Modelli alimentari che cambiano. Continue sfide per il mondo agricolo

“Modelli alimentari che cambiano. Continue sfide per il mondo agricolo”. È il tema della tavola rotonda che si terrà giovedì 6 aprile alle ore 11.00 a Maccarese in provincia di Roma, Castello di San Giorgio.

Ne discutono lo chef Antonello Colonna, Pietro Migliaccio, presidente della Società italiana di Scienza dell’Alimentazione, gli industriali Luigi Cremonini e Francesco Divella (titolari degli omonimi gruppi), Angelo Frascarelli, docente di economia agraria all’Università di Perugia e il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo. Ad accogliere gli ospiti saranno Silvio Salera, amministratore delegato della Maccarese spa ed Esterino Montino, sindaco di Fiumicino. Le conclusioni sono affidate a Carlo Hausmann, assessore all’agricoltura del Lazio. Modera Umberto Broccoli. Il dibattito – organizzato con il supporto di MSD Animal Health, azienda di riferimento nel settore farmaceutico per soluzioni zootecniche all’avanguardia nel campo della prevenzione – accenderà i riflettori sui cambiamenti socio-economici che hanno modificato stili di vita, modelli alimentari e sistemi di produzione degli alimenti. Dal dopoguerra ad oggi, con l’abbandono delle campagne e la progressiva riduzione dell’autoconsumo si è passati al modello agro-industriale che ha favorito la diffusione di prodotti sempre meno legati al territorio. L’agricoltura non è più produzione di alimenti finiti, ma di materia prima per l’industria. A chiudere il ciclo è la distribuzione organizzata, che ha alimentato il consumo di massa. Passata la sbornia consumistica, il Paese vive la stagnazione dei consumi alimentari causata dal calo di potere d’acquisto dei redditi. Ai tempi della crisi i consumatori fanno la spesa consapevole, premiano la territorialità, scegliendo prodotti locali, tracciati e controllati lungo tutta la filiera sebbene, stante il perdurare della crisi, con un occhio al portafoglio. Cambiano le mode, le abitudini e i consumi. Nel 2016 la spesa per frutta e verdura ha superato quella per la carne.  Sempre più persone assumono diete vegane o vegetariane. Si contrae il consumo di carne e latte. In questo contesto l’agricoltura continua a perdere redditività. Il valore aggiunto del settore agroalimentare nel 2014 (fonte Ismea) è risultato negativo per la componente agricola con un valore di -6% a fronte di un +2,3% fatto segnare dall’industria alimentare. Calano i prezzi all’origine, ma crescono quelli al consumo. Il confronto di giovedì a Maccarese sarà utile, in particolare alle imprese della produzione agricola, per intercettare le nuove traiettorie di consumo, sempre più differenziate e mutevoli. 

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