Fiat. L’oscenità di Marchionne. Siamo diventati il football politico di tutti

MILANO – La frase pronunciata dall’ad di Fiat, Sergio Marchionne, al Quattroruote Day, ovvero: “Ho trovato oscene le dichiarazioni di ieri dei politici su Melfi”, ha provocato una pioggia di critiche.

Marchionne ha altresì affermato che “la Fiat è diventata il  pallone da calcio politico di tutti. “In Italia siamo diventati il foot-ball politico di tutti quanti. Il vero problema – ha aggiunto –  è che noi siamo oggetto politico in questo Paese. Non lo siamo invece negli Stati Uniti, dove lo siamo diventati solo brevemente durante le elezioni politiche e abbiamo risposto dando comunicazione ai nostri dipendenti solo per difendere l’azienda. Ma è un caso, non succede mai”.

“L’unica oscenità sono le balle spaziali raccontate da Sergio Marchionne ai lavoratori dei suoi stabilimenti e al Paese”, ha replicato Antonio Di Pietro. “Solo un mese fa, infatti, l’ad di Fiat, insieme al candidato Mario Monti, aveva garantito il posto di lavoro agli operai di Melfi”.
Di Pietro e Zipponi aggiungono: «Il bilancio del modello Marchionne è fallimentare. La Fiat ha chiuso lo stabilimento di Termini Imerese, la Irisbus di Avellino e la Case New Holland di Imola. Inoltre, l’azienda ha bloccato per due anni la produzione di Melfi e messo in cig almeno il 50% dei dipendenti. Allo stesso tempo, è stata condannata da 12 tribunali italiani per il proprio comportamento discriminatorio e antisindacale. La verità è che gli azionisti del gruppo hanno deciso, da tempo, di abbandonare l’Italia al suo destino dopo aver intascato risorse e soldi pubblici. Crediamo che il prossimo governo, per prima cosa, debba convocare i vertici della Fiat e chiedere loro conto di tutti i soldi che gli italiani hanno versato nelle casse dell’azienda”.  

Per Giorgio Airaudo, capolista di Sinistra ecologia libertà in Piemonte “Marchionne la deve smettere di approfittare della debolezza dei governi italiani”. “È necessario che Fiat- continua Airaudo- stabilisca con il nostro Paese un accordo scritto sugli impegni in Italia così come ha già fatto dagli Usa alla Serbia. Marchionne poi confonde la nascita societaria della Fiat con la nascita produttiva. In Italia da quando ci sono stati operai (150 in Corso Dante a Torino nel 1900) c’e stato il sindacato, primo fra questi la Fiom che nasce nel 1901. Il primo contratto nazionale, visto che forse non lo sa, si è fatto a Torino con le industrie dell’automobile”.

Stessa posizione per Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista: “Marchionne dice che le parole dei politici su Melfi sono oscene: osceno è il suo modo di ricattare i lavoratori, oscena è la sua incapacità di gestire un’azienda, garantendo l’occupazione e i diritti di chi ci lavora. Il padrone delle ferriere invece di attaccare la
politica dovrebbe occuparsi di un piano aziendale serio per il rilancio della Fiat: per ora ha fatto solo promesse e ad oggi la Fiat non ne ha mantenuta alcuna”.

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