Venezia 72. “Neon Bull”, in concorso Orizzonti. Recensione

LIDO DI VENEZIA – “Neon Bull”di Gabriel Mascaro, in concorso Orizzonti a Venezia, la sezione che propone e lancia le nuove promesse del cinema mondiale, è la storia di un gruppo di giovani mandriani che vivono a nord-est del Brasile.

Il film  è un tentativo di far luce sui recenti cambiamenti economico-sociali del grande paese latino-americano, attraverso la “Vaquejada rodeo” grande evento agricolo-commerciale, allegoria della trasformazione di quella regione. Il protagonista è un cow-boy rozzo che vive a contatto con la mandria, fondendosi a essa, capace di ritrovarsi a marchiare un vitello, come masturbare un cavallo, ma al tempo stesso teso a escogitare nuove forme di businnes. Allo scopo, ad esempio, crea modelli succinti da far indossare alla danzatrice che al rodeo indossa una testa di cavallo muovendosi sinuosa sotto il neon fluorescente per catturare lo sguardo degli uomini.

Non mancano le scene forti che hanno fatto arrabbiare il pubblico del Lido, quali quelle del maltrattamento degli animali, o quelle che hanno scandalizzato gli spettatori per la veridicità e la lunghezza delle frequenze: il protagonista fa molto realisticamente l’amore con una donna incinta almeno all’ottavo mese. 

Classe 1983, Gabriel Mascaro è nato a Recife (Brasile) dove tuttora risiede e lavora. Le sue opere sono state stato al MACBA, MOMA, Panorama di arte brasiliana, Atene e la Biennale di San Paolo e in festival cinematografici, tra cui Locarno, San Sebastian, IDFA, BFI London e IFF Rotterdam. Il suo film AGOSTO VENTI  ha ricevuto una menzione speciale della giuria al Locarno Film festival.

  • Drammatico
  • Cast : Juliano Cazarré, Maeve Jinkings, Aline Santana, Carlos Pessoa, Vinicíus de Oliveira
  • Produzione: DESVIA, Canal Brasil, Malbicho Cine, Viking Films
  • Regia Gabriel Mascaro
  • Paese Brasile

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