Indesit. Più di 5000 in corteo a Fabriano per salvare lavoro e fabbriche

ROMA – Grande corteo  a Fabriano  contro il piano di riorganizzazione di Indesit Company in Italia. “1425 volte no.”La storia siamo noi” la scritta sullo striscione, portato  da  lavoratori e dirigenti sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm, che apre  la manifestazione unitaria. 

Con i sindacalisti e i lavoratori  il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, una ventina di sindaci con la fascia tricolore, tra cui quello di Fabriano Giancarlo Sagramola e il vescovo Giancarlo Vecerrica. Otto ore  di sciopero generale hanno visto la partecipazione compatta di tutti i lavoratori degli stabilimenti Indesit italiani: Fabriano, Comunanza e Caserta (una quindicina i pullman giunti fin dalle oprime ore del mattino dalla Campania).Famiglie intere hanno partecipato alla manifestazione. Con oro  le tute blu delle aziende metalmeccaniche di Fabriano, delegazioni di grandi gruppi come Whirlpool, Electrolux, oltre all’adesione delle categorie produttive. Molte le serrande abbassate nel centro storico di Fabriano.  Più di cinquemila hanno preso parte al corteo.

“Blocchiamo questo gioco – è scritto sul manifesto affisso sulla  saracinesca di un negozio a firma  Confcommercio, Cna e Confartigianato che hanno aderito alla.manifestazione. Concludendo i comizi tenuti dai dirigenti sindacali, Michela Spera, segretaria nazionale della Fiom Cgil responsabile per il settore degli elettrodomestici ha affermato che  “la famiglia Merloni  dichiara alla stampa che non intende effettuare licenziamenti, ma non dice nulla sul destino delle attività produttive e tace sui posti di lavoro che, in base al piano industriale presentato dall’Azienda, scompariranno dal nostro Paese. Si tratta di ben 1.425 unità, cui debbono aggiungersi i 300 posti di lavoro già tagliati fra None (Torino), Brembate (Bergamo) e Refrontolo (Treviso). Ma, con la manifestazione di oggi, i lavoratori Indesit hanno mandato un messaggio chiaro all’azienda, per dire che se non cambia tale piano sono decisi a portare avanti la lotta con grande determinazione”.

“Il ministro dello Sviluppo Economico – ha sottolineato Spera – ha convocato il prossimo incontro sulla vertenza, a Roma, per martedì 16 luglio. E’ bene che si sappia che dalla manifestazione di oggi è venuto un vigoroso messaggio anche alle Istituzioni nazionali e locali affinché chiedano a Indesit di cambiare un piano industriale fatto di tagli e delocalizzazioni”.

“Va poi detto – ha concluso  la segretaria nazionale della Fiom- che la vertenza Indesit ha rilievo nazionale e si inserisce, a pieno titolo, nella vicenda che coinvolge tutto il settore degli elettrodomestici, con i suoi 130mila addetti. Una vicenda la cui gravità non va sottovalutata e, rispetto alla quale, i sindacati dei metalmeccanici hanno chiesto unitariamente al Governo di aprire un tavolo di settore, proclamando uno sciopero nazionale per il prossimo mese di settembre”. 



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