Doris Lessing. Se gioventù sapesse. Recensione

Un amore in autunno scandito dal ritmo di un Nobel

“Se gioventù sapesse”, è la seconda parte del romanzo del premio Nobel Doris Lessing, che ha per protagonista l’eroina al centro del precedente “Il diario di Jane Somers”. In questo libro Jane ha raggiunto i cinquantacinque anni ed è una vitale, raffinata, attivissima vicedirettrice di una rivista di moda londinese. Da poco vedova. La solitudine le pesa, come le pesa la convivenza con la nipote diciottenne, una ragazza psicologicamente borderline. Il lavoro, che pure ama, non basta a riempire quel voto. Così, un giorno, imbattutasi per puro caso in uno sconosciuto della sua età – la Lessing lo descrive come un vecchio leone – Jane se ne innamora come una ragazzina.  Ed è ricambiata. 

Doris Lessing racconta con ritmo serrato, preciso, minuzioso, l’avventura sentimentale di due anime mature, alle quali la consapevolezza dei corpi sfioriti impedisce di fare l’amore. Nitida affiora la differenza del nostro metronomo interno rispetto al tempo reale. Nel romanzo alita la città di Londra, i parchi, le strade, i pub, la sua gente; le emozioni di due che attraversano l’autunno della vita con sentimenti giovanili, velati di rimpianto per la bellezza che svanisce, i figli che non si rendono conto che i genitori sono, ancor prima, soltanto esseri umani. Il fragile disarmo, nonostante le esperienze, di fronte ai proiettili dell’imprevisto.

Protagonista è il lento scorrere del quotidiano, fatto di cose piccole e conosciute, nel quale si muovono persone assolutamente vere. Ma il ritmo è trascinante, grazie alla musicalità, all’essenzialità, alla genialità di una penna che sa cogliere lo straordinario invisibile. Un libro semplice e godibile.  Un classico. Non scendo nei particolari, ve lo consiglio.  Niente resta di una lettura se si toglie il gusto della scoperta.

Doris Lessing

Se gioventù sapesse

Universale economica Feltrinelli

Undicesima edizione

Euro 7.50

Nelle librerie

Condividi sui social

Articoli correlati