Mate, ecco tutto quello che c’è da sapere

Yerba mate. È questo il nome di una delle piante senza alcun dubbio più in voga e più diffusa del momento. Questo perché ne è possibile ricavare una bevanda nota con l’appellativo di tè mate. Le popolazioni dell’America meridionale ne apprezzano oramai da secoli le proprietà benefiche. Innanzitutto ha un effetto saziante, poiché contribuisce l’aumentare del metabolismo corporeo e quindi l’eliminazione dei grassi e delle calorie in eccesso.

L’infuso di yerba mate, come leggiamo sul sito www.taragui.com, ha anche però un effetto diuretico ed è per questo che è fortemente consigliata per la prevenzione di calcoli. Da non dimenticare però nemmeno l’azione antiossidante sulle cellule dell’organismo, derivante dalla presenza di polifenoli. È persino in grado di favorire la digestione e di diminuire il tasso di colesterolo e la glicemia. Il tè mate è un energizzante naturale fortemente indicato per chi pratica assiduamente attività sportiva. Infatti riduce la produzione di acido lattico nei muscoli.

Caffeina, eobromina, tannini, alcuni minerali (particolarmente abbondante è il potassio), vitamina C, alcune del gruppo B e la vitamina J: sono questi i principali componenti dell’erba mate. Sono inoltre presenti anche steroli simili all’ergosterolo e al colesterolo e alcune saponine localizzate nella foglia (chiamate metasaponine). Ma a essere presente è soprattutto una sostanza molto simile alla caffeina, ossia la mateina. Quest’ultima agisce stimolando il sistema nervoso, consentendo così una migliore concentrazione. I componenti naturali hanno invece la funzione di eliminare i liquidi in eccesso, mentre i principi attivi sono in grado di debellare definitivamente le cellule cancerogene responsabili del tumore al colon. Esistono però anche degli effetti collaterali, per lo più legati alla presenza di caffeina: nervosismo, vertigini, insonnia e problemi gastrointestinali. Il tutto ovviamente dipendente dalla dose ed  è per questo che è consigliato rivolgersi sempre al medico di fiducia per sapere se l’assunzione dell’infuso di mate possa causare degli effetti indesiderati, magari se preso assieme ad altri integratori o farmaci.

Ma come si prepara un buon mate? Le fasi da seguire in maniera scrupolosa sono essenzialmente cinque: 1) Riempiamo con l’erba ¾ del mate; 2) prendiamo in mano il recipiente, ne copriamo col palmo la bocca e lo posizioniamo sottosopra, per poi agitare con energia il mate per assicurarci che tutti gli ingredienti si mescolino, distribuendosi in modo totalmente omogeneo; 3) lentamente, riportiamo il contenitore alla sua posizione originale, assicurandoci che l’erba sia distribuita con un angolo di 45°, lasciando un buco lungo la parete opposta. In questo buco versiamo un filo d’acqua tiepida (per lo più a una temperatura compresa tra i 70°C e 80°C) per inumidire il fondo; 4) introduciamo la bombilla premendo contro la parete interna del mate, cercando di non muoverla una volta posizionata; 5) gradualmente, aggiungiamo l’acqua dal lato dove si trova la bombilla. Una volta spiegati tutti i passaggi è necessario dire che a contare è soprattutto la qualità dell’erba mate. È infatti questa a determinarne il sapore, l’aroma e la consistenza. Perché, parafrasando una ben nota pubblicità di una marca di caffè, il mate è un piacere e se non è buono che piacere è.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe