Con le frecce contro i carri armati

 

Personaggi:

 

ANARCHICO

 

PRIMO ribelle, capogruppo detto “Genio”

 

SECONDO ribelle, violento detto “Bestia”

 

TERZO ribelle, donna del Bestia

 

QUARTO ribelle

 

Primo Ministro

 

Ministro dell’Economia

 

Ministro della Difesa , donna

 

Segretario della Difesa, capo della polizia

 

7 Celerini gruppo armato

 

(N.d.R. Lo spettacolo prevede l’utilizzo dei doppi ruoli)

 

 

L’Anarchico è fuori scena, intento a costruire un ordigno esplosivo.

 

Scena 1, centro sociale. QUARTO scrive su un registro, poi TERZO.

 

TERZO: Ma…come…qui non c’è ancora nessuno?

 

QUARTO: A quanto pare no.

 

TERZO: Sembrava che dovessimo fare tutto in fretta, mi è venuta un’ansia…

 

QUARTO: Poverina, mi dispiace!

 

Pausa

 

TERZO: Ancora che continui a scrivere e riscrivere sul quel cazzo di registro?

 

QUARTO: Qualcuno dovrà pur farlo.

 

TERZO: Non capisco perché perdiamo tempo con queste cretinate.

 

QUARTO: A dirla tutta il tempo lo perdo solo io e non sono cretinate. Le attività del gruppo , gli

 

argomenti delle riunioni, vanno annotate.

 

TERZO: Si, vabbè! La solita manfrina del teniamo sempre tutto a mente chiaramente.

 

QUARTO: Non mi sembra una cosa da sottovalutare e poi fa anche rima.

 

TERZO: Già è vero! Perdiamo tempo in chiacchiere, perdiamo tempo a riportare su stupidi registri

 

quelle stesse chiacchiere, che non fanno altro che dare spunti di riflessione per ulteriori chiacchiere,

 

quando invece dovremmo agire. Non abbiamo bisogno di parlare per capire che le cose non vanno,

 

basta guardarsi intorno, mi viene solo voglia di marciare e sovvertire tutto quello che incontro e che

 

non mi sta bene.

 

QUARTO: Praticamente tutto! Credo che anche il caos abbia bisogno di un ordine. Le azioni

 

improvvise possono senz’altro essere devastanti ed avere il loro ottimo “momentaneo” risultato, ma

 

sono fini a se stesse, poi il giorno dopo cosa farai?

 

TERZO: Continuerò a marciare , sovvertire, distruggere se occorre.

 

QUARTO: Per quanto tempo?

 

TERZO: Finché le cose non saranno cambiate.

 

QUARTO: ma quando tu marci, distruggi e poi prosegui sul tuo cammino di distruzione, come puoi

 

essere sicura che ciò che ti lasci alle spalle cresca autonomamente sano?

 

TERZO: Non lo posso sapere.

 

QUARTO: Per questo dobbiamo essere sicuri che le nostre azioni siano definitive e non

 

momentanee. Quando distruggiamo dobbiamo avere non solo la capacità ma anche il dovere di

 

ricostruire.

 

TERZO: Questo ci farà perdere tempo, sempre più tempo. Ci dobbiamo fermare, conquistare un

 

piccolissimo traguardo alla volta, mentre tutto il resto va avanti come sempre, peggiora e quelle

 

piccole oasi che noi mettiamo su fanno presto a prosciugarsi.

 

QUARTO: Non se teniamo sempre ben a mente tutto quello che ci portiamo dietro, sappiamo dove

 

andiamo solo perché sappiamo da dove veniamo.

 

TERZO: Una frase piena di nulla…veniamo da una situazione di merda, che può essere cambiata

 

solo se il sovvertimento è improvviso e continuo. Quello che io mi lascio dietro deve essere

 

raggiunto e tenuto in disordine da un altro come noi, in un moto costante che coinvolga tutto e tutti.

 

Non possiamo preparaci a prendere aria per poi spazzare tutto via con un solo soffio di rivolta,

 

possiamo anche allenarci per mesi ma non avremo mai i polmoni abbastanza grandi, possiamo solo

 

affannarci, deve essere una palpitazione continua, la nostra rabbia deve ansimare per le strade

 

finché non perdiamo il fiato.

 

QUARTO: Finendo stramazzati al suolo, sfiniti, tanto da non riuscire più nemmeno a far sentire le

 

nostre voci.

 

TERZO: Se tutti ci diamo forza gli uni con gli altri ognuno avrà tempo per riposare.

 

QUARTO: Ma non puoi essere sicura che le cose andranno così, si possono correre solo dei rischi.

 

TERZO: E’ quello che dobbiamo fare: rischiare.

 

QUARTO: Non possiamo rischiare perché qui non si parla solo di noi.

 

TERZO: Intanto qui per ora io vedo solo noi, quando anche gli altri verranno a rischiare il culo mi

 

preoccuperò anche di loro.

 

QUARTO: Non è quello che pensiamo , lo sai.

 

TERZO: Lo so e non mi trovi d’accordo. Se un giorno qualcuno usufruirà di benefici, per i quali

 

noi abbiamo lottato, non lui, a questo qualcuno non negherò affatto la possibilità di goderne ma

 

non esiterò un solo istante a dirgli quanto non se lo meriti e quanto disprezzi i codardi ipocriti.

 

QUARTO: Non tutti sono portati per queste cose, alcuni hanno semplicemente paura.

 

TERZO: Vivono nella paura piuttosto che lottare.

 

QUARTO: Come puoi giudicarli?

 

TERZO: Li giudico perché anche io vivo nella paura, come loro, potrebbero darmi la forza per

 

sentirmi più forte e invece ci lasciano qui senza nemmeno rendersi conto della loro importanza.

 

 

Scena 2, centro sociale. Entra PRIMO più detti,

 

PRIMO: Ciao ragazzi.

 

TERZO: Ciao Genio.

 

QUARTO: Ehi, buongiorno!

 

PRIMO: Come procede?

 

QUARTO: Ne ho ancora per un’oretta poi ho finito.

 

PRIMO: Senza ansia, vedi fin dove arrivi, poi puoi anche continuare in viaggio. Non dimenticare

 

di riportare l’oggetto dell’ultima riunione che abbiamo fatto. A Stenopoli sarà uno degli argomenti

 

principali del dibattito che si terrà prima della manifestazione. Dov’è la bestia innamorata?

 

TERZO: Vorrei saperlo anche io, avevamo appuntamento qui, starà per arrivare credo.

 

PRIMO: Tabella di marcia: ci vediamo con gli altri tra un’ora al motel prima dell’autostrada,

 

dovremmo arrivare a Stenopoli in nottata, sarà un lungo cammino della speranza. Prevedo un

 

grande esodo, per strada incontreremo parecchi dei nostri. Speriamo solo che nessuno inizi a

 

surriscaldare gli animi con azioni improvvise e stupide.

 

TERZO: Già speriamo di no.

 

PRIMO: Allora siete eccitati o no? Dov’è l’entusiasmo?

 

QUARTO: Caspita! Sarà un incontro storico.

 

PRIMO: Puoi dirlo forte. Parleranno di questo raduno anche fra cent’anni.

 

TERZO: Saranno sicuramente dei giorni indimenticabili.

 

PRIMO: Ovvio! Indovinate chi hanno scelto per il discorso di apertura al forum?

 

QUARTO: No! Non ci posso credere!

 

TERZO: Chi?

 

QUARTO: Come chi? Ma lui!

 

TERZO: Tu?

 

PRIMO: Già, sono emozionatissimo. Finalmente tutti sapranno il gran da fare che ci diamo

 

quaggiù e come le nostre idee siano avanti rispetto alla retorica riformista che c’è in giro.

 

TERZO: Beh, complimenti! Non credevo ti dessero questa grande opportunità.

 

PRIMO: Non l’hanno data a me. La stanno dando a noi, al nostro gruppo. Bestia sarà su di giri

 

appena lo saprà.

 

TERZO: Si, certamente.

 

QUARTO: Allora dobbiamo sbrigarci, per discutere sulle cose da dire.

 

 

Scena 3, centro sociale. Entra SECONDO con una borsa, nella borsa c’è una bomba, più detti,

 

SECONDO: Quali cose da dire?

 

PRIMO. Eh eh indovina?

 

TERZO: Farà il discorso di apertura al forum!

 

PRIMO: La domanda era per lui, ma fa niente…

 

SECONDO: Ah finalmente! Lo dirai a quegli zombi che ora di svegliarsi e spaccare un po’ di

 

crani?

 

PRIMO: Ma smettila!

 

QUARTO: Fosse per te si finirebbe tutto con una scazzottata stile Far West.

 

SECONDO: Perché qui non è un Saloon?

 

PRIMO: Si, io sono lo sceriffo!

 

SECONDO: Allora abbiamo un problema perché ho appena dato fuoco alla diligenza.

 

QUARTO: Vi verso da bere prima che iniziate a spararvi?

 

Primo e Secondo si preparano per fare un gioco, che fanno spesso

 

SECONDO: Dagli qualcosa di forte che è il suo ultimo drink… (ne approfitta per sistemare il suo

 

zaino in una posto tranquillo)

 

PRIMO: ah il mio ultimo drink? Tu inizia a pensare di che colore vuoi la bara se di ebano o di

 

mogano?

 

SECONDO: Mogano! Come la mia cameretta…

 

PRIMO: che tristezza la tua cameretta

 

SECONDO: Non ti piace più? Ho messo anche i cuoricini…

 

PRIMO: Dieci passi o passamano?

 

SECONDO: Passamano!

 

PRIMO: Passamano…all’americana?

 

(Bestia vince il gioco)

 

SECONDO: Dai vai sotto, tocca a te

 

PRIMO: Va bene

 

(Giocano e Bestia bara)

 

PRIMO: no, ma così non vale

 

QUARTO: Così non vale!

 

SECONDO: Ma chi ve lo ha detto che non vale?

 

PRIMO: Arrenditi bestia (lo afferra)

 

Primo a Bestia giocano facendo a botte, Secondo vince facilmente

 

PRIMO: Va bene, va bene, mi arrendo io!

 

SECONDO: Se non fosse per me che vi salvo il culo negli scontri.

 

QUARTO: Già!

 

PRIMO: Soprattutto una certa persona,(riferendosi a Quarto) che per una sola volta che ha provato

 

a stare in prima linea si è fatto circondare da 10 poliziotti e sarebbe rimasto lì per sempre se non lo

 

avessi tirato fuori.

 

SECONDO: Quello è stato un contrattacco storico, hanno dovuto ripiegare. Prima li abbiamo

 

aggrediti con un muro di scudi spingendoli, poi il muro si apriva e con il piccone gli abbiamo fatto

 

tanto male, da dietro volavano sampietrini come una grandinata estiva. E’ stato molto romantico.

 

QUARTO: Soprattutto quando un sampietrino mi ha colpito in testa.

 

SECONDO: Ah ah! Ringrazia di essere amico mio e che corsi a prenderti, se no quel sampietrino

 

lo rimpiangevi a botte di manganellate.

 

PRIMO: Questa volta le cose andranno diversamente, lo sento.

 

SECONDO: Si, credo anche io.

 

TERZO: Voi lusingatevi pure, tanto finisce sempre allo stesso modo.

 

QUARTO: Questa è una manifestazione pacifica.

 

TERZO: Non è quello che si sente dire in giro.

 

SECONDO: Già è vero, anche io ho sentito strane voci.

 

PRIMO: A noi non devono interessare, stiamone fuori.

 

TERZO. Non ne possiamo stare fuori lo sai. Quando stai lì, siamo tutti dentro, chiusi.

 

PRIMO: E’ proprio quello che ho intenzione di dire a tutti al forum. Non creassero situazioni in cui

 

a rimetterci sono i manifestanti pacifisti.

 

TERZO: Non ti ascolteranno.

 

PRIMO: Lo faranno.

 

SECONDO: Perché dovrebbero?

 

PRIMO: Perché gli parlerò diversamente.

 

TERZO. Ma che cazzate!

 

PRIMO: Non sono cazzate.

 

TERZO. Ma chi ti credi di essere Martin Luther King, Che Guevara?

 

PRIMO: Ma che cazzo centra questo?

 

SECONDO: Dai, smettetela.

 

PRIMO: Dovresti starci più attenta a quello che dici.

 

QUARTO: Però tutto sommato potrebbe succedere che non ci ascoltano.

 

PRIMO: Non succederà.

 

QUARTO: Io lo spero, ma sai com’è.

 

PRIMO: Perché non provate ad avere un po’ di fiducia?

 

QUARTO: Ci sto provando.

 

TERZO: Non ne ho mai avuta.

 

SECONDO: Lo sai come la penso.

 

PRIMO: Va bene, se succederà qualcosa, allora, ci comporteremo di conseguenza.

 

TERZO: Sicuramente ai gruppi estremisti verrà in mente di organizzare qualcosa di grosso e vedrai

 

che la polizia si sfogherà contro di noi, che invece staremo lì come tanti coglioni a inneggiare alla

 

non violenza mentre ci caricano.

 

SECONDO: Se qualcuno fa qualche cazzata e io devo pagare per lui ho già il rimedio.

 

PRIMO: E quale sarebbe?

 

SECONDO:(tira fuori una pistola) Facciamo il morto!

 

TERZO: Questo si che è parlare!

 

PRIMO: Che cazzo è quella roba?

 

QUARTO: Bestia stai perdendo la testa?

 

SECONDO: Io non parto come uno sprovveduto…

 

PRIMO: Allora ti conviene anche procurarti una macchina, perché con noi non vieni con

 

quell’arnese dietro.

 

SECONDO: Non fare il solito “cagasotto”.

 

PRIMO: Cosa ti fa pensare che io abbia paura? Non è così che si risolvono i problemi, cazzo ma

 

guardati, ma credi davvero che stiamo andando a nel Far West?

 

SECONDO: Ehi, Genio svegliati! Stiamo andando al più grande raduno internazionale contro il

 

sistema economico unificato. Ci sarà gente da tutto il mondo, le probabilità che scoppi l’apocalisse

 

sono altissime e io non sarò certo uno dei tanti martiri.

 

QUARTO: Bestia non solo stai esagerando ma , anche se fosse come dici tu, sei in completa

 

opposizione sulla linea che abbiamo deciso di perseguire.

 

SECONDO: Ridisegniamola allora questa linea! Non credete che le mie motivazioni possano

 

valere quanto le vostre? E’ questo? Io sono uno stupido, buono solo a far casino, e non capisco un

 

cazzo di ideologia, politica e di ciò che è giusto o sbagliato?

 

Squilla il telefono ,QUARTO va a rispondere

 

PRIMO: Ma se abbiamo costruito insieme tutto questo, lo sai che non è così! Non mi sembra che

 

qualche volta non abbiamo tenuto in considerazione le tue posizioni, o sbaglio?

 

SECONDO: No, direi di no.

 

QUARTO: Si un attimo…(al PRIMO) Ti vogliono al telefono

 

PRIMO: E quindi? Non mi fare la part…(ancora al SECONDO poi al QUARTO) Chi è?

 

QUARTO: Quelli del raduno per il pernottamento.

 

PRIMO: Va bene…aspetta un attimo, non continuate questa discussione senza di me.

 

TUTTI: (annuiscono)

 

QUARTO: A volte sei proprio una testa di cazzo!

 

SECONDO: “Cagasotto”!

 

PRIMO: (a QUARTO e SECONDO) Che cosa vi avevo chiesto? (a telefono) Pronto?(parla ma non

 

si capisce cosa dice)

 

QUARTO: Fosse per me, per una cazzata del genere, ti lascerei qui.

 

SECONDO: Peccato che tu non decidi un cazzo

 

SECONDO si allontana con TERZO.

 

TERZO: Sei andato?

 

SECONDO: Si, è tutto apposto.

 

TERZO: Non c’è stato nessun problema?

 

SECONDO: Per ora no, ma è una strada tutta in salita.

 

TERZO: Meno male che ci sei tu, questo sono solo dei vigliacchi.

 

SECONDO: Non è così! E’ solo che non hanno una visione di insieme.

 

TERZO: Che accidenti gliel’hai fatta vedere a fare la pistola, lo sapevi che ti rompevano le palle.

 

SECONDO: Sei proprio una piccola guerriera.

 

PRIMO: Ehi buone notizie! ho un posto tranquillo dove possiamo pernottare durante il raduno.

 

SECONDO: Bene!

 

QUARTO: E dove sarebbe?

 

PRIMO: In una scuola nel centro della città, saremo una cinquantina.

 

SECONDO: Ah, in una scuola! Così potremmo trovarci anche un’aula appartata dove potresti farmi

 

qualche lezione privata.

 

TERZO:Ah ah !

 

QUARTO: Non dimentichiamoci del ferro che hai in tasca.

 

PRIMO: Nessuno se ne è dimenticato non ti preoccupare.

 

SECONDO: Ragazzi sono adulto, so quello che faccio.

 

PRIMO: No, non lo sai e ti dirò di più. Se questa gente che ci ospita scopre che tra di noi c’è

 

qualcuno armato, non solo ci facciamo una figura di merda, io per primo, ma ci sbattono fuori, a

 

dormire per strada, alla mercé delle ronde notturne e credo che se tu non voglia farti il problema per

 

te, ti possa almeno preoccupare della tua signora…che dici?

 

SECONDO: Ma se noi teniamo il becco chiuso…

 

QUARTO: Becco chiuso un cazzo! Ma perché discuti con sto rimbecillito, lasciamolo qui.

 

SECONDO. Rimbecillito a chi scribacchino?

 

QUARTO: Guarda che non ho paura di te.

 

SECONDO: E sbagli perché ti smonto (cerca di afferrarlo ma il PRIMO si frappone)

 

PRIMO: Smettetela subito! Bestia ma che cazzo! (a QUARTO) Tu che cazzo offendi! Qui la

 

discussione più importante sta nel fatto che questa azione non abbraccia per niente le nostre

 

convinzioni, almeno per il momento, poi in futuro non lo so, e questo lo abbiamo deciso io e te

 

insieme. Quindi non venirmi a dire adesso, ad un’ora dalla partenza, che hai cambiato idea, perché

 

sarebbe una mancanza di rispetto nei miei confronti aver intrapreso una nuova strada senza neanche

 

parlarne con me! Perciò ti scongiuro, ti prego, in nome della nostra amicizia, posa quell’arma.

 

TERZO: Ma queste sono stronzate, ognuno decide da sé qual è la cosa giusta.

 

QUARTO: Guarda che non funziona così e se non ti sta bene te ne puoi pure andare.

 

TERZO: Infatti è quello che stavo giusto pensando.

 

QUARTO: Allora avanti…

 

TERZO: Stronzo(fa per andare).

 

PRIMO: Tu non ti muovere! (a QUARTO) La smetti di dare ordini! Questa è una questione

 

importante da risolvere con calma e rapidità e soprattutto questa è una faccenda tra me e Bestia e ce

 

la sbrighiamo tra di noi, per favore non interferite.

 

SECONDO: Genio ha ragione, ne avremmo dovuto discutere prima insieme, farò quello che vuoi.

 

TERZO: Ma andate a fanculo!

 

PRIMO: Dove vai?

 

TERZO: Vado a pisciare posso?(esce)

 

PRIMO: Certo ti sei scelto proprio un bel tipino.

 

SECONDO: E’ una guerriera!

 

PRIMO: Dai Bestia posa quella pistola di merda.

 

SECONDO: Va bene, la lascio a casa prima di partire.

 

PRIMO: Bestia? Pensi che io sia scemo?

 

SECONDO: Un poco!

 

PRIMO: Partiamo subito, adesso, quindi lasciala qui, nel cassetto della scrivania.

 

Intanto TERZO si è messo in modo che può sentire quello che dicono ma non la vedono

 

SECONDO: Come vuoi…capo! (mette la pistola nel cassetto)

 

QUARTO: Ma poi dico io, ti metti a fare il pistolero e hai la responsabilità di una persona, una

 

persona che ami.

 

SECONDO: D’accordo ho sbagliato, possiamo non parlarne più?

 

PRIMO: (a SECONDO) Metti in moto la macchina.

 

SECONDO:Ok…ehi, hai fatto?

 

TERZO:(da fuori scena) Un attimo!

 

SECONDO: Noi iniziamo ad andare, fai presto!

 

PRIMO: ( a QUARTO) Fammi un favore, aspettala tu e poi chiudi tutto.

 

QUARTO: va bene! (sistema qualcosa e poi li segue)

 

SECONDO: Oh, devi aspettare qua, non lo hai capito?

 

QUARTO: Si, l’ho capito, aspetto sulla porta, mi fumo una sigaretta.

 

PRIMO: (a SECONDO) Dai muoviamoci!

 

PRIMO e SECONDO escono

 

QUARTO: Ehi io sono qua, sbrigati.

 

TERZO: Ho fatto, ho fatto.

 

QUARTO è girato di spalle che fuma, TERZO entra nella stanza rovista un po’ in giro, prende la

 

pistola, la infila nella borsetta)

 

TERZO: Eccomi qua! Mi fai fare due tiri?

 

QUARTO: Pure? Cammina va’!

 

 

Scena 4,al Palazzo di Stenopoli. Primo Ministro, Ministro della Difesa, Segretario della Difesa.

 

Primo Ministro: Salve ministro.

 

Ministro della Difesa: Primo ministro buonasera.

 

Primo Ministro: Segretario…

 

Segretario della Difesa: Buonasera Primo ministro

 

Primo Ministro: (lunga pausa) Volete accomodarvi?

 

Ministro della Difesa: Si, magari, dove qui? (indica una delle due sedie)

 

Primo Ministro: No, lì no.

 

Ministro della Difesa: E dove?

 

Primo Ministro: Ma dove vuole, non si preoccupi.

 

Ministro della Difesa: Allora qui? (indica l’altra)

 

Primo Ministro: No, lì proprio no. Si segga lì, c’è quella sedia, non le piace? (indicando la prima

 

proposta del Ministro della Difesa)

 

Ministro della Difesa: No è che…

 

Primo Ministro. Gliela faccio cambiare? Ne vuole una con l’imbottitura? Non si vergogni, sono

 

problemi che abbiamo tutti.

 

Ministro della Difesa: Ehm no, va benissimo questa, grazie.

 

Segretario della Difesa: Io rimango in piedi signore, grazie.

 

Primo Ministro: Non l’avevo invitata a sedersi.

 

Segretario della Difesa: Giusto signore, mi scusi.

 

Primo Ministro: Vedremo…o forse no, chi lo sa! ( si distrae)

 

Ministro della Difesa: Signor primo ministro?

 

Primo Ministro: Cosa c’è? Inizia a sentire fastidio?

 

Ministro della Difesa: No, signor Primo Ministro, è che io sarei venuta per parlare.

 

Primo Ministro: E adesso cosa crede che sta facendo?

 

Ministro della Difesa: Le sto parlando…

 

Primo Ministro: Lei, signor Ministro, esegue le sue mansioni in maniera impeccabile.

 

Ministro della Difesa: La ringrazio ma… ( fa un passo in avanti e supera una linea rossa che

 

limita la zona per la privacy del Primo Ministro)

 

Primo Ministro: Attenta alla linea! Non dovrebbe, ho appena fatto nominare il suo sostituto!

 

Ministro della Difesa: Co…come?

 

Pausa.

 

Primo Ministro: Ah ah, ci ha creduto! Stavo scherzando…o forse no…chi lo sa! ( si distrae)

 

Ministro della Difesa: Signor Primo Ministro, ecco, il punto è che…

 

Primo Ministro: Già è arrivata al punto? Senza nemmeno un preambolo, una premessa,

 

un’antifona, un caffè…

 

Ministro della Difesa: No, cioè si, le promesse ci sono tutte.

 

Primo Ministro: E chi le ha fatte? Io non ne voglio la responsabilità.

 

Ministro della Difesa: No le promesse, le promoss… cioè le premesse.

 

Primo Ministro: Di cosa?

 

Ministro della Difesa: Del punto in questione.

 

Primo Ministro: Che sarebbe?

 

Pausa.

 

Ministro della Difesa: Il piano di gestione urbanistico, e delle forze armate, durante il Congresso

 

Economico Internazionale che si terrà nella città di Stenopoli a partire da domani. Si prevede

 

intensa agitazione, tumulti e disordini, stato d’allerta portato a livello 4. Sono chiamate ad

 

intervenire tutte le forze dell’ordine, aeronautica e marina compresa. Serve la sua firma per

 

l’approvazione del piano.

 

 

Scena 5, al Palazzo di Stenopoli. Entra Ministro dell’Economia, più detti

 

Primo Ministro: (Dopo aver riflettuto perso nello sguardo del Ministro della Difesa, si accorge del

 

Ministro della Economia) Carissimo Ministro dell’Economia! Prego accomodati.

 

Ministro dell’Economia: Grazie Signor Primo Ministro. Salve Ministro, buonasera Segretario.

 

Ministro della Difesa: Buonasera Ministro.

 

Segretario della Difesa: Salve Ministro.

 

Pausa.

 

Ministro Dell’Economia: Ho interrotto qualcosa?

 

Primo Ministro: No! Mi dica, è tutto pronto per domani? Pronto a fare la sua relazione?

 

Ministro Dell’Economia: Direi proprio di si.

 

Primo Ministro: Bene, benissimo, ottimo.

 

Ministro della Difesa: Signor Primo Ministro, io ho urgente bisogno… (supera di nuovo la linea)

 

Ministro Dell’Economia: Attenta alla linea!

 

Ministro della Difesa: Ho urgente bisogno che lei approvi quel piano…

 

Primo Ministro: Mmm non lo so! (al Ministro dell’Economia) Lei che dice?

 

Ministro Dell’Economia: ( si avvicina lentamente, si ferma sulla linea, poi prende la sedia e

 

supera lentamente la linea andando a sedersi alla destra del Primo Ministro) Dico che dovremmo

 

fidarci del Ministro della Difesa, è una persona che conosce molto bene il suo lavoro.

 

Ministro della Difesa: La cosa importante, Signor Primo Ministro, è gestire al meglio il flusso dei

 

manifestanti, in modo da tenere separati i gruppi più violenti da quelli pacifisti. Per questo ci serve

 

tutto l’aiuto disponibile da parte della prefettura e anche della protezione civile.

 

Primo Ministro: Scusi, ha detto gruppi più violenti?

 

Ministro della Difesa: Si.

 

Primo Ministro: In che senso?

 

Ministro della Difesa: Gruppi dissidenti estremisti.

 

Primo Ministro: Estremisti… in che senso?

 

Ministro della Difesa: Pronti a tutto Signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Sono pericolosi?

 

Ministro della Difesa: Potenzialmente si.

 

Primo Ministro: Io penso…Lei che ne pensa?

 

Ministro dell’Economia: Forse dovremmo capire di più di che tipo di pericolo si parla.

 

Primo Ministro: Già, di che tipo di pericolo parliamo? Ho detto bene?

 

Ministro dell’Economia: Si, Signor Primo Ministro.

 

Ministro della Difesa: Signor Segretario della Difesa…

 

Segretario della Difesa: Eccomi!

 

Ministro della Difesa: Esponga al Primo Ministro i pericoli di cui stiamo parlando.

 

Primo Ministro: Si, esponga, esponga. Guardi però mi dispiace tantissimo che non la posso far

 

accomodare.

 

Segretario della Difesa: Sto benissimo qui Signore, grazie.

 

Primo Ministro. Ma infatti lei non sta benissimo lì, si sposti un po’ più in qua…

 

Segretario della Difesa: Qui va bene?

 

Primo Ministro: Assolutamente…no! Un po’ più in là.

 

Segretario della Difesa: Va bene qui? ( si posizione in modo di stare dietro al Ministro della Difesa

 

e quindi non viene visto dal Primo Ministro)

 

Primo Ministro: Si, perfetto! (al Ministro della Economia) Almeno così non lo vedo.

 

Il Ministro della Difesa però si risiede e il Segretario è di nuovo visibile dal Primo Ministro

 

Segretario della Difesa. Signor Primo Ministro, alcuni gruppi hanno minacciato di voler creare una

 

vera e propria guerriglia urbana, in strada, contro le forze dell’ordine, considerate la

 

personificazione materiale delle istituzioni statali, e attraverso la lotta distruggere ideologicamente

 

le sedi del potere corrotto, minando gli strati più superficiali del sistema, ritenuti quelli

 

oggettivamente appartenenti alla realtà cittadina.

 

Primo Ministro: Senta…

 

Segretario della Difesa: Mi dica Signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Alcuni gruppi hanno minacciato?

 

Segretario della Difesa: (lentamente) Di voler creare una vera e propria guerriglia urbana in strada

 

contro le forze dell’ordine, considerate la personificazione materiale delle istituzioni statali, e

 

attraverso la lotta distruggere ideologicamente le sedi del potere corrotto, minando gli strati più

 

superficiali del sistema, ritenuti quelli oggettivamente appartenenti alla realtà cittadina

 

Primo Ministro: Bene ora ho capito tutto…siamo in pericolo?

 

Ministro dell’Economia: Dovremmo capire di che mezzi dispongono questi gruppi

 

Primo Ministro: Di che mezzi dispongono questi gruppi? Ho detto bene?

 

Ministro dell’Economia: Certo!

 

Segretario della Difesa: Verranno armati di spranghe, caschi, oggetti taglienti, mazze, tubi

 

idraulici, picconi artigianali, scudi, oggetti vari da lanciare contro i corpi antisommossa.

 

Primo Ministro: Siamo tornati alle guerre Pudiche insomma!

 

Ministro dell’Economia: Puniche!

 

Primo Ministro: Pubiche?

 

Ministro della Economia: Puniche!

 

Primo Ministro: E che ho detto io? E noi, noi cosa abbiamo?

 

Segretario della Difesa: I nostri reparti specializzati sono preparati al meglio per fronteggiare

 

questi tipi di minacce.

 

Primo Ministro: Bene, bene.

 

Segretario della Difesa: Il fatto, Signor Primo Ministro, è che alcuni gruppi hanno minacciato di

 

voler lanciare sugli agenti buste di sangue infetto.

 

Primo Ministro: Buste? Che buste?

 

Segretario della Difesa: Sacche di siero.

 

Primo Ministro: Che siero? Il siero della verità?

 

Segretario della Difesa: No Signor Primo Ministro, buste di sangue.

 

Primo Ministro: E noi? Queste buste non le abbiamo?

 

Segretario della Difesa: Signore, non possiamo avvalerci di questa possibilità.

 

Primo Ministro: Ma per una questione economica, è un problema di soldi? No perché se no io…(fa

 

il gesto di prendere dei soldi dalla tasca, il Ministro dell’Economia lo ferma)

 

Segretario della Difesa. No Signore, non possiamo lanciare sacche di sangue infetto sui

 

manifestanti. La loro è solo una provocazione per intimidire i soldati più giovani.

 

Primo Ministro: Ah non possiamo?

 

Ministro dell’Economia: Non credo sia il caso.

 

Primo Ministro: Meno male, a me il sangue fa pure impressione. E’ tutto qui?

 

Segretario della Difesa: Per il momento si, Signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Grazie, ritorni anche al suo posto. (Segretario della Difesa ritorna al suo posto)

 

Non lì, un po’ più… ecco esatto!

 

Ministro della Difesa: In verità Signor Primo Ministro ci sarebbe…

 

Primo Ministro: Scusi un secondo Ministro! Segretario, chi le ha detto di stare lì? Qui finisce che

 

litighiamo per un’inerzia.

 

Ministro dell’Economia: Inezia!

 

Primo Ministro: Appunto! Si sposti più in là…ecco!(al Ministro della Difesa) Diceva?

 

Ministro della Difesa: Le dicevo che ci sarebbe giunta una soffiata sicura…

 

Ministro dell’Economia: Ehm ehm (tossisce)

 

Primo Ministro: Ministro, la soffiata le ha fatto venire la tosse? Ah ah, ho fatto una battuta (risata

 

lunghissima, gli altri lo fissano, lui pian piano se ne accorge)…che dice sta meglio adesso?

 

Ministro dell’Economia: Si, grazie signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Benissimo…quindi diceva?

 

Ministro della Difesa: No, scusi, credo di aver confuso i fascicoli, questa è una situazione

 

riguardante un altro evento che sarà il mese prossimo.

 

Primo Ministro: Allora ce ne occuperemo…quando?

 

Ministro dell’Economia: A tempo debito.

 

Primo Ministro: A tempo debito…ho detto bene?

 

Ministro dell’Economia: Si, Signor Primo Ministro, però adesso le devo ricordare che è l’ora della

 

conferenza stampa.

 

Primo Ministro: Quale conferenza?

 

Ministro dell’Economia: Quella con il Ministro degli Esteri?

 

Primo Ministro: E’ arrivato un Ministro dall’estero? Vuole parlare con me?

 

Ministro dell’Economia: No, è il nostro Ministro che svolge attività diplomatiche con le istituzioni

 

estere…suo nipote ricorda?

 

Primo Ministro: Ah si, quel caro ragazzo! (al Ministro della Difesa)Voleva tanto viaggiare sa? Era

 

proprio una sua passione.

 

Ministro della Difesa: Ah si? Eh, è bello viaggiare, fa bene.

 

Primo Ministro: Già quello che dico anche io, chissà adesso che fine ha fatto?

 

Ministro Dell’Economia: L’aspetta all’auditorium Signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Davvero? Bene, benissimo, ottimo! E’ da tempo che non lo vedo, sarà tornato a

 

ritrovare i suoi parenti, sa non è facile stare troppo lontano da casa.

 

Ministro della Difesa: Già, immagino.

 

Primo Ministro: Allora vado a prepararmi, dove debbo firmare?

 

Ministro della Difesa:(fa un passo in avanti) Dunque…

 

Ministro dell’Economia: Attenta alla linea.

 

Ministro della Difesa: (in una posizione scomodissima per raggiungere il tavolo) Una firma qui,

 

un’altra qui e un’altra qui!

 

Primo Ministro: Ma quante firme…

 

Ministro della Difesa: Dopo il decreto legge 727 è obbligatorio firmare tutte le pagine del

 

documento, per avvenuta visione.

 

Primo Ministro: Che legge stupida, chi l’ha proposta?

 

Ministro della Difesa: Lei Signor Primo Ministro. Ma non è stupida affatto, anzi.

 

Primo Ministro: No guardi, non mi giustifichi, è una legge stupida! E’ stupida?

 

Ministro Dell’Economia: Seccante, ma sicuramente necessaria Signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Stupida, seccante, ma sicuramente necessaria signor Primo Ministro. Perfetto,

 

adesso vado.

 

Il Primo Ministro esce. Rientra subito. I presenti sobbalzano.

 

Primo Ministro: Mi raccomando gestite la cosa con cura e tranquillità. Meno disordini ci saranno

 

più faremo una bella figura con gli altri paesi. Cercate di non dare spettacolo con inutili arresti e

 

rappresaglie violente gratuite. Diamo vita ad un grande evento che verrà ricordato con gioia per gli

 

anni a venire. Ma ho detto tutto io?

 

Ministro dell’Economia: Si, Signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Discreto! Arrivederci signori.

 

Primo Ministro esce.

 

 

Scena 6,al Palazzo di Stenopoli. Ministro dell’Economia, Ministro della Difesa, Segretario della

 

Difesa.

 

Ministro della Difesa: Quindi lei è a conoscenza…

 

Ministro dell’Economia: Lei ha il dovere morale di risolvere questo problema il più velocemente

 

possibile.

 

Ministro della Difesa: Signor Ministro, ho bisogno di tutte le risorse disponibili.

 

Ministro dell’Economia: L’Intelligence è a sua completa disposizione. Le invierò personalmente

 

una squadra di agenti che sarà al suo servizio. Metta sotto sopra questa città e trovi il pazzo che si

 

nasconde dietro questa follia.

 

Ministro della Difesa: Dovremmo interrogare delle persone.

 

Ministro dell’Economia: Allestiamo un centro operativo a pochi chilometri dal calderone centrale,

 

credo che il Segretario della Difesa abbia tutte le abilità per mettere su la cosa velocemente.

 

Segretario della Difesa: Lo consideri come già fatto Ministro.

 

Ministro dell’Economia: Spero non ci deluderà Ministro.

 

Ministro della Difesa: Farò tutto il necessario e anche di più. Dovessi io personalmente andare ad

 

arrestare uno ad uno ogni tipo sospetto in città.

 

Ministro dell’Economia: Ci terremo aggiornati.

 

Ministro della Difesa: Grazie Signor Ministro. Quindi ci aggiorniamo?

 

Ministro dell’Economia: Si, aggiorniamoci.

 

Ministro della Difesa: Va bene, aggiorniamoci…ho detto bene?

 

Ministro dell’Economia: Ah ah, lei farà strada.

 

Ministro dell’Economia esce.

 

Ministro della Difesa: Grazie, lo so.

 

Escono Ministro della Difesa e Segretario della Difesa.

 

 

Scena 7, Piazza di Stenopoli. PRIMO, SECONDO, TERZO E QUARTO sono in appena giunti.

 

SECONDO: Ehi, io vado a prendere delle birre.

 

PRIMO: Sbrigati che dopo tocca a me.

 

SECONDO: Stai tranquillo, non me lo perderei per nulla al mondo.

 

SECONDO Esce.

 

 

Scena 8,Piazza di Stenopoli. PRIMO sale sul palco, TERZO E QUARTO tra la folla.

 

PRIMO: Orde di guerrieri che impavidi marciano contro il potere, chi sono? Ragazzi, studenti

 

come me, che si battono per qualcosa che non sappiamo nemmeno se esiste davvero. Cos’è il potere

 

in realtà, dove ha sede? Chi lo impersona? E’ un uomo solo o sono tanti uomini? Soprattutto questi

 

uomini che fanno?

 

SECONDO rientra e si unisce a TERZO e QUARTO.

 

Io sento parlare ogni giorno di governi, leggi, finanziare, milioni di miliardi di euro spesi per questo

 

o quella cosa. Tutto il mondo è corrotto, dicono, e poi ci sono i criminali, la camorra, mafia e tutti

 

quelli che hanno un potere che è diverso da quello politico ma complementare, come se fossero due

 

parti di un solo pensiero. Io non lo so. Ed è terribile questa guardare nel pozzo e non sapere quanto

 

è profondo. Quindi continuo a guardarmi intorno, ma continuo a non capire, nemmeno in quello che

 

mi è vicino, familiare. Mio padre ogni mese riceve sul conto 2000 euro di stipendio. Non sono

 

pochi! “Beato lui” pensano alcuni di voi. Giustissimo! Io però mi chiedo: da dove vengono quei

 

soldi? Come gira questa economia? Ci sono professori occhialuti che possono spiegarti come

 

funziona un mercato, la macroeconomia di tutto questo mondo, ma questi soldi “virtuali” come

 

diventano carta? Io questo non riesco a spiegarmi. Il sindaco del mio paese viene votato e dopo

 

gestisce e amministra dei soldi “pubblici”, ma da dove vengono questi soldi? Dalle tasse! Ma come

 

vengono gestite queste “risorse”? La verità, per me, è che pensare di riuscire a concepire

 

materialmente tutto questo diviene un po’ come cercare di razionalizzare la fede. Lo stato è come

 

Dio. Sai che c’è, sai quello che può fare, intravedi addirittura quello che riesce a fare, ma non sai

 

come. E’ un oscurità, in cui si avvolge chi ha la possibilità, lasciando te alla luce. La luce ti riscalda,

 

tu continui a vivere, ma non scoprirai mai nulla di quello che è nascosto nell’ombra. Allora

 

lottiamo! Io voglio lottare per il diritto di sapere come funziona tutto questo sistema, e voglio lottare

 

perché non ci posso credere che tutto è marcio. Ribelliamoci a questo. Vomitiamo il nostro

 

disprezzo ora, domani e per sempre.

 

Escono tutti.

 

 

Scena 9,Scuola di Stenopoli. QUARTO sta scrivendo sul registro, entra TERZO

 

TERZO: Sempre a scarabocchiare su quel coso tu?

 

QUARTO: Già!

 

TERZO: Oggi è stato fantastico, sono distrutta.

 

QUARTO: Bestia dov’è?

 

TERZO: E’ andato a procurarsi qualcosa da bere, stasera ci rilassiamo un po’, che ne dici?

 

QUARTO: Domani dobbiamo alzarci presto per l’incontro con…

 

TERZO: Ma dai, smettila di essere così serio per un po’. Siamo qui , abbiamo percorso 800 km,

 

non sta scritto da nessuno parte che non possiamo divertirci anche un pochino. O forse c’è scritto su

 

quel registro? Fammi vedere…(gli sottrae il registro)

 

QUARTO: No, lascialo stavo scrivendo.

 

TERZO: Prendilo su?

 

QUARTO: Per favore smettila!

 

TERZO: Non è che ci scrivi anche delle annotazioni personali che non vuoi che legga?

 

QUARTO: Macché! Solo noiosissime ma importanti annotazioni sulle attività del gruppo.

 

TERZO: Bla, bla, bla! Forza, fammi vedere se sai combattere o sei una mammoletta.

 

QUARTO: Tu sei una mammoletta! Ma che termini usi?

 

TERZO: Perché tu non lo dici?

 

QUARTO: No, se non voglio sembrare un bambino delle elementari.

 

TERZO: Ma che dici? Davvero non lo usi?

 

QUARTO: Proprio no, ti assicuro. Adesso dammi quel registro.

 

TERZO: Vediamo se hai il fegato di venirtelo a prendere, mammoletta…

 

QUARTO: Ah ah, senti non vorrei farti del male. (cerca di afferrarla ma lei lo scansa)

 

TERZO: Dicevi?

 

QUARTO: (le si avvicina piano piano) Non costringermi a dover scegliere tra l’integrità fisica del

 

registro e la tua.

 

TERZO: Rendiamole inscindibili allora (si infila il registro nella camicia)

 

QUARTO: Sai che c’è? Se proprio ti interessa tanto…tienilo pure. (torna a sedersi)

 

 

Scena 10, Scuola di Stenopoli. Entra SECONDO, più detti

 

TERZO: (si toglie il registro dalla camicia) Cosa hai trovato?

 

SECONDO: Dell’ottimo vino del sud e anche un po’ di “Simpatia” da fumare.

 

TERZO. Io, invece, ho estorto il suo personalissimo registro a quella mammoletta che non è

 

riuscito a riprenderselo.

 

SECONDO: A chi?

 

TERZO: Allo scribacchino.

 

SECONDO: Come lo hai chiamato?

 

TERZO: Mammoletta! Perché neanche tu usi questo termine?

 

SECONDO: Ah si, certo. Forse una volta…all’asilo.

 

QUARTO: Eh eh (ride del TERZO sogghignando)

 

TERZO: Vabbé, comunque non è riuscito a riprenderselo, perché non sa lottare, vive di luce

 

riflessa. (sbatte il registro sul tavolo)

 

SECONDO: Avete cartine voi?

 

QUARTO: Io, giusto un paio.

 

SECONDO: Giusto quelle che ci servono. Genio dov’è?

 

QUARTO: Credevo fosse con te.

 

Pausa

 

SECONDO: Non la smette mai di parlare con la gente, è una cosa incredibile.

 

QUARTO: È la sua missione.

 

SECONDO: Non so come faccia. C’è certa gente lì fuori che è proprio stupida e stargli a parlare è

 

proprio inutile.

 

TERZO. Non solo lì fuori! ( si allontana)

 

SECONDO: L’hai fatta proprio arrabbiare…

 

QUARTO: E non ho fatto niente, giuro!

 

SECONDO: Credimi è proprio quello che non sopporta. Non farle niente è come non considerarla.

 

Quindi sei proprio sicuro di non non aver fatto niente nel tuo fare niente?

 

QUARTO: No, non ne sono sicuro.

 

SECONDO: Ah ah, ci avrei scommesso.

 

 

Scena 11, Scuola di Stenopoli. Entra il PRIMO, più detti

 

PRIMO: Ragazzi, avete sentito quello che è successo?

 

QUARTO. No, cosa?

 

PRIMO: Una cosa incredibile, cazzo

 

SECONDO: E parla, avanti.

 

Pausa

 

PRIMO: Oggi, durante gli scontri, un ragazzo è stato ucciso.

 

SECONDO: Oggi quando?

 

PRIMO: Quasi in chiusura, un paio di ore fa, forse tre, non lo so.

 

TERZO: Ma chi lo ha ucciso?

 

QUARTO. È stato un incidente?

 

PRIMO: Non lo so. Non lo so.

 

SECONDO. Come non lo sai? Qualcosa avrai sentito dire.

 

Pausa

 

PRIMO: Credo gli abbiano sparato.

 

SECONDO: Cristo santo!Non è possibile. Ma chi? Chi?

 

PRIMO: Una pattuglia isolata. Ma non si capisce bene, erano circondati e forse per difendersi…

 

SECONDO: Difendersi un cazzo! Te lo avevo detto cazzo che qui non scherzavano, questi ci

 

ammazzano, serviremo da esempio.

 

PRIMO: Non è così, ci sarà una spiegazione valida.

 

TERZO: Può mai esserci una spiegazione valida per un gesto del genere?

 

PRIMO: Ragazzi c’è uno stress e una tensione in giro che la minima scintilla può scatenare

 

un’esplosione a catena.

 

QUARTO: Beh questa non è una scintilla Genio, qui la bomba già è esplosa.

 

PRIMO. Lo so, per questo dobbiamo mantenere la calma e non fare azioni avventate.

 

SECONDO: Ma che cazzo stai dicendo? I ragazzi vengono uccisi in strada e tu continui con questo

 

atteggiamento pacifista da perdente? Dobbiamo reagire, subito, dobbiamo fargli male, altrimenti

 

penseranno che siamo noi i deboli e dopo sarà davvero la fine per noi.

 

PRIMO: Non dobbiamo reagire con la violenza, è quello che si aspettano.

 

SECONDO: E fanno bene, perché sarà una reazione veloce e dolorosa.

 

PRIMO: No, non è quello che si è deciso!

 

SECONDO: Chi ha deciso?

 

PRIMO: Quasi tutti i gruppi. Alcuni si sono astenuti, altri erano contrari, ma alla fine tutti erano

 

d’accordo che domani per onorare la memoria di questo amico non ci sarebbero stati scontri.

 

SECONDO: Tu hai parlato e deciso per il nostro gruppo senza nemmeno chiedermi un cazzo.

 

PRIMO: Bestia ti ho cercato, ma non sapevo dove eri finito. E’ successo tutto velocissimamente, ci

 

siamo incontrati con gli altri, abbiamo votato e deciso sul da farsi…su mia proposta.

 

SECONDO: Bene, bravo, vedo che stai facendo strada.

 

PRIMO: Guarda che ho parlato al nome del gruppo, non mio personale, come sempre.

 

SECONDO: Come credi!

 

QUARTO: Quindi domani che si fa?

 

PRIMO: Domani ci sarà un corteo lungo tutto il Corso della Liberazione sino al porto. Sarà un

 

corteo ed una marcia funebre contemporaneamente. Abbiamo deciso che marceremo in assoluto

 

silenzio e verranno anche distribuite delle candele che accenderemo lungo la strada come segno del

 

nostro passaggio, almeno chi non vuole partecipare potrà rispettare il nostro percorso.

 

QUARTO: Mi sembra un’ottima idea.

 

PRIMO: Lo penso anch’io, e tu che ne pensi?

 

TERZO: Si, forse mi sembra giusto, in onore di quel ragazzo.

 

PRIMO: Tu bestia?

 

SECONDO: Non mi interessa, facciamo quello che volete!

 

PRIMO: Bene, a suo modo è pur sempre un assenso (QUARTO e TERZO ridono) Qualcuno ha

 

portato del vino!

 

TERZO: Ho proprio bisogno di bere qualcosa.

 

QUARTO: Già, anche io.

 

PRIMO: Abbiamo bisogno di bicchieri.

 

TERZO: Vabbè ma anche senza, ci attacchiamo alla bottiglia, chi si ne frega.

 

QUARTO: Ce l’hai l’apribottiglie?

 

PRIMO: Questo potrebbe essere un problema, vedi se riesci a trovare qualcosa.

 

QUARTO: Mica è facile.

 

PRIMO: Chiedi a Bestia.

 

QUARTO: Bestia ma non hai pensato ad un apri bottiglie?

 

SECONDO: Non sono del catering io! Piuttosto dammi una cartina.

 

QUARTO: Eccoti servito!( cerca in giro qualcosa)

 

PRIMO: Qui la faccenda è complicata ragazzi, senza l’apri bottiglie la vedo dura..

 

QUARTO: L’unica soluzione è spaccare il collo della bottiglia. A meno che tu non abbia qualcosa

 

di utile in questa borsa. (fruga nella borsa di TERZO)

 

TERZO: (correndo verso QUARTO) Ma che cazzo fai? Lascia stare la mia borsa.

 

QUARTO: Ma che cazzo…

 

TERZO: Lascia la borsa!

 

QUARTO: Aspetta un attimo…

 

PRIMO: Ehi, ma che problema c’è?

 

QUARTO. Non dirmi che ho visto quello che ho visto?

 

TERZO: Infatti, non lo hai visto.

 

SECONDO: Che cosa ha visto?

 

QUARTO: Sei stato tu a dirle di farlo?

 

SECONDO: Ma cosa?

 

QUARTO. Sei un pezzo di merda.

 

SECONDO. Oh ma che cazzo vuoi?(va incontro a QUARTO, PRIMO si frappone)

 

PRIMO: Mi volete dire che cosa succede?

 

SECONDO: E che ne so, domandalo a sto coglione.

 

PRIMO: (a QUARTO) Che c’è adesso?

 

Rumore dell’irruzione della polizia nella scuola.

 

PRIMO: Che cazzo sono questi rumori?

 

SECONDO: Non lo so, vado a vedere.

 

SECONDO esce.

 

QUARTO: Ha una pistola nella borsa, la pistola di Bestia.

 

PRIMO: Ma se l’abbiamo lasciata nel cassetto…

 

QUARTO: Lo so, ma ce l’ha lei adesso.

 

 

Scena 12,Scuola di Stenopoli, rientra il SECONDO correndo dalla sala, più detti, poi Celerini

 

SECONDO: Cazzo è una carica, scappate, barricatevi! (Affronta dei celerini, sembra avere la

 

meglio ma poi viene sopraffatto)

 

PRIMO: Prendi quel tavolo, mettiamolo lì. State calmi. Inginocchiatevi e mani sulla testa, non ci

 

faranno niente.

 

Entrano dei celerini, con i passamontagna, pestano il QUARTO, fregandosene della posizione di

 

resa. Strattonano anche il PRIMO. Il TERZO si allontana, estrae dalla borsa la pistola ed esplode

 

un colpo che colpisce un celerino alla spalla, PRIMO si libera e raggiunge TERZO.

 

PRIMO. Ma che cazzo fai? Sei impazzita? Lascia quest’arma.

 

L’arma cade, i due vengono travolti dai celerini che li stendono bloccano a terra. Voce radio fuori

 

campo del Segretario della Difesa con Primo Celerino.

 

Segretario della Difesa : (Voce fuori campo tipo comunicazione radio) Cosa succede lì dentro?

 

Abbiamo sentito uno sparo.

 

Voce Primo Celerino: Una donna ha sparato ad un agente, è ferito, ad una spalla.

 

Segretario Delle Difesa: Quali sono le sue condizioni?

 

Voce Primo Celerino: Si regge in piedi da solo, procediamo con l’operazione?

 

Segretario della Difesa: Portatemi fuori quei figli di puttana, chiudo.

 

Voce Primo Celerino: Ricevuto. Chiudo.

 

Escono tutti.

 

 

Scena 13, nei Container. PRIMO , SECONDO, QUARTO, inginocchiati con le mani sulla testa, poi

 

3 Celerini e Segretario della Difesa .

 

Segretario della Difesa: Luce. Li avete perquisiti per bene?

 

Primo Celerino: Certo signore.

 

Segretario della Difesa: Non gli avete trovato nulla addosso?

 

Primo Celerino: Niente di compromettente signore.

 

Segretario della Difesa: Avete controllato gli zaini, le borse?

 

Primo Celerino: Niente, nemmeno lì Signore.

 

Segretario della Difesa: Ricontrollate tutto.

 

Primo Celerino: Subito Signore. ( da ordine agli altri due celerini di ricontrollare)

 

Due Celerini escono.

 

PRIMO: Possiamo sapere di cosa siamo accusati?

 

Segretario della Difesa: Soldato, vedo che non riesce a mantenere un po’ d’ordine qui dentro?

 

Primo Celerino: (si dirige dal PRIMO e lo percuote) Signore lei è in stato di fermo, vuole dire

 

qualcosa?

 

PRIMO: Si, mi sta facendo male…

 

Primo Celerino: Non riesco a sentirla bene signore, parli più forte.

 

PRIMO: La prego, mi sta facendo male al collo.

 

Primo Celerino: Signore, vuole dire qualcosa?

 

PRIMO: No, no, niente.

 

Primo Celerino: Bene!(torna dal Segretario della Difesa) Signore, era solo un colpo di tosse!

 

SECONDO: Pezzi di merda, bastardi.

 

Segretario della Difesa: Forse la luce li infastidisce, mettiamoli a loro agio. Buio.

 

 

Scena 14, Stanza dell’interrogatorio. TERZO, Segretario della Difesa , Terzo Celerino

 

Segretario della Difesa: Credo che qualcuno ti abbia già spiegato la tua triste situazione. La cosa si

 

fa alquanto facile con te, non devo far leva con nessun giochetto sadico, ne sottoporti a un reiterato

 

stress psicologico.

 

TERZO: Non potete farmi un cazzo, io ho i miei diritti.

 

Segretario della Difesa: E’ proprio questo il tuo problema adesso mia cara, diritti e doveri. Non

 

avevi nessun diritto di sparare a quell’agente e ora hai il dovere di pagarne le conseguenze. Sarò

 

franco con te, farò tutto ciò che è possibile per farti avere il massimo della pena, chissà forse anche

 

15 anni. Tu sei così giovane, tutto sommato usciresti di prigione ancora scopabile, per qualche

 

tossico da stazione, sempre che in carcere non cambi il tuo orientamento sessuale.

 

TERZO: Che volete da me? Che vuoi da me?

 

Segretario della Difesa: Tu cosa vuoi mia cara?

 

TERZO: Voglio andare a casa mia, solo andare a casa mia.

 

 

Scena 15, nei Container. PRIMO, QUARTO, SECONDO. Primo Celerino, poi 2 Celerini, infine

 

Secondo Celerino.

 

Primo Celerino: Luce. Qualcuno ha bisogno di acqua?

 

PRIMO: Io! Per favore agente io, grazie, grazie.

 

Primo Celerino: Eccotela! (gliela versa a terra, davanti a PRIMO) Dovevi dissetarti prima di

 

venire a fare la rivoluzione.

 

QUARTO: Agente, io devo andare al bagno non ce la faccio più.

 

Primo Celerino: Adesso non si può, sono tutti occupati.

 

QUARTO: La prego non ce la faccio, sto malissimo.

 

Primo Celerino. Non ti alzare, mani in testa.

 

QUARTO: Va bene, va bene, non urli. Io però devo andare al bagno.

 

SECONDO: Lasciatelo andare, sta male non vede?

 

Primo Celerino: Tu stai zitto! Nessuno ti ha chiesto un cazzo. Ecco, mi ero deciso a lasciarti

 

andare, ma, grazie al tuo amico, ora ci ho ripensato.

 

QUARTO: No, aspetti, per favore (si alza e lo tocca)

 

Primo Celerino: Stai giù, non toccarmi, mani sulla testa (lo manganella)

 

SECONDO: Pezzo di merda lascialo stare (gli salta addosso)

 

PRIMO: Bestia lascialo, aspettate c’è un equivoco…

 

Primo Celerino fischia ed entrano altri due Celerini. Insultano e picchiano il SECONDO, il

 

QUARTO rimane a terra semi svenuto, entra Secondo Celerino.

 

Secondo Celerino: Basta, basta così! Tutti fuori di qui, datemi dell’acqua!

 

I Celerini escono.

 

Secondo Celerino: Ehi, ragazzo, stai bene?

 

SECONDO: Direi proprio di no.

 

Secondo Celerino: Ci credo. Prendete l’acqua. Tu ti puoi anche sdraiare adesso, e cercate di non

 

fare casino, non fatemi tornare qui dentro.

 

QUARTO: Io devo…

 

Secondo Celerino: Adesso silenzio. Buio.

 

 

Scena 16, Stanza dell’interrogatorio. TERZO , Segretario della Difesa, Terzo Celerino

 

Segretario della Difesa: Noi possiamo fare molto per te, io posso fare molto. Posso espormi in

 

prima persona, posso parlare direttamente al Ministro della Difesa della tua situazione, ma devi

 

dirmi davvero qualcosa che possa interessarmi. La tua casa è lontana, prova ad immaginare quanto

 

ci costa rimandarti lì.

 

TERZO: Lei dice che potrei tornare direttamente a casa, senza essere accusata di nulla?

 

Segretario della Difesa: Noi siamo un corpo specializzato. Nessuno sa di quello che è successo. Se

 

vogliamo, se io voglio, la cosa potrebbe rimanere tra di noi, sempre che tu abbia qualcosa da dirci in

 

cambio. Nomi grossi, strutture organizzative, sono informazioni che potrebbero farti avere al

 

massimo uno sconto di un paio di anni. Quindi, piccola guerriera, stupiscimi!

 

Pausa

 

TERZO: Io so che c’è una bomba.

 

 

Scena 17, nei Container . PRIMO, SECONDO, QUARTO

 

Buio

 

PRIMO: Bestia come stai?

 

SECONDO: Ho dolori ovunque. Ma il fianco sinistro è quello che mi fa più male, credo di avere

 

delle costole spezzate.

 

PRIMO: Io ho il collo che mi fa malissimo, quello stronzo per poco non me lo sbriciolava.

 

QUARTO: Ragazzi…

 

PRIMO: Ehi, come stai?

 

QUARTO: (piange) Ragazzi, mi sono cagato addosso.

 

SECONDO: Cazzo…

 

QUARTO: Scusatemi, scusatemi, mi vergogno così tanto.

 

PRIMO: Ehi, ehi, non ti preoccupare. Può succedere. Tra un po’ vedrai che ci lasceranno andare.

 

QUARTO. Io voglio andare a casa.

 

SECONDO: Tieni duro, non dargliela vinta a quei figli di troia, noi siamo guerrieri.

 

PRIMO: Vedrai che ci lasceranno andare.

 

QUARTO: Ma quando? Io voglio andare a casa.

 

PRIMO: Presto! Vedrai che ci lasceranno andare.

 

SECONDO: E poi ci vendicheremo di ‘sti stronzi.

 

QUARTO: Io mi sento di morire. Voglio morire. Ma non qua, a casa, a casa mia.

 

 

Scena 18, Stanza dell’interrogatorio, TERZO, Segretario della Difesa, Terzo Celerino.

 

Segretario della Difesa: Quindi dovresti di nuovo ripetermi tutta la storia.

 

TERZO: E’ la settima volta che le ripeto le stesse cose, per favore basta, è tutto quello che so.

 

Segretario della Difesa: Basta lo decido io. Se quello che sai è tutto lo stabilisco io.

 

Probabilmente ripeterai altre dieci volte se voglio io. Si evince da questa mia breve delucidazione

 

che sono proprio io a comandare. Quindi ripeti daccapo.

 

TERZO: Il mio ragazzo, prima di partire, aveva un appuntamento con un uomo per ritirare un

 

ordigno esplosivo artigianale,

 

 

SCENA 19, in un Sottoscala. Anarchico e SECONDO (flashback)

 

Anarchico.:Eccoti!

 

SECONDO: Ciao, come va?

 

Anarchico: Speriamo che vada bene.

 

SECONDO: Non preoccuparti. So bene del tuo talento.

 

Pausa

 

SECONDO: Quindi è tutto qui?

 

Anarchico: Perché la cosa sembra sorprenderti?

 

SECONDO: No, non mi sorprende…mi aspettavo, magari, che avessi bisogno di fondi per

 

sovvenzionare le tue creazioni.

 

Anarchico: Guadagno abbastanza bene con il mio lavoro. Questa è un’altra storia.

 

SECONDO: Questa è storia. Tu verrai al raduno?

 

Anarchico: Non credo che condivideremo questa informazione. Ehi! Non andartene in giro a

 

raccontare di questa roba.

 

SECONDO: Fossi in te non ne dubiterei nemmeno un secondo.

 

Anarchico: Buon lavoro.

 

SECONDO: Anche a te.

 

Escono

 

 

Scena 19/2 , Stanza dell’interrogatorio, TERZO, Segretario della Difesa, Terzo Celerino

 

TERZO: Questo è quanto mi ha raccontato.

 

Segretario della Difesa: Lui sarebbe uno dei ragazzi in stato di fermo…

 

TERZO: Si, è quello che chiamano “Bestia”.

 

Segretario della Difesa: La tua è un’accusa grave, lo stai cacciando in un mare di merda, lo sai

 

vero?

 

TERZO: Io le sto dicendo solo la verità.

 

Segretario della Difesa: Quale verità? Quella in cui il suo compagno non ha mai portato l’ordigno a

 

Stenopoli? Per quale motivo? Crisi di coscienza?

 

TERZO: Non so perché. Forse è un bluff. Io ho viaggiato con lui e non aveva niente con sé.

 

Segretario della Difesa: Potrebbe averla spedita prima in città o fatta portare da qualcun altro.

 

TERZO: No, lui se ne è tirato fuori, forse sa qualcosa, ma lui non c’entra.

 

Segretario della Difesa: Sta ritrattando quello che ha detto?

 

TERZO: Io…

 

Segretario della Difesa: Deve esserne sicura, altrimenti mi vedo costretta ad aiutarla. Posso farla

 

sbattere in isolamento per schiarirsi le idee. Quanto le ci vorrà, una settimana in un buco al buio le

 

basta?

 

TERZO: No, no, vi prego.

 

Segretario della Difesa: Allora decida velocemente.

 

TERZO: Il costruttore della bomba… so dove abita.

 

Segretario della Difesa: Mi scriva l’indirizzo qui (le passa un foglio) Conferma allora le sue ultime

 

dichiarazione riguardo il suo compagno detto “Bestia”.

 

TERZO: Si.

 

Segretario della Difesa: Bene.

 

Pausa

 

Segretario della Difesa: agente la porti via, spogliatela e mettetela in isolamento.

 

TERZO: No, no! Lei aveva detto che se io…

 

Segretario della Difesa: Lei ha sparato ad un’agente statale. Lei è in possesso di informazioni su

 

attività criminali contro lo stato. Lei deve rimanere in nostra custodia finché non verranno effettuati

 

chiarimenti sui fatti.

 

TERZO: No, la prego no, lasciatemi chiamare a casa, vi prego.

 

TERZO viene portato fuori dal Terzo Celerino. Poi Segretario della Difesa esce

 

 

Scena 20, al Palazzo di Stenopoli. Primo Ministro, Ministro della Difesa, Ministro della Economia

 

Primo Ministro: Ministro, devo farle i miei complimenti per come sta gestendo la situazione, in

 

maniera esemplare.

 

Ministro della Difesa: Grazie, Signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Ho sentito dire che ci sono stati dei disordini nei primi giorni. Cioè così mi è

 

stato detto o meglio ho capito, ho intuito, ho cercato di farmi un’idea…Vabbè, insomma, cosa è

 

successo?

 

Ministro della Difesa: La solita routine signore.

 

Primo Ministro: Ma sa, io questi giovani proprio non li capisco. Vengono a protestare qui, contro

 

tutti i capi di governo delle nazioni più importanti, si radunano, fanno delle loro proteste una sola

 

voce e queste voce parla in italiano.

 

Ministro della Difesa: Scusi non ho afferrato.

 

Primo Ministro: Ma perlomeno dovrebbero preoccuparsi di protestare in inglese, per essere capiti

 

da tutti. Io dico: “Siamo, o no, nel nuovo millennio e ancora non ci sappiamo aggiornare?”.

 

Ministro della Economia: Ha ragione Signor Primo Ministro, infatti la problematica della scelta di

 

una lingua comune per i mercati è uno dei punti salienti del programma.

 

Primo Ministro: Vede Ministro, oggi la lingua “It’s importante”.

 

Ministro della Difesa: Sicuramente.

 

Primo Ministro: “Poi, abbiamo a disposizione tutta questa tecnologia, milioni spesi nella ricerca e

 

sviluppo e questi giovani vengono a Stenopoli con auto, treni, qualcuno addirittura in aereo. Non

 

potevano venire tramite internet?”. Abbiamo una rete che ci unisce in un lampo, oltre a far fallire le

 

poste servirà a qualcosa? Perché sono fallite giusto? Non sono fallite? Vabbè non mi giudicate.

 

Ministro della Economia: Lo sviluppo delle reti e dei sistemi di rete è un altro punto caldo.

 

Benissimo Signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Sto andando bene?

 

Ministro della Difesa: Meravigliosamente Signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Questo è parte del mio discorso di chiusura del convegno.

 

Ministro della Difesa: Mi complimento per l’accuratezza.

 

Ministro della Economia: Gli daremo giusto qualche ritocco.

 

Primo Ministro: Si, si. Lei scriva tutto, tanto lo leggerò di filato. Parlerò di quanto sia

 

velleitario…le piace il termine?

 

Ministro della Economia: Palesa una certa erudizione.

 

Primo Ministro: Già…è una cosa positiva?

 

Ministro della Economia: Direi proprio di si.

 

Primo Ministro: Bene. Dicevo, queste velleitarie pretese, cioè ambiziose, per non dire

 

irrealizzabili, utopiche, vanagloriose, pretese di questi gruppi. Ma ha capito il significato del

 

termine?

 

Ministro della Difesa: Beh, credo di si.

 

Primo Ministro. Perché io ho avuto un po’ di problemi con i significati e quindi ho imparato tutti i

 

sinonimi.

 

Ministro della Difesa: Ha fatto bene signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Me l’ha consigliato il Ministro.

 

Ministro della Economia: Se la sta cavando benissimo infatti. Il Signor Primo Ministro sta

 

affinando le sue capacità di oratoria e demagogia.

 

Primo Ministro: Esatto!…ma è sempre una cosa positiva?

 

Ministro della Economia: Certo…sta seguendo la strada giusta.

 

Primo Ministro: Sante parole. La strada giusta da seguire ce l’ho io, cioè noi, o meglio loro, vabbè

 

non lo so chi…la soluzione a tutti i mali.

 

Pausa

 

Primo Ministro: La vuole sentire?

 

Ministro della Difesa: Ovvio, stavo giusto per chiederglielo io

 

Primo Ministro: Risolveremo queste treppiedazioni.

 

Ministro della Economia: Trepidazioni!

 

Primo Ministro: Come stavo dicendo…trepidazioni giovanili, ma anche preoccupazioni, o meglio

 

ansietà, inquietudini, turbamenti, con una nuova proposta lavorativa per questi ragazzi: il lavoro

 

precario!

 

Ministro della Economia: Delle quali potenzialità parleremo nella seconda metà del discorso.

 

Ministro della Difesa: Questa, quindi, è una sorta di prova generale alla quale sto assistendo.

 

Primo Ministro: Eh, diciamo di si…diciamo di si?

 

Ministro della Economia: Possiamo dirlo.

 

Primo Ministro: E diciamolo allora…

 

Pausa

 

Primo Ministro: …Si!

 

Ministro della Difesa: La ringrazio per l’opportunità Signor Primo Ministro.

 

Primo Ministro: Ma si figuri. Dopo di tutto lei è sempre il Ministro della…della…di cosa è Ministro

 

la signorina?

 

Ministro della Economia: Della Difesa.

 

Primo Ministro: Della Difesa, già

 

Pausa

 

Primo Ministro: Difesa di cosa?

 

Ministro della Economia: Dobbiamo andare Signor Primo Ministro, non possiamo assolutamente

 

tardare.

 

Primo Ministro: Va bene andiamo. Signor… “Ministro della Difesa”, viene con noi?

 

Ministro della Difesa: No, rimango qui, devo sbrigare delle questioni amministrative. Ehm, ehm

 

(tossisce)

 

Primo Ministro: Devo chiamare un tecnico per il clima qui. Siete sempre raffreddati, non vorrei

 

prendermi un malanno anche io. Che ho una certa visibilità. Perché ce l’ho? Non ce l’ho? Vabbè non

 

mi giudicate.

 

Ministro della Economia: Lo faremo presente, si avvii anche Signor Primo Ministro, la raggiungo

 

subito.

 

Primo Ministro. Va bene, ma si sbrighi dobbiamo ripetere il discorso.

 

Primo Ministro esce.

 

 

Scena 21, al Palazzo di Stenopoli. Ministro dell”Economia, Ministro della Difesa.

 

Ministro della Economia: Più che ripetere dovrò convincerlo che è più consono lasciarlo fare a

 

me. Poi quando gli avrò spiegato cosa vuol dire consono, magari accetterà.

 

Ministro della Difesa: Deve accettare, se non vogliamo fare le solite figuracce.

 

Ministro della Economia: Ormai ci sono tutti abituati, c’è chi addirittura dice che renda più

 

interessante questa vita politica.

 

Ministro della Difesa: Signor Ministro, abbiamo avuto conferme dei nostri sospetti. C’è la

 

possibilità di un attentato e credo possa essere domani alla conferenza.

 

Ministro della Economia: Mi sembra il bersaglio adatto per creare la massima risonanza a livello

 

internazionale.

 

Ministro della Difesa: Dobbiamo capire solo come e quando avverrà la cosa. Se l’ordigno è già in

 

posizione o tenteranno un azione terroristica.

 

Ministro della Economia: Dovete risolvere immediatamente. In più, nessuno dovrà sapere nulla.

 

Non possiamo far trapelare questo tipo di informazione. La conferenza sarebbe annullata e per la

 

nostra immagine sarebbe deleterio.

 

Ministro della Difesa: Signor Ministro, dovremmo avvisare del pericolo…

 

Ministro della Economia: Assolutamente no! Noi abbiamo tutto sotto controllo, siamo il paese

 

delle sicurezze, come sicuri e controllati sono i nostri progetti per il futuro. Signor Ministro, la

 

credibilità è tutta una questione di apparenza.

 

Ministro della Difesa: Va bene Signor Ministro, farò del mio meglio.

 

Ministro della Economia: Questa volta non basta Signor Ministro, faccia di più. Mi tenga

 

informato.

 

Ministro dell’Economia esce

 

Ministro della Difesa: Cazzo!

 

Ministro della Difesa esce

 

 

Scena 22, nei Container. PRIMO, SECONDO, QUARTO, Segretario della Difesa, Anarchico,

 

Primo, Secondo e Terzo Celerino.

 

PRIMO, SECONDO e QUARTO sono seduti e hanno le mani legate dietro la schiena. Il Segretario

 

della Difesa è seduto dietro la scrivania. Terzo celerino è vicino al Segretario della Difesa. Primo

 

Celerino alla destra di SECONDO, Secondo Celerino alla sinistra di Quarto. Alle Spalle dei ribelli,

 

il corpo dell”Anarchico svenuto.

 

Segretario della Difesa: Allora signori, come procede il vostro soggiorno?

 

PRIMO: Cominci a pensare come spiegherà tutto questo alla stampa.

 

Segretario della Difesa: Nella sua situazione dedicherei meno tempo alle minacce.

 

PRIMO: Ha ragione, dovrei imparare a star zitto. Prima o poi dovrete lasciarci andare, poi vedremo

 

il da farsi.

 

QUARTO. Senta signore, io non lo so perché siamo qui. Io non ho fatto nulla di male. Vorrei

 

sapere solo quando posso fare una telefonata?

 

Segretario della Difesa: I telefoni sono tutti isolati, c’è stata una tempesta ieri notte.

 

SECONDO: Che cazzate!

 

Segretario della Difesa: Non l’avete sentita?

 

SECONDO: Per favore la smetta di dirci stronzate, fateci uscire di qui cazzo!

 

Segretario della Difesa: Forse il signore ha bisogno di un po’ d’acqua

 

Primo Celerino gli versa dell’acqua sulla faccia affogandolo

 

PRIMO: Questi atteggiamenti vanno contro i diritti di un qualsiasi essere umano. Lo faccia

 

smettere subito!

 

Segretario della Difesa: Forse a sete anche lei?

 

PRIMO: No!

 

Segretario della Difesa: Basta così…

 

Primo Celerino lascia andare SECONDO che crolla a terra. Primo Celerino lo rialza.

 

QUARTO. Posso fare la mia telefonata?

 

Segretario della Difesa: Guardi le darei il mio cellulare ma mi si è scaricata la batteria. Lei

 

soldato?

 

Primo Celerino: Non ho credito signore.

 

Segretario della Difesa. Che peccato!

 

SECONDO: Che stronzo!

 

SECONDO viene colpito da una manganellata allo stomaco dal Primo Celerino

 

Segretario della Difesa: Tu sei Bestia vero? Epiteto sofisticato. Di certo qualcosa di animale lo hai.

 

SECONDO: Prova a slegarmi le mani e ti faccio vedere gli artigli e le zanne.

 

Segretario della Difesa: Ah ah, non avresti nessuna possibilità neanche se io avessi una mano sola

 

e tu un lanciarazzi.

 

SECONDO: Proviamo. Adesso io e lei. Si tolga quel distintivo del cazzo e io le tolgo quel sorriso

 

borioso dalla faccia.

 

PRIMO. Bestia per favore smettila, non peggiorare la situazione.

 

SECONDO: Che c’è? Non hai le palle?

 

Segretario della Difesa: Provo commiserazione per te.

 

SECONDO: Io ti ammazzo pezzo di merda.

 

Primo e Secondo Celerino lo bloccano

 

PRIMO: Lasciatelo stare, lasciatelo stare, Bestia calmati!

 

Segretario della Difesa: Dica al suo amico di calmarsi.

 

SECONDO: Non mi toccate, bastardi, non mi toccate!

 

PRIMO: Calmati Bestia, calmati. Lasciatelo stare, si calmerà, lasciatelo!

 

Primo Celerino lo colpisce con forza e poi si allontana con Secondo Celerino.

 

SECONDO: Me la pagherete, bastardi.

 

QUARTO: Senta, io voglio sapere, esigo di sapere, per quale accusa sono trattenuto qui.

 

Segretario della Difesa: Ecco finalmente una richiesta che posso esaudire. Voi siete qui perché

 

avete delle informazioni per noi molto importanti, e indovinate? Rimarrete qui finché non ce le

 

avrete date.

 

PRIMO: Che informazioni?

 

Segretario della Difesa: Tutte quelle che avete.

 

QUARTO: Io sono disposto a dirle tutto quello che so, ma riguardo a cosa?

 

Segretario della Difesa: Credo che voi lo sappiate benissimo.

 

SECONDO: Basta con queste cazzate, ci prendono per il culo.

 

PRIMO: Io non credo che noi sappiamo cose che voi non sappiate già.

 

SECONDO: Smettila di parlargli è una presa per il culo.

 

QUARTO: Vuole che le facciamo dei nomi?

 

SECONDO: Smettila cazzo!

 

QUARTO: Smettila tu! Io sto male, voglio andarmene da qui.

 

SECONDO: Ti ho detto di stare zitto! Genio digli qualcosa.

 

PRIMO: Nomi di chi?

 

SECONDO: No, no. Genio non fare il loro gioco.

 

PRIMO: Cosa dovrei fare? Lo vedi che sta male, io devo portarlo fuori di qui.

 

SECONDO: Ti fregheranno, lo sai, ti faranno firmare dichiarazioni che non hai mai fatto.

 

QUARTO: Io voglio andarmene. Genio, ti prego, diciamo quello che sappiamo.

 

SECONDO: Mi hai capito? Riesci a capirmi?

 

PRIMO: State zitti, devo pensare.

 

QUARTO: Andiamocene, andiamocene.

 

SECONDO: Non lo fare.

 

PRIMO: Lasciatemi riflettere!

 

Segretario della Difesa: Allora, questa triste riunione di gruppo è finita? Mi stavo divertendo

 

all’inizio, poi siete diventati patetici.

 

PRIMO: Le farò dei nomi.

 

Segretario della Difesa: Dei nomi?

 

PRIMO: Nomi di capogruppo violenti che sono al comando dei disordini.

 

SECONDO: Genio perché…

 

Segretario della Difesa: E cosa dovrei farmene io dei nomi?

 

PRIMO: Cosa vuole allora?

 

Segretario della Difesa: Vedo che volete fare il giro lungo, non vi è bastato. Volete passare una

 

settimana in isolamento?

 

QUARTO: Ma cosa volete da noi?

 

Segretario della Difesa: Voi cosa volete? Che perdiamo la pazienza? Vi conviene collaborare.

 

PRIMO: Ma di cosa stiamo parlando? Lei sta sbagliando persone, non siamo noi quelli da

 

interrogare.

 

Segretario della Difesa: Impossibile!

 

PRIMO: Impossibile cosa?

 

Segretario della Difesa.: Quell’uomo mi ha detto che eravate proprio voi le persone a cui dovevo

 

chiedere.

 

QUARTO: Quale uomo?

 

PRIMO: Chi?

 

Segretario della Difesa: Quello dietro di voi.

 

Provano a voltarsi ma non vedono bene. Il Segretario della Difesa fa trascinare il corpo davanti ai

 

tre

 

PRIMO: Ma chi è?

 

QUARTO: Vi prego voglio andare a casa

 

SECONDO: Cazzo, ma è morto? L’avete ammazzato?

 

QUARTO. Io devo vomitare.

 

PRIMO: Posso sapere chi è questa persona?

 

Segretario della Difesa: Non lo conoscete?

 

SECONDO: Mai visto prima.

 

Segretario della Difesa: Siete sicuri?

 

PRIMO: Si, non appartiene al nostro gruppo. Ve l’ho detto, ve l’ho detto, state sbagliando persone.

 

Segretario della Difesa: Voi dite? Domandiamolo a lui…(gli muove la testa per farsi dare le

 

risposte che vuole) Ehi, ragazzo, erano queste le persone di cui mi avevi parlato? Si? Loro dicono

 

che non ti conoscono, è possibile? No? Allora dicono bugie? Si? Immaginavo…vedete, cosa dice il

 

vostro amico e lo ha detto anche prima che si pisciasse addosso e perdesse i sensi.

 

PRIMO: Ma che razza di gioco sadico è questo?

 

Segretario della Difesa: Che razza di gioco è il vostro. Avanti ditemi dove si trova.

 

PRIMO: Dove si trova cosa?

 

 

Scena 23,nei Container. Entra il Ministro della Difesa ,più detti

 

Ministro della Difesa: L’ordigno esplosivo che avete portato a Stenopoli.

 

PRIMO: Cosa? Ma di che cazzo state parlando?

 

Ministro della Difesa: Signori io non ho tempo da perdere. Vi dico subito che sono pronta a

 

qualsiasi cosa per ottenere le informazioni che cerco. La situazione è molto tesa, quindi è

 

nell’interesse di tutti risolvere immediatamente.

 

QUARTO: Genio ma di cosa parla?

 

PRIMO. Io non lo so, noi non sappiamo nulla.

 

Ministro della Difesa: Lei, cosa ha da dire?

 

SECONDO: Io non so che cazzo volete da noi.

 

Ministro della Difesa: Senta sappiamo benissimo chi è lei e voi che state con lui sicuramente siete

 

invischiati. Quindi ci dica a chi ha consegnato la bomba.

 

PRIMO: Bestia che cazzo significa?

 

SECONDO: Non lo so te lo giuro, non ne so niente.

 

PRIMO: Senta noi siamo un gruppo del movimento pacifista, chieda di noi in giro, ci conoscono

 

tutti.

 

Segretario della Difesa: Vanno avanti così da un pezzo. Addosso non avevano nulla e nemmeno tra

 

gli oggetti personale, nessuna traccia, nessun biglietto.

 

Ministro della Difesa: Voi credete che io non possa arrivare a farvi seriamente del male? Forse non

 

ci siamo capiti, sono autorizzata ad usare qualsiasi mezzo per risolvere la questione.

 

QUARTO: Ascolti, la prego, lei è una brava persona si vede, noi non sappiamo niente, noi

 

vogliamo andare solo a casa.

 

Ministro della Difesa: Volete andare a casa?

 

QUARTO: Si, la prego.

 

Ministro della Difesa: Ha sentito? I suoi amici vogliono andare a casa, lei può permetterlo. Mi dica

 

dov’è la bomba?

 

SECONDO: Io non capisco quale parte di “IO NON SO NULLA DI UNA CAZZO DI BOMBA”

 

non vi è chiaro.

 

PRIMO: Se lei mi permettesse di fare una telefonata le fornirò tutte le testimonianze necessarie

 

riguardo le nostre attività.

 

Ministro della Difesa: Nessuna telefonata finché non mi dite dove avete nascosto questa maledetta

 

bomba.

 

PRIMO: Ma lo ha capito che noi non sappiamo niente?

 

Ministro della Difesa: (a SECONDO) Lei, 4 giorni fa, non si è incontrato con quest’uomo per

 

ritirare un ordigno esplosivo artigianale e recapitarlo qui, nella città di Stenopoli?

 

SECONDO: Si sta inventando una storia assurda.

 

Ministro della Difesa: Non l’ho inventata io. L’ha inventata la sua donna che ora rimugina sulle sue

 

azioni in isolamento.

 

SECONDO: Che cazzo le avete fatto? Dov’è?

 

PRIMO: Ma che significa?

 

QUARTO: No, non è possibile, questo è un incubo

 

Ministro della Difesa: Non si preoccupi troppo per lei dato che l’ha denunciata, per avere uno

 

sconto di pena.

 

SECONDO: Questa è una cazzata, non ci credo

 

PRIMO: Bestia che cazzo sta succedendo qua?

 

SECONDO: Cosa? Tu credi a questi bastardi?

 

QUARTO: Andiamo a casa vi scongiuro.

 

PRIMO: Guardami in faccia, negli occhi, e dimmi che cosa sta succedendo.

 

SECONDO: Niente! Si stanno inventando un sacco di stronzate

 

Ministro della Difesa: Un sacco di stro…va bene ho capito. Dov’è la pistola della ragazza?

 

Segretario della Difesa: E’ sul tavolo.

 

Ministro della Difesa: Soldato prenda la pistola.

 

PRIMO. Cosa ha intenzione di fare?

 

 

Ministro della Difesa: Signori non volevo arrivare a questo ma il tempo a mia disposizione sta per

 

finire, quindi mi vedo costretta a farvi del male, seriamente.

 

PRIMO: Questa è tortura, fisica e mentale. Cosa crede di fare adesso?

 

Ministro della Difesa: Soldato gli spari un colpo (indicando il QUARTO) e gli faccia molto male.

 

QUARTO. No, no, che cazzo vuole farmi.

 

SECONDO. Smettetela, voi non potete farlo, non potete.

 

PRIMO: Questa è follia. Aspettate…

 

Il Primo Celerino prende la pistola e si avvicina al QUARTO. Gli punta la pistola addosso, lo

 

guarda. Pausa.

 

Primo Celerino: (abbassando l’arma) Io…io non posso.

 

Ministro della Difesa: Soldato si sbrighi.

 

Primo Celerino: No, così non ci sto.

 

Ministro della Difesa: Soldato, io le ordino…

 

Segretario della Difesa: Dai qua ( strappa via la pistola dalle mani di Primo Celerino. Spara due

 

colpi uccidendo il QUARTO) Vaffanculo…

 

PRIMO: Ma che cosa?! ( è visibilmente sotto shock)

 

SECONDO: No, pezzi di merda, che cazzo avete fatto lo avete ammazzato…

 

Ministro della Difesa: Segretario avevo detto…

 

Segretario della Difesa: Non mi diverto più Signor Ministro e non abbiamo più tempo. Allora

 

stronzo adesso ce lo dici dove sta questa cazzo di bomba?

 

SECONDO. Lo avete ammazzato, bastardi (prova a colpire il Segretario della Difesa)

 

Segretario della Difesa: Così vuoi ancora fare il duro…allora facciamo così (va dal PRIMO) adesso

 

pianto una colpo in testa anche a lui e dopo ti strappo le unghie con le pinze finché non mi dici

 

quello che voglio sapere.

 

SECONDO: Lascialo in pace, non lo toccare.

 

Segretario della Difesa: Vedi caro, tu adesso morirai e la colpa è solo del tuo amico.

 

PRIMO: Voi vi state sbagliando, avete ucciso un innocente, fermatevi, vi prego.

 

Segretario della Difesa: Poverino lui ti crede ancora… gli vuoi dire addio?

 

SECONDO: No, basta, non lo fare.

 

Segretario della Difesa: Ormai ho deciso. (Punta la pistola alla tempia di PRIMO)

 

SECONDO: No! L’ho nascosta, l’ho nascosta io. In un seminterrato abbandonato vicino la piazza

 

centrale di Stenopoli, la Piazza del Popolo, nel palazzo giallo di fronte l’istituto d’arte.

 

Segretario della Difesa: Sbrigatevi, diffondete la notizie a tutte le squadre.

 

PRIMO. Bestia che cosa hai fatto? Che cazzo hai fatto…sei un idiota, guarda cosa hai combinato.

 

SECONDO. Mi dispiace, è tutta colpa mia, ho rovinato tutto, è tutta colpa mia.

 

Ministro della Difesa: Ottimo lavoro Segretario, poco ortodosso ma efficace. Di loro cosa ne

 

facciamo?

 

Segretario della Difesa: Li mettiamo al fresco entrambi. Bestia ci rimarrà un bel po’ per attività

 

terroristica e tentata strage. L’altro gli farà compagnia finché tutta questa storia non si sarà

 

sgonfiata, associazione terroristica per ora ci basta per tenerlo dentro.

 

Ministro della Difesa: Non cercherà di creare problemi con la stampa?

 

Segretario della Difesa: E anche se lo facesse? Che prove ha dalla sua parte? Abbiamo insabbiato

 

e screditato storie molto più compromettenti Ministro. Sono solo leggere interferenze sul nostro

 

canale, solo piccoli buchi sul velo dell’apparenza.

 

Ministro della Difesa: A dopo Segretario.

 

Segretario della Difesa: La terrò aggiornata signor Ministro.

 

Ministro della Difesa esce

 

Segretario della Difesa: Ripulite tutto.

 

Segretario della Difesa esce mentre i Celerini ripuliscono la scena.

 

 

SCENA 24, Sala del Congresso. Primo Ministro , Ministro Dell’Economia. Carcere. PRIMO.

 

Ministro Dell’Economia: E con questo ultimo punto finisce la nostra proposta per implementare il

 

Nuovo Piano Economico Internazionale. Ora cedo la parola al Primo Ministro per le conclusioni.

 

Grazie.

 

Primo Ministro: Grazie, signor Ministro! Saluto tutti i membri delle nazioni che hanno accettato di

 

condividere con noi questo progetto pionieristico e di seguire questo nuovo percorso insieme, uniti,

 

con lo sguardo volto insieme verso ambiziosi traguardi. Che altro dire? Già cos’altro dire… (si

 

guarda attorno sperduto, il Ministro Dell’Economia gli fa capire che deve continuare a leggere il

 

discorso) Ah ecco… Noi siamo orgogliosi di esserci proposti come punto di ritrovo, di partenza, di

 

riferimento anche, per questo che vuole essere un nuovo inizio. Siamo lusingati che ci sia stata

 

concessa questa fiducia da parte di tutti voi, nell’affidarci questa creatura che è nata e cresce con la

 

partecipazione di noi tutti.

 

PRIMO: (registra un messaggio) 10 settembre. Salve, non farò un discorso lungo. Sto iniziando a

 

rivalutare l’importanza delle parole. Non proverò nemmeno a parlare, come ho sempre cercato di

 

fare, con il cuore, badando poco ai concetti ma cercando di esprimere quello che sentivo, che poi

 

credo sia la cosa più importante. Potrei oggi raccontare di cose che sono successe, cose terribili a

 

cui ho assistito, ma poi mi chiedo…cosa è successo?

 

Primo Ministro: Un successo! Questo è quello che oggi insieme stiamo siglando, ognuno facendo

 

la propria parte, ognuno investendo qualcosa, costruendo pezzo su pezzo una struttura solida per il

 

nostro futuro, il futuro dei nostri figli, di questi giovani ragazzi…

 

PRIMO: …che sono accorsi in gran numero qui. Ognuno spinto da qualcosa, da un’idea, che per

 

quanto possa essere condivisa, resta sempre personale, fortunatamente. Io dico: attenzione a queste

 

idee. Forse non comunichiamo tra di noi efficacemente, siamo disgregati, siamo migliaia di frasi

 

diverse appartenenti ad un unico discorso ma non riusciamo a decifrarci…

 

Primo Ministro: …ma riusciamo a capirci. Nonostante le nostre differenze antropologiche. Perché

 

istintivamente abbiamo intuito che il miglior modo per…scusate devo girare pagina… preservarci e

 

rompere queste barriere obsolete è iniziare a conoscerci…

 

PRIMO: …a parlarci chiaramente. Soprattutto preoccupandoci del fatto che se ciò che ognuno di

 

noi intende venga recepito nella maniera giusta da tutti. Questo lo dico soprattutto per chi ha la

 

responsabilità…

 

Primo Ministro: …l’oneroso dovere di rappresentare una guida…

 

PRIMO: …di essere un punto di riferimento…

 

Primo Ministro: …dover gestire…

 

PRIMO: …sapendo di poter condizionare…

 

Primo Ministro: …tutto questo enorme potenziale…

 

PRIMO: …abbiamo l’obbligo di tutelare…

 

Primo Ministro: …non possiamo agire con superficialità…

 

PRIMO: …dobbiamo saperci sempre mettere in discussione…

 

Primo Ministro e PRIMO: …io per primo.

 

 

FINE

 

 

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