L’agenda delle aziende in crisi

BRIANZA. STOP PROROGHE AMMORTIZZATORI PER FEG SALVARANI: 105 LAVORATORI IN BILICO

Per i 105 dipendenti della Feg Salvarani di Giussano la prospettiva di mantenere il posto di lavoro sta irreparabilmente venendo meno. Drammatico il comunicato diramato nella tarda serata di venerdì dei sindacati, che ormai da due anni seguono le sorti del noto mobilificio di via Vallassina, in concordato preventivo dal dicembre 2011. Consumata anche l’ultima proroga di sei mesi, per i 105 dipendenti finiranno tutti gli ammortizzatori
 PESARO. TECSOL: INCUBO CHIUSURA PER I 45 DIPENDENTI
Sarebbe l’ennesima mazzata, difficile da digerire la chiusura della Tecsol, azienda leader del settore della lavorazione in legno. Un’azienda mondolfese storica con 45 dipendenti che rischiano di rimanere senza lavoro. Ieri per tutta la giornata hanno scioperato contro la decisione della proprietà di cessare l’ attiva ad aprile. La notizia è stata comunicata ai dipendenti venerdì nell’incontro in cui si doveva parlare del pagamento degli stipendi arretrati. Un lavoratore racconta: c’è un maxi ordine dalla Germania e per rispettare i tempi di consegna stiamo facendo doppi turni da gennaio. Perché dunque si dovrebbe chiudere proprio la nostra fabbrica?

LOMBARDIA. HOLCIM: SI SPEGNE IL FORNO, AZIENDA E SINDACATI A ROMA
Giovedì 21 marzo, una verifica congiunta sarà effettuata direttamente nella sede del Ministero del lavoro a Roma. Lì sindacati e azienda valuteranno quale strategia mettere in campo per «l’attivazione corretta degli ammortizzatori sociali». Una procedura d’obbligo, non fosse altro perché, al di là di qualsiasi contenimento possa essere attuato, gli esuberi ci saranno. E non saranno certamente indolori per i lavoratori.  Per l’unità produttiva di Morano Po, Holcim Italia ha confermato la chiusura, mentre per i siti di Merone e Ternate (Varese), trattativa ancora aperta. Sui 540 addetti del gruppo, gli esuberi annunciati sono 180

TREVISO. BUOSI MARIO SNC: SI TRATTA PER SALVARE 36 LAVORATORI
Crisi alla “Buosi Mario snc”: ieri mattina si è tenuto l’incontro tra i lavoratori, assisititi dalle Rsu ziendali, e la proprietà. L’obiettivo principale per tutti è trovare una soluzione che garantisca la continuità dell’attività aziendale in modo tale da salvare i 36 posti di lavoro in ballo. Molti lavoratori non percepiscono lo  stipendio da  mesi, qualcuno addirittura dall’aprile dell’anno scorso

FERRARA. FALCO, IN 130 ASPETTANO NOTIZIE DAL GRUPPO TROMBINI
Sono giorni cruciali per il futuro della Falco, l’azienda produttrice di pannelli truciolati in legno che occupa 130 dipendenti.  Martedì è infatti in programma nella sede dell’Unione Industriali di Torino l’incontro tra il gruppo Trombini e i sindacati dei quattro stabilimenti che il gruppo possiede tra Piemonte, Emilia-Romagna e Marche. Come risaputo la proprietà è intenzionata a chiedere l’ammisione per la procedura di concordato in continuità

VENETO. NUOVA MAISTRI: RITARDI SU CIGS E CONCORDATO. DIPENDENTI ESASPERATI
Assemblea carica di tensione giovedì sera alla Maistri di Corrubbio di Negarine. Il decreto ministeriale che concede la cassa integrazione straordinaria è arrivato solo il 6 marzo: è dal maggio scorso che i dipendenti non ricevono uno stipendio

CALABRIA. IL COMUNE NON PAGA, BENTINI CHIUDE IL CANTIERE PER IL PALAGIUSTIZIA E LICENZIA 34 DIPENDENTI
Dopo una lunga agonia, iniziata lo scorso mese di giugno, il nuovo Palazzo di Giustizia è ufficialmente “morto”. Ieri è stato sottoscritto nella sede di Confindustria Reggio il verbale di accordo tra l’impresa Bentini e i sindacati per risolvere il rapporto di lavoro con i 34 dipendenti per chiusura del cantiere del rione Sant’Anna.
Tecnicamente, i lavoratori avranno adesso una settimana di preavviso e poi calerà definitivamente il sipario su un’opera faraonica che si avvia a completare il panorama delle incompiute pur essendo già stata ultimata per oltre l’85% delle opere previste
 BRIANZA. ZANOTTA, SCADE LA CIG. LAVORATORI CON IL FIATO SOSPESO
Non è ancora scongiurato il rischio licenziamento alla Zanotta di Via Veneto. A metà mese il momento della verità, quando scadrà la prima tranche della cassa integrazione ordinaria
 
LOMBARDIA. CIG ALLA LOMBARDI SCAVI. I LAVORATORI: DA 4 MESI SENZA STIPENDI
Non ricevono lo stipendio da quattro mesi e non sanno cosa succederà dopo il 31 marzo, quando scadrà la cassa integrazione ordinaria. È pieno di punti interrogativi il futuro dei sedici dipendenti della Lombarda Scavi, azienda di movimento terra con sede nella zona industriale di Bovisio. Per rendere pubblica la loro condizione di disagio, che non è stata alleviata neanche dagli ammortizzatori sociali poiché la proprietà non ha ancora versato neanche un euro, nella mattinata di martedì gli operai hanno organizzato un presidio fuori dal capannone di via Fermi 25, dove però non c’è più traccia né dei titolari né di gran parte dei mezzi di lavoro. Ed allora sono andati sotto le abitazioni dei titolari, a Bovisio come a Cesano e Limbiate, ma nessuna presenza neanche lì. Una latitanza che allarma tutti…
 CAMPANIA. ESSETI, CONTO ALLA ROVESCIA PER IL LICENZIAMENTO DI 40 EDILI DI MADDALONI
Già riviste al ribasso le fallimentari stime occupazionali all’Interporto Maddaloni- Marcianise. Di prolungamento in prolungamento: il 2013 è appena cominciato sempre all’insegna del rinnovo della cig (scaduta il 31 dicembre) per i 40 edili in forza alla Essetì srl che spunta ancora una nuova copertura degli ammortizzatori sociali fino al 2014. Ma il destino occupazionale dei dipendenti della Cogedi (40 unità in scadenza di cig dal 4 aprile) sarà molto più traumatico. Sarà una Pasqua di passione occupazionale: per loro è previsto il licenziamento in blocco. Poi l’eventuale passaggio ad altra impresa, cui sarà demandato il compito di completare le tante opere incomplete, in sospeso o abbandonate per sopraggiunta crisi di liquidità
 
REGGIO EMILIA. CORMO: CORSA CONTRO IL TEMPO PER SALVARE I LAVORATORI
Una prima schiarita dovrebbe intravvedersi già la settimana prossima, sebbene ciò che si trova ad affrontare Cormo è una trattativa definita dalle stesse parti in causa lunga, complessa e sofferta. L’altro ieri, la governance del colosso degli infissi in legno di San Martino in Rio, in affanno a causa della crisi che attanaglia il mercato edilizio, ha incontrato le parti sociali per stabilire i criteri legislativi con i quali poter procedere alla gestione di 100 esuberi

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