“Lei mi parla ancora”, l’ultimo film di Pupi Avari, è tratto dal romanzo scritto nel 2014, a novantatré anni, da Giuseppe Sgarbi padre di Vittorio ed Elisabetta Sgarbi, dal titolo “Lei mi parla ancora - Memorie edite e inedite di un farmacista”.
Cinema e Moda a cura di Mario Sesti in collaborazione con Fondazione Cinema per Roma in occasione della mostra BELLISSIMA. L’Italia dell’alta moda. 1945 – 1968
ROMA - Le tristi vicende degli sbarchi in cronaca quotidiana sui giornali italiani diventano motivo di una fiction: ragionata, inseguita, pensata con gli occhi dell’amore e del rispetto, ma anche con quelli del raziocinio, dato che la scottante attualità punge più che ogni altro spunto di fantasia.
ROMA - Guardo l’orologio. L’appuntamento è per le sedici. Affretto il passo. Il cielo è carico di pioggia ma io, osservandolo, vedo grondare parole: quelle che mi aspettano al secondo piano di un’elegante palazzina del Centro Storico. Suono. Pupi Avati mi aspetta sulla porta.
I geroglifici degli antichi Egizi, i bassorilievi sulle colonne romane, gli epigrammi di Marziale, le commedie in un atto di Achille Campanile, gli aforismi di Leo Longanesi.
Siamo di fronte a una bolla speculativa destinata a scoppiare? Oppure, come sostiene Beeple, la cui opera digitale è stata venduta per 70 milioni di dollari da Christie’s a New...