Fine della Storia

Un filosofo illustre ha scritto 

il necrologio a pagamento.    

Concetti densi, frasi eleganti, 

informa che è morta la Storia 

e resta soltanto Wall Street.

Mister Dollaro, il committente 

padrino del mondo, ha fissato

funerali colorati su tutte le tv.

Devo darne notizia agli amici 

pendolari che sonnecchiano 

con me nei vagoni del mattino 

alla musica dura delle rotaie. 

Devo dirlo ai lavoratori precari,  

ai dipendenti senza contratto,

ai cassintegrati senza futuro,  

ai disoccupati senza speranza,    

ai pensionati senza sostegno,

agli studenti senza insegnanti,

agli insegnanti senza lezioni,

agli ammalati senza assistenza,  

agli immigrati senza diritti,

agli affamati senz’acqua e pane, 

ai disperati del mondo in pace

uccisi dalle bombe intelligenti. 

Devo farlo sapere a mio padre 

sulla spiaggia dei più: ripeteva 

sicuro che la Storia non muore    

fin che vivono servi e padroni.  

Parole povere, frasi scontate, 

sosteneva, testardo e cocciuto,  

che la Storia non rammenta 

i falsi necrologi a pagamento     

ma ascolta sempre con noi

la musica dura delle rotaie.  

 

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