Consumi falcidiati dalle bollette. Il governa prenda iniziative per le famiglie

ROMA – La crescita delle bollette di elettricità, gas, acqua e rifiuti ha avuto una notevole incidenza sull’impoverimento delle famiglie, confermato anche dal crollo dei consumi ai valori del 1997.

Il C.R.E.E.F. – Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione della Federconsumatori, ha rilevato che per l’energia elettrica (per un consumo medio annuo di 2700 kw/h) nel 2012 la spesa sarà di 504 Euro, con un aumento di + 67 Euro (pari al 15,3%) rispetto al 2011.
Per il gas, invece, la spesa per l’anno in corso (per un consumo medio di 1400 m3 di metano) sarà di 1299 Euro, con un aggravio sul 2011 del +12,1%, pari a 140 Euro.
Per quanto riguarda la bolletta dell’acqua (considerando un consumo medio di 200 m3 annui), il costo per il 2012 ammonterà a 346 Euro, facendo registrare un incremento di +20 Euro (pari al 6,1%) rispetto allo scorso anno.
Rilevanti, infine, anche gli aumenti registrati sul fronte della bolletta dei rifiuti (Tarsu o Tia). Quest’anno la spesa media crescerà del +4,1% rispetto al 2011, raggiungendo quota 241 Euro.
Complessivamente, dunque, la spesa per le bollette ammonterà a 2.390 Euro, con un incremento di +237 Euro (pari al +11%) sul 2011.
“Con l’inizio del nuovo anno il quadro non potrà che peggiorare. – dichiara Vice Presidente della Federconsumatori Mauro Zanini – Le famiglie dovranno pagare bollette record per energia elettrica e gas per tutto l’inverno. Inoltre, con l’adozione del nuovo metodo tariffario transitorio nel servizio idrico, si paventano nuovi aumenti che potrebbero superare il 10%. Ulteriori aggravi sono previsti con l’istituzione della Tares (la nuova tassa sui rifiuti), attraverso l’addebito della componente servizi indivisibili di nuova istituzione”.
Per questo è fondamentale intervenire immediatamente attuando i seguenti provvedimenti.
Nel settore del gas:
– ridurre la pressione fiscale sulle bollette del gas (che attualmente è il doppio rispetto alla media europea),
– sterilizzare automaticamente l’incremento dell’Iva all’aumento del costo della materia prima
– smetterla di considerare il metano per il riscaldamento come un bene di lusso, portando quindi l’Iva al 10%,
Nel settore dell’energia elettrica:
– ripulire gli “oneri di sistema” nelle bollette elettriche per le voci impropriamente annoverate tra le fonti rinnovabili
– modificare il meccanismo di sostegno a queste ultime trasferendo gli incentivi sulla fiscalità generale.
Nel settore idrico:
–  dare applicazione alla volontà popolare emersa dal referendum del 2011,
–  prevedere piani tariffari di distretti regionali sostenibili accompagnati da una qualificazione del servizio e rendere omogenea la tariffa sociale.
Nel settore dei rifiuti:
–          restituire l’importo dell’Iva ai 17 milioni di cittadini che hanno pagato indebitamente tale imposta sulla Tia 1 e sulla Tia 2
–          disporre, con la nuova Tares, tariffe sociali omogenee e piani tributari vengano sostenibili per i bilanci delle famiglie, da definire attraverso il confronto con le Associazioni dei Consumatori.

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