MARCIANISE (CASERTA) – Chiude lo stabilimento della Coca Cola di Cagliari. Si teme la stessa sorte per la struttura di Marcianise, nel casertano.
Dure le reazioni in merito al piano di riorganizzazione industriale presentato dal colosso ‘Coca Cola Hbc Italia’. In prima battuta, interviene il Segretario Nazionale della Ugl Agroalimentare, Paolo Mattei. “Un’altro terribile colpo alla già precaria economia italiana ed in particolare modo a quella già ampiamente in sofferenza e ferita gravemente, soprattutto dalle multinazionali, della regione Sardegna – afferma Mattei -. La chiusura dello stabilimento di Cagliari e le altre misure proposte dalla multinazionale per ridurre i costi non ci convincono; sarà difficile credere che il brand più famoso al mondo sia stato colpito dalla crisi al punto da dover superare 350 posizioni lavorative. Lo sciopero di otto ore programmato per il 22 novembre vedrà la nostra adesione e rappresenterà l’inizio di un’azione di lotta tesa a scongiurare misure drastiche”. Commenti negativi giungono anche dalla regione Campania dove il Dirigente Regionale, Ferdinando Palumbo, non nasconde la propria preoccupazione per il futuro lavorativo delle maestranze dello stabilimento di Marcianise. “Non so di cosa parlano le altre sigle sindacali – tuona Palumbo – quando ricordano che i rapporti tra i sindacati e l’azienda sono sempre stati ottimi. E’ una dichiarazione che appare come un’inutile concessione ad un’azienda che, senza ragioni apparenti, mette a rischio innumerevoli posti di lavoro. Se lo schema di relazione che immaginano sia quello dei tavoli separati che ha visto firmare la mobilità nello stabilimento di Marcianise, abbiamo motivi per essere seriamente preoccupati. In questo, come in quel caso, la Ugl ostacolerà qualunque decisione che metta in discussione i livelli occupazionali”.