Valle del torto e dei feudi. Lercara Friddi: Frank Sinatra era di casa e mangiava le “pantofole”

LERCARA FRIDDI – Nella valle dei torto e dei feudi,  a metà strada tra Palermo e Agrigento, alle falde del Colle Madore, sorge Lercara Friddi, una cittadina di 8mila abitanti, sito archeologico di epoca sicana, nota, inoltre, per i giacimenti di zolfo e per aver dato i natali ai nonni di Frank Sinatra. 

Ed è proprio in onore di Frank Sinatra, che la città ospiterà il 24, 25 e 26 luglio, il “My way Festival”, una rassegna jazz, ispirata alla vita del “figlio di Lercara”, promossa dall’Associazione Life And Art Promotion guidata da Gianfilippo Geraci e Antonio Licata, un’opportunità di coniugare intrattenimento di qualità con delizie enogastronomiche e turismo culturale. Per quanto riguarda le delizie del palato, Lercara Friddi è nota in tutto il mondo, per la rinomatissima “pantofola”, un dolce tipico, di forma ovoidale, preparato con zucchero, mandorle tritate, uova, zucca candita e cioccolato, celebrata ogni anno in una sagra ad hoc. “La pantofola non si calza, ma si mangia” è il motto della “Pasticceria Franco Vento”, dell’omonimo mastro pasticcere che vanta la primazia del nome ed esporta questo dolce, anche, al di là dei confini regionali e nazionali.

Sotto il profilo culturale, infatti, non mancano gli spunti originali: dalla piazza centrale con la rinnovata Chiesa Madre, intitolata a SS. Maria della Neve, con la famosa cripta, adornata con un pregiato orologio fine ottocentesco, attribuito ai fratelli Scibetta, ora sede della collezione privata di presepi di Don Mario Cassata, l’attuale parroco. Una vera perla è, inoltre, l’altare votivo, nel “villaggio dei minatori”, in onore della Madonna del Carmelo, in giallo, riprodotta in zolfo. A poca distanza dalle abitazioni, i resti dei giacimenti sulfurei, miniere in disuso sin dagli anni ’70, dopo un secolo di sfruttamento: un periodo controverso nella storia della città, fonte di guadagno e industrializzazione, ma anche di morti bianche. Nel parco minerario sono ancora riconoscibili: le ruote dentate, l’ascensore, la carrucola che faceva salire e scendere i minatori fino a 80 metri in profondità, con fughe di gas, scarse riserve di ossigeno, temperature altissime e rischi oggettivi di incorrere in severe patologie respiratorie. Più a monte, ancora campeggia “il riflusso Bellina”, la lunghissima canna fumaria, che pompava ossigeno, per tutto il giacimento minerario: decine di chilometri di condotto, che coadiuvava l’intero sito estrattivi e conserva nei suoi canali, memorie di fatica, ma anche di morte.

Tra le attrazioni principali di Lercara Friddi si annovera la casa di Frank Sinatra, sita in viale Regina Margherita e celebrata con una targa commemorativa, attribuita ai nonni di “The Voice”: il calzolaio Francesco Sinatra e Rosa Saglimbeni, negli anni precedenti la migrazione verso gli Stati Uniti. È possibile visitare l’abitazione rimasta disabitata, ma intatta, con mobili e tappezzerie dell’epoca.

Per approfondire, invece, la storiografia della città non resta che visitare il museo civico allestito presso la Biblioteca Comunale “Giuseppe Mavaro”, qui sono raccolti e datati i resti delle popolazioni sicane del VII sec a.C rinvenute sul colle Madora: dai frammenti emerge che i sicani già lavoravano il vetro, con tecniche avanguardistiche ed erano in possesso dei primi rudimenti della siderurgia. Nella biblioteca è raccolta, inoltre, la collezione di pupi in costume di Vito Giangrasso, un sarto palermitano che ha donato a Lercara Friddi, la sua esposizione di decine di costumi siciliani d’epoca. Tipica è “la scappuccina”, mantella bicolore di pregio, indossata dalle fasce sociali più abbienti, nel secolo scorso.

Lercara Friddi, più densamente popolata delle altre città della valle del torto, si contraddistingue quale sito di memoria e di innovazione: un’economia più dedita al terziario e al turismo culturale, con uno sguardo alle tradizioni del passato e un occhio rivolto al futuro.

Per maggiori informazioni www.valledeltortoedeifeudi.it 

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