Nell’era digitale l’amore si fa coi pixel

I rapporti umani sono disgregati.

Parlo in particolare di quelli tra uomini e donne. Rinchiusi in gabbie mentali, sistemi operativi intelligenti, ci sono ma non si fanno vedere dando l’illusione della libertà. 

Avete mai provato a fermare una donna per via? No, non parlo di quelle ai lati delle strade di periferia in vestiti succinti, ma di quelle che incontrate in contesti quotidiani, un Mc Donald’s, una libreria, un supermercato (i cari vecchi supermercati che una volta offrivano, nelle ore opportune, numerose occasioni di conoscenza). Se ancora non lo avete fatto vi sconsiglio di provarci, potreste rischiare una denuncia per molestie.

Ebbene sì, anche la più disinibita delle ragazze, quella che il sabato sera si concede nei bagni del locale dopo l’ennesimo drink, reagirebbe con sdegno di fronte un approccio diurno. Tuttavia, potreste tentare con il computer, quella stessa donna infatti, se contattata su un social network nel modo giusto, potrebbe darvi accesso alle sue foto osé. A qualsiasi ora.

Benvenuti nell’era digitale. 

Lo so, vi starete chiedendo cosa dovreste farci con delle foto discinte, non siete più adolescenti con la mano più veloce del West. Quello che ora volete è lei, in carne, sudore e desiderio. Ma è davvero così? Credo di no. Già sapete che dopo le foto passerete al cellulare con lo scambio di messaggi intimi e scatti così infuocati da far sciogliere il vostro ultimo modello di i-Phone. In realtà sarete in piedi,  in bagno a pigiare una scatoletta tenuta nella vostra mano. Soli.

Se riuscirete a superare anche questa prova potrete far l’amore, ma in webcam. Vi   scambierete inquadrature degne di un film porno di serie B. In realtà sarete in piedi, nudi, in una stanza poco illuminata a mimare danze africane guardando una scatola. Soli. 

Come vogliamo chiamare tutto questo? Alienazione emotiva-tecnologica? 

Forse solo una nuova deriva della follia. 

Usiamo il pc perché non abbiamo tempo. Eppure impieghiamo giorni per ottenere qualcosa che avremmo potuto avere in pochi minuti (scambiando due chiacchiere di persona si può sapere come andranno le cose. Era veloce e sicuro). 

Usiamo il pc per entrare in contatto con il mondo, appunto, non con persone. E infatti ecco gli inganni in cui una dolce e sensibile anima è in realtà un’arida e algida killer delle emozioni.

Ma oggi non c’è tempo. Andiamo tutti di corsa. Si è perso il piacere dell’approccio diretto. Dello sguardo, del calore, della voce. Si deve correre a casa per collegarsi e… ed eccoci là, a guardare un pezzo di plastica convincendoci di provare emozioni. Senza profumi, sguardi, suoni. Impachettati dalle multinazionali nei loro superconfortevoli e alienanti package. Siamo nell’era digitale. Si chiede un appuntamento a un mucchio di pixel, non più a una donna.

Buona fortuna. Io continuerò a collezionare denuncie per molestie. Meglio una galera in cemento e sbarre piuttosto che una cella mentale in Bit e codici html. 

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