Gary Lucas, lo sperimentatore delle sei corde

Foto Alessandro Ceccarelli

Foto Alessandro Ceccarelli

Il chitarrista statunitense si è esibito all’Arci Ohibo’ di Milano

Le sue chitarre creano un universo di suoni che esplorano timbriche senza confini. Il suo eclettismo e la sua padronanza tecnica sia sulla Stratocaster che sulla Gibson acustica hanno letteralmente ‘stregato’ il pubblico dell’Arci Ohibo’ di Milano. 

Stiamo parlando del concerto di Gary Lucas, chitarrista statunitense di grande talento diviso in due parti: la prima da solo e la seconda con un affiatato gruppo di musicisti italiani composto dal cantante Alessio Franchini, il pianista Gianluca De Rubertis, il violinista Rodrigo D’Erasmo, la cantante Sara Loreni, il batterista Lino Gitto e il bassista Giovanni Pezzotto.

Nel set solista Gary Lucas ha dato ampio spazio alle sue qualità di raffinato sperimentatore delle sei corde grazie ad un notevole armamentario di effetti elettronici con timbriche suggestive ed evocative di mondi lontani.

Nella jam session con i sei musicisti italiani Gary Lucas ha dato spazio ad alcuni classici come “Sweet Jane” di Lou Reed, “Mojo Pin” e “Grace”, due memorabili brani di Jeff Buckley, forse il momento più emozionante della performance di Gary Lucas.

Peccato che la pessima acustica del locale non abbia reso pienamente giustizia della seconda parte dello show.

Condividi sui social

Articoli correlati