Oscar Sciré uno stilista di successo e sensibile re di cuori della Moda. Intervista

MILANO –  A due passi dalla Scala un atelier che ci appare e affascina come una scena teatrale, o un set del cinema, all’interno uno stilista di successo, elegante e raffinato: Oscar Sciré,  un re di cuori della Moda, che veste molte donne famose tra le altre Milly Carlucci, negli abiti da sera creati per lei per il programma Ballando Sotto le Stelle, Elenoire Casalegno, Marina Ripa di Meana. Un uomo che si contraddistingue per la sua sensibilità artistica nel creare abiti che valorizzino la personalità  di  donne  e uomini interpretandone l’animo e il carattere. Ci accoglie nel suo atelier di Via del Lauro, la sua seconda casa, come lui ama definirla, tra le sue creazioni in un ambiente che emana un’armonia e un’energia che fanno bene allo spirito e alla mente. Una sua specialità è  fare incontrare la moda con l’arte, infatti la seconda domenica di ogni mese ospita  giovani pittori e scultori dell’Accademia di Brera, che espongono le loro opere.

Milano per una settimana è stata teatro delle Collezioni Moda Uomo, dando uno sguardo ai tuoi abiti maschili  si nota un look sofisticato e chic all’impossibile, ma estremamente vesibile, com’ è l’uomo di Oscar Sciré ?

Il mio uomo deve avere uno stile classico sempre ricercato elegante con tesssuti lussuosi e colorati. Mi piace un uomo che osa con un pizzico di eccentrico, che dice addio a  inverni grigi e cupi, ma si tinge di colore, ho realizzato dei cappottini, molto apprezzati a quadri e con colori pistacchio e rossi. Un uomo sempre bon ton. Le camice sono tutte su misura e le cravatte molto accurate, all’interno hanno una dedica personalizzata.

Partiamo  dell’inizio della sua carriera e dai primi ricordi sensoriali legati ad un abito, visivi o olfattivi?

Nasco da figlio d’arte mia madre è una grande modellista. Il mio primo  ricordo è visivo, è la carta con la quale  mia madre  realizzava  i cartamodelli.E’ impresso nella mia mente il ricordo di veder  nascere un abito. Vedere questi tessuti che mia madre gestiva sul manichino per poi fare il cartamodello e quindi  la prima tela, sono ricordi ricordo vivi  dentro di me.  Tuttora quando Maria  Lovigio l’attuale modellista, una professionista che ha alle spalle un’esperienza di lavoro di 45 anni, amica e compagna di lavoro di mia madre  per svariati anni, quando realizza  la mia  teletta mi porta indietro a dei ricodi della mamma e di quando  quando ero piccolo.

Come si è avvicinato a questo lavoro?

Dopo un diploma in ragioneria che comunque serve  e corsi parauniversitari di comunicazione. ho iniziato  come truccatore e parrucchiere andavo a scuola la mattina e il pomeriggio mi trovavo  con mia cugina  che aveva iniziato a lavorare  con i Severgnini e con on Aldo Coppola e la figlia  e  un grande, grande, grande amico  Rolando Alisei.. Con loro mi sono cimentato come   look maker e ho fatto  con loro le più belle copertine degli  anni 80.

Mi raccontava che è  diventato stilista grazie alla mamma?

Si, mia madre  aveva un laboratorio di sarte, quando la Maison ha chiuso, tutte le sarte sono rimaste a casa  e senza lavoro. Io all’epoca lavoravo come dicevo look maker,le attrici le conduttrici per le quali lavoravano mi chiedevano di inventare degli  abbinamenti, andavo quindi negli showroom  di brand cercavo  per loro gli abiti facevo lo stylist,  ma stanco di fare questo, un giorno ho pensato di proporre alle colleghe di mia madre, disoccupate, con una lunga esperienza alle spalle di sartoria,  di collaborare con me per realizzare una collezione. Mi hanno sostenuto, ho iniziato con uno  sworoom, la collezione è andata benissimo sopratutto all’estero, queste talentuose collaboratrici mi hanno aiutato, dato credito, ho infatti  retribuito il loro lavoro solo dopo un anno. In seguito dal momento che anche loro si erano messe in gioco, ho ripristinato il laboratorio e acquistato tessuti.

Poi le cose si sono complicate?

Si  è arrivato il crollo economico i negozi non erano più solventi , ho  pensato che non  era il momento di  vendere a negozi che non erano solventi, ma  sarebbe stato più utile creare dei monomarca.  Milano è da sempre capitale della Moda per questo mortivo hai scelto di aprire qui il suo primo atelier’ Sono sempre stato a Milano,  prima con uno showroom al primo piano, questo atelier è favorito dalla vicinanza della Scala che è un  forte richiamo. E uno spazio che si rivolge a un pubblico di  haute couture e un etichetta bianca su strada.  Ho poi ampliato la mia attività aprendone un secondo  a  San Paolo del Brasile e presto un terzo a Shanghai.

Un perfetto connubbio di  creatività talento e efficienza…

Io ritengo che  il patrimonio di un’ azienda sia il cartamodello,possedere tanti cartamodelli che ti permettono di realizzare abiti con lo sviluppo taglie. 

Abbiamo realizzato una linea, una etichetta bianca riutilzzando questi cartamodelli  con un consulto con le clienti. Realizziamo ciò che alle  clienti  fa  più piacere nel colore, nelle misure, nell abbinare la parte alta e parte bassa  di un  abito e riutilizzarlo in altri tessuti. Confezionando un capo alla volta tu capisci che tessuto stai usando e tutto è fattibile  in modo aruigianale e non su grande a scala è lo stesso lavoro che si fa in questo atelier. E’un lavoro di grande complicità con la cliente,  esalto le peculiarità della  cliente proponendo il mio gusto , personalizzando un abito, insomma una via di mezzo tra il commerciale e  su misura.

Ha vestito molte donne famose la più difficile?

Senza ombra di dubbio un’ italana Elenoire Casalegno lei è molto , difficile. La  seguo da 15 anni è la mia cliente  anzi ormai un’ amica, lei è molto esigente,  ho realizzato il suo abito da sposa e abbiamo attaccato insieme i petali,  la seguo ormai da 15 anni nel trucco e  nel look.

Pensando a una donna del passato  qualcuna che sarebbe piaciuto vestire?

Donne del passato? Sofia Loren. Lo scorso settembre in un evento in casa Bocelli ho avuto modo di starle vicino e di seguirla per una seconda volta.

Stai pensando alla prossima collezione?

E’ un quotidiano pensare alla prossima collezione nel periodo della moda faccio una presentazione di 25 abiti  che mi permette di quello che viene fatto da tutti essendo eciosostenibile  e ambientalista   non spreco niente in azienda.

Non mi preoccupo di rivisitare l’abito di colleghi e di reinterpretarlo un abito che la cliente non usa più sta stretto o rovinato mi fa piacere avere l’onore  di rimaneggiare abiti di colleghi che hanno scritto  la storia della moda italiana.

Che ruolo ha l’arte nella vita di Oscar Sciré e come è nato il tuo progetto di legare l’arte alla moda?

L’arte è vicina a uno stilista,  questo spazio si presta  per eventi artistici, tutto è nato per caso, alcuni  ragazzi dell’Accademia di Brera sono entrati e ho deciso di comunicare a loro questo desiderio che avevo dentro da tempo, poi con Sara ho realizzato l’ evento, la seconda domenica di ogni mese  ospiteremo artisti in varia forma non solo nella scultura nella pittura nella fotografia e la forma d’arte della cucina.

La cucina…

Si faccio da sempre un evento Moda con gusto, dove presento la collezione, la vestizione delle indossatrici è dietro le quinte , come si faceva negli anni 60-70,dove c’è   la cuoca insegna una ricetta veloce e l’ultima viene servita. E’ un mio modo di presentare le creazioni e unire queste forme d’arte 

Un altro evento è legato all’insegnamento del trucco, insegno a  stendere un fondotinta, non tutte sanno ad es, che il fondotinta  non deve essere di un unico colore, ma devono essere tre , una cosa che una donna fa in modo sbagliato…ci vuole una lezione di trucco. Faremo anche eventi dove ragazze saranno preparate al truccarsi, al portamento ad essere più femminili.

Ami molto la donna?

Sono molto sicuro sicuro di amarla e la voglio valorizzare in  tutto e non la vedo solo tacco e calza velata, mi permetto di consigliarla e migliorarla.

Un ricordo simpatico di una donna famosa che vesti?

E’ legato a una  mia carissima amica   Marina  Ripa di Meana, aveva tre o quattro chili di troppo e  si regalava un abito  di una taglia in meno e sempre più stretto per poterlo  indossare doveva dimagrire e così raggiungeva  il suo obiettivo di perdere alcuni chili.

E’ sempre una ricerca?

Ti danno già loro, non è una ricerca che devi fare  guardi la donna che hai davanti e avendo gusto capisci come farla stare bene e lei si trova in sintonia. E’ uno scambio con una donna  se non avessi avuto creatività avrei fatto il lavoro di mio padre strade e costruzioni stradali

Tralasciando la moda quali sono le tue passioni?

Le case l’arredamento,  odio la monotonia e mi piace cambiare la disposizione dei mobili mi piace decorare la casa, dipingere creare una parete naif  ho preso da mia nonna  mia nonna è molto colorata …

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