Gianluca Vacchi. Il social ha un cuore antico

Il popolo della rete ha elevato a star un personaggio che avrebbe ispirato Fellini, Gianluca Vacchi.  Cinquantenne invecchiato male, dal look assurdo: occhiali a specchio sulla zazzera bianca, tatuaggi ovunque si posi lo sguardo, braccialetti etnici alle caviglie.

Eppure sono milioni i suoi followers, esattamente otto milioni su Instagram e un milione e trecentomila su facebook. In un’epoca in cui la grandezza, e non solo la popolarità, di un uomo si calcola con il numero dei fan che lo seguono sui social, è evidente, anche se deprimente, che un uomo come Vacchi, maestro indiscutibile nel sapersi vendere, riscuota tanto successo. Perché piace non tanto per quello che fa, ma per quello che dice di fare, in una parola per apparire. 

La lettura della sua breve biografia è illuminante. Nasce bene, a Bologna il 5 agosto di cinquant’anni fa, da una famiglia d’imprenditori. L’azienda che eredita, e che gli fa trampolino nel mondo degli affari, progetta e realizza macchine automatiche per la produzione di cosmetici, farmaci e prodotti alimentari. Messosi in proprio, acquista marchi nel campo della moda e con un proprio brand produce gioielli, magliette, addirittura emoji. Oggi possiede il 30 per cento dell’azienda di famiglia che, quotata in borsa, fattura più di un miliardo di euro l’anno. Ma gli esperti del settore sostengono che le sue entrate maggiori provengono da finanziarie di vario genere non facilmente identificabili. I suoi primi guai giudiziari risalgono agli anni della cosiddetta “inchiesta vallettopoli”, quando il suo nome entrò nelle carte che ipotizzavano ricatti da parte del fotografo Corona.  Ma questa è acqua passata.

    Più recentemente, la stampa si è occupata di Vacchi a proposito di maxi-sequestri di beni secondo un cliché risaputo: ville, yacht, conti bancari, auto di lusso ecc. Lui naturalmente nega tutto e prosegue nella sua filosofia, che è quella di godersi l’esistenza “dopo una vita di lavoro”, come ha detto più volte nelle interviste. Continua a tappezzarsi il corpo di tatuaggi, ha festeggiato i suoi cinquant’anni con una mega-festa in Florida, si circonda di belle ragazze (l’ultima è una miss colombiana finalista di Miss Universo), ma soprattutto tiene molto al titolo che si è attribuito da solo, quello di “re dei social”. In pratica, ha resuscitato la dolce vita, occupando il posto dei ricconi dell’epoca che se la spassavano in via Veneto. E che Federico Fellini fotografò in un film immortale.

Si dirà: oggi un milione e passa di followers vale più di un film di Fellini. E forse Gianluca Vacchi ha ragione di sentirsi re. Quanto alla Guardia di Finanza che segue ogni sua mossa, è un altro discorso che esula dalla filosofia di una vita “regale”. 

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