Ocse. Senza cancellazione aumento IVA, recessione lontana

ROMA – Riteniamo premature le dichiarazioni rilasciate dal vicecapo economista dell’Ocse che, stamane, ha affermato che l’Italia sta lentamente uscendo dalla recessione in cui era caduta.

Una valutazione che, purtroppo, non condividiamo e non potremo condividere fino a quando non vedremo anche un minimo segnale positivo sul fronte dell’occupazione e, quindi, della ripresa del potere di acquisto delle famiglie.”  Per avviare una reale e tangibile ripresa in tal senso è fondamentale avviare un rilancio degli investimenti per lo sviluppo e l’occupazione, nonché scongiurare in ogni modo l’incremento dell’IVA in programma da ottobre.
Non ci stancheremo mai di ripetere, infatti, che tale operazione avrà degli “effetti collaterali” disastrosi per l’intera economia. L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che le ricadute di questa operazione saranno complessivamente di +207 Euro annui a famiglia (pari ad un aggravio di circa +0,85% del tasso di inflazione).
Ad aumentare in misura preoccupante saranno anche i costi di trasporto di tutti i beni e servizi (non dimentichiamo che oltre l’86% dei beni di largo consumo è trasportato su gomma), incrementando inevitabilmente il prezzo al dettaglio, anche per quei beni la cui aliquota IVA non sarà soggetta a ritocchi.
Un andamento che alimenterà sempre più la contrazione dei consumi, che già nel biennio 2012-2013 ha toccato quota -7,8%, pari complessivamente ad una diminuzione della spesa delle famiglie di circa 56 miliardi di Euro
Per questo è estremamente urgente disporre la definitiva cancellazione di tale incremento, i cui effetti renderanno sempre più lontana e faticosa la fuoriuscita dalla crisi.

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