricordo, ma poi si guarda in giro per commentare la mail.
Ormai però sono già tutti al lavoro, concentrati e appiattiti sulle proprie tastiere, immusoniti, e quindi per parlarne dovrà aspettare la pausa. Ma poi il lavoro prende il suo ritmo e per pranzo Vincenzo ha già appuntamento con Giorgio, un amico, e così durante tutta la giornata l’unico con cui riesce a parlare è Marcello, che sfumacchiando sul tetto dell’azienda gli dice di non sapere nulla di più, perché anche lui si era preso due giorni di ferie.
“I soliti stronzi” commenta solamente.
Passerà, pensa Vincenzo, passerà anche questa, ma il seguito dimostra che aveva torto.

2- Problemi di liquidità
Venerdì 3 Maggio

Vincenzo arriva in ufficio piuttosto presto perché non vuole perdersi il caffè mattutino, padre di ogni pettegolezzo. Alla PTM sono in una quindicina, padroni compresi, ma solo quelli dell’open-space condividono quel rito.
I colleghi lo accolgono con gli stessi musi del giorno prima, solo che questa volta Vincenzo non tenta di allietare la platea raccontando di Paros, del mare e della nipotina in arrivo.
“Ma tu lo sai che cosa è successo?” gli sussurra Doria, la ragazza nuova, che era arrivata a dicembre giusto in tempo per la convention annuale e il brindisi di Natale.
“Dello stipendio in ritardo? Sì, ho letto ieri la mail.”
“Allora non lo sai?” Doria si guarda in giro ma nessun’altro commenta. “Non ti hanno detto nulla?”
“No, cosa dovevano dirmi?”
“Martedì, un’ora dopo che era arrivata la mail, ci hanno convocato tutti in sala riunione.”
“Tutti?”
“Mancavate solo tu e Marcello.” Doria si sistema il vestito, come sempre coloratissimo. “Hanno parlato solo Pietro e Matteo”
Pietro, detto anche l’Omuncolo, è il grande Amministratore Delegato della PTM, mentre Matteo, suo fratello gemello, è il capo del personale. Vincenzo lo chiama l’Interlocutore Sbagliato, perché in azienda conta come il due di picche e se c’è un problema è inutile andargliene a parlare.
“In poche parole” dice Doria abbassando ancor di più la voce “ci hanno detto che l’azienda sta affrontando un problema di liquidità, ma di non preoccuparci, perché a maggio lo stipendio ci arriverà di sicuro, anche se verrà accreditato a fine mese. Mentre sono in forse i soldi per i prossimi mesi.”
Non c’è dubbio, oggi il caffè fa proprio schifo, pensa Vincenzo raccogliendo con il cucchiaino lo zucchero rimasto sul fondo.
“Quindi siamo nella cacca?” chiede.
Tutti dicono di sì, chi piegando ripetutamente la testa, chi solo con un accenno e chi aggiungendovi anche un rassegnato uhm uhm.
“E basta, non hanno detto nient’altro?” insiste Vincenzo.
“Mentre uscivano Matteo ha detto di non perdere la concentrazione.”
Il cucchiaino di plastica gli cade di bocca, lasciando due gocce di caffè sul linoleum.

Seduto alla scrivania, Vincenzo scrive subito a Silvia e lei gli risponde solo
???
Dopo un paio d’ore, una frase di Doria ronza ancora nella testa di Vincenzo.
C’erano tutti, mancavate solo tu e Marcello, ovvero i due dell’Avemaria, come una volta li aveva chiamati l’Omuncolo.
Brutta coincidenza.

POTETE ACQUISTARE L’E-BOOK DI FIRED O DI ALTRI LIBRI DI TESEO PAROLINI CLICCANDO QUI oppure QUI

Condividi sui social

Articoli correlati