Chiarezza ed obiettività del governo sul gioco: al momento questo non c’è

Secondo il parere di alcune associazioni che trattano di gioco ed i migliori casino online italiani con bonus, il Governo non lascia trasparire alcuna chiarezza, correttezza ed alcuna obbiettività quando affronta la riforma del gioco: è un discorso alquanto duro, questo, espresso a mezzo di un appello lanciato al Governo e sottoscritto da diverse organizzazioni: Consulta Nazionale Antiusura, Cartello “Insieme contro l’azzardo”, Caritas Italiana, Campagna Mettiamoci in Gioco, Forum Associazioni Familiari, Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio e tanti altri. Le principali associazioni, quindi, contro il gioco problematico presentano al Sottosegretario Pier Paolo Baretta le loro esternazioni ed anche le loro proposte per il riordino dei giochi.

Ma quello che risulta da questo “appello” e che l’intervento dell’Esecutivo nell’affrontare il riordino del gioco d’azzardo pubblico risulta poco chiaro e poco corretto: per questo gli si chiede un dialogo onesto e sincero sopratutto negli obbiettivi che lo stesso Governo intende perseguire e negli strummenti da mettere in campo al fine di tutelare il sociale ed un bene comune come l’italico territorio. Queste associazioni ritengono che nel provvedimento presentato dal Governo relativamente alla riduzione tecnologica dell’offerta del gioco, non corrisponda affatto la previsione di una contrazione del consumo del prodotto gioco.

L’abuso del gioco resta, ovviamente, l’obbiettivo principale da affrontare ed è esattamente sotto questo profilo che si richiede “correttezza” da parte dell’Esecutivo, che non nasconda troppi doppi sensi e troppi reconditi obbiettivi. Il Gruppo “appellante” ritiene inaccettabile per esempio che l’introduzione della riduzione del 34% del numero degli apparecchi di gioco installati nei pubblici esercizi adotti “l’ambiguo vincolo che ciò avvenga ad introiti invariati”. Infatti, se non si procederà con un identico taglio anche per le Vlt nelle sale da gioco, la conseguenza della diminuzione del primo comparto, paradossalmente, porterà ad aumentare il rendimento del secondo comparto, riconosciuto ben più aggressivo del primo e che comporta l’uso di banconote e non di “centesimini” per giocare.

E siccome come già detto più volte, in questo particolare momento di riforma del gioco… ognuno dice la sua, il Gruppo di “appellanti” propone a Baretta le “sue sette regole” per sistemare il gioco, delle quali il sottosegretario “dovrebbe” prendere nota e farne bon uso. 1) Ogni intervento nel settore del gioco d’azzardo deve mirare a ridurre anche il consumo del gioco e non solo l’offerta. 2) La pubblicità va più che velocemente estinta con impegno di discutere in tutto in Aula. 3) La giurisprudenza che, oggi, risulta favorevole ai Comuni ed alla Regioni deve considerarsi un esplicito riconoscimento agli Enti Locali di totale autonomia nel regolamentare la materia. 4) Le aziende sanitarie devono garantire l’offerta di presa in carico terapeutico e predisporre la sorveglianza sanitaria su tutti i locali dove si esercita il gioco d’azzardo. 5) L’art.14 della legge antiusura va esteso anche alle persone fisiche vittime di usura connessa al gioco. 6) Moratoria integrale di ogni tipo di nuovi giochi d’azzardo. 7) Per agevolare ogni azione di contrasto vanno messi a disposizione delle Asl, dei Comuni, dei cittadini, dei ricercatori i dati dei flussi di danaro movimentati ad oggi dal gioco d’azzardo.

Le associazioni con questo appello e queste proposte chiedono anche al Governo di essere aggiornate per tempo sui testi delle norme che si intendono inserire in materia di gioco d’azzardo nella Legge di Stabilità del 2018.

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