Venezia 73. Il SNGCI assegna il Premio Bianchi a Ugo Gregoretti

VENEZIA  – Va quest’anno al regista Ugo Gregoretti il Premio Pietro Bianchi che I Giornalisti Cinematografici assegnano tradizionalmente nel corso della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Maestro di cinema, televisione, spettacolo e protagonista della vita culturale italiana di straordinaria, lucidissima ironia intellettuale, Gregoretti sarà protagonista dell’omaggio che il SNGCI gli dedica Giovedì 8 Settembre, al Palazzo del Cinema (ore 11.00) con un incontro seguito da due proiezioni: il recentissimo documentario che gli ha dedicato Gianfranco Pannone Con Ugo, interessante conversazione a due voci con molte curiosità e alcuni inediti raccontati in prima persona e, scelto dallo stesso Gregoretti, il suo (rarissimo) film del 1989 Maggio musicale.

E’ un film recuperato grazie alla Cineteca Nazionale,che il Sngci ringrazia, interpretato da Malcom Mc Dowell nel ruolo di un regista teatrale che affronta la difficoltà di una messinscena della Bohème, appunto, durante il Maggio Fiorentino. Ambientato nel mondo del melodramma, con la partecipazione nel ruolo di se stessi anche  del tenore Chris Merritt e della soprano Shirley Verrett è un film che Gregoretti girò con molti spunti autobiografici, tornando alla regia cinematografica, alla vigilia degli anni Novanta, dopo una lunga esperienza vissuta prevalentemente in tv.

 “Il Premio Bianchi che dedichiamo con grande gioia ad un protagonista come Ugo Gregoretti è un evidente riconoscimento ad una passione costante per l’innovazione con un’attitudine dichiarata alla provocazione culturale” spiega a nome del Direttivo Nazionale la Presidente del Sindacato, Laura Delli Colli, ricordando che il Premio viene consegnato al regista, come tradizione, d’intesa con la Biennale e la Mostra diretta da Alberto Barbera.

“Festeggiare Ugo Gregoretti è rendere omaggio alla sua storia senza età, al suo stile, all’assoluta tenacia in uno spirito sempre venato da una leggerezza solo apparente.

Ugo Gregoretti- dice ancora il Sngci– non ha mai tradito la sua libertà nel racconto, e il suo cinema, sempre sinceramente attento anche al costume, in una lunga storia segnata dalla coerenza e dall’onestà intellettuale anche nella militanza politica”.

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