Bancari. 300 mila in sciopero per il contratto, contro l’egoismo dei banchieri

Napolitano: rafforzare il  sostegno all’economia e  la tutela dei risparmiatori

 

 

ROMA – La prima notizia è che trecentomila lavoratori del settore bancario  giovedì scioperano e manifestano nelle strade e nelle  piazze d’Italia, L’ultima manifestazione nazionale risale a 13 anni fa. Non è che i bancari  non siano stati e sono protagonisti di lotte importanti,nelle aziende, nei territori. Lottano e trattano,tante sono le vertenze aperte. È in atto una gigantesca ristrutturazione che comporta consistenti perdite di posti di lavoro. Si tratta di un settore a forte sindacalizzazione e quindi con un potere di contrattazione conquistato negli anni.  Lo sciopero unitario è stato proclamato dalle sigle sindacali del credito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Dircredito, Ugl, Uilca e Sinfub, con la solidarietà dei sindacati del settore assicurativo. Proprio questa forza sindacale ha consentito un regime d concertazione,utile sia per i lavoratori che per l’Abi, l’associazione dei banchieri.< E questo potere vogliono colpire con la disdetta anticipata, ben dieci mesi, del contratto nazionale, facendo venir meno, di fatto, la concertazione  per avere mano libera nei processi di ristrutturazione che già oggi sono molto pesanti 

Nel corso delle manifestazioni rose ai cittadini nel segno della solidarietà

La seconda notizia, certo di minor rilievo, ma un segnale non certo positivo è che le autorità di Ravenna non hanno concesso piazza Garibaldi dove i segretari generali dei sindacati di categoria avevano deciso di chiudere la manifestazione. Certo ci saranno stati motivi di traffico o di altro genere. Ma, a volte, a pensar male non si fa peccato: sarà un caso ma su questa piazza si affacciano le finestre della  Cr di Ravenna  del Presidente dell’Abi. I sindacati hanno spostato il  luogo del comizio,. Il corteo partirà da Piazza Farini alle ore 10,30 e si concluderà a Piazza del Popolo. Passerà sotto la banca con buona pace di Antonio Patuelli. La terza notizia  è che i bancari, un settore ad altissima  presenza impiegatizia, nel corso delle manifestazioni  doneranno un fiore, una rosa, ai cittadini. 

Megale ( Fisac Cgil)..Banchieri chiusi alle esigenze dei lavoratori e del Paese

Dice Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil: “ Le banche riceveranno dei benefici dalla legge di stabilità ma i banchieri sono chiusi alle esigenze dei lavoratori: noi ci presentiamo col volto della solidarietà, offrendo una rosa alla clientela, contro l’egoismo dei banchieri”.  La banca al servizio del Paese, dei cittadini, sottolineano i sindacati, per  un sistema del credito ”meno attento alla finanza e più a famiglie e imprese”.Chiedono  un intervento delle forze politiche, del governo  “ La politica – sottolinea Megale- deve chiedere esplicitamente un cambiamento delle relazioni industriali all’Abi” Il contratto che ci vogliono scippare è garanzia non solo per le condizioni di lavoro dei dipendenti  ma strumento per dare il nostro contributo ad una diversa politica   vista l’importanza del comparto del credito per la crescita economica e per le ricadute su famiglie e imprese. L’Abi ha scelto la strada della rottura delle relazioni sindacali – conclude – mentre ad esempio Confindustria con il patto di Genova siglato con i sindacati è andata in un’altra direzione. Uno sciopero importante-conclude- contro l’egoismo dei banchieri e dei manager, per indurre l’Abi a fare un passo indietro dopo lo schiaffo inferto ai sindacati con la disdetta, uno schiaffo a cui non abbiamo porto l’altra guancia e ora lotteremo per riconquistare il contratto”. Claudio Stroppa di Dircredito, il sindacato  delle  alte professionalità, categoria fra le più<colpite dalle ristrutturazioni  afferma che “ bisogna respingere con sdegno la posizione dell’Abi e chiedere un cambio di passo. Se ciò non accadrà’ – hanno asserito  la protesta andrà avanti” Questo è l’orientamento di tutte le sigle sindacali.  Infine una “ perla”: con lo stipendio medio di un manager si pagano circa 400 giovani bancari. I sindacati parlano infatti di stipendi inimmaginabili e ingiustificabili Un tema questo sul quale i sindacati sono da tempo impegnati con iniziative, prese di posizione. 

Il messaggio dei Capo dello Stato nella giornata del Risparmio

E proprio su ruolo del sistema creditizio trovano conforto nelle parole del Presidente della Repubblica  e del governatore di Bankitalia , Visco. Napolitano  nel messaggio inviato alla Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio, in occasione della giornata mondiale del risparmio, ha affermato l’importanza delle banche nel sostenere la ripresa economica “ di cui si intravedono i primi  e  incerti segnali che devono indurre a rafforzare tutte le azioni di sostegno all’economia –  in uno sforzo generale al quale non può mancare l’apporto del sistema bancario e finanziario: a partire da una adeguata espansione dei finanziamenti alle imprese, in particolare piccole e medie, in un più solido quadro di stabilità del sistema finanziario e di efficace tutela dei risparmiatori”.  E Visco ha rivolto diversi  “inviti” alla banche, fra questi lo stop ai dividendi, il via alle cessioni per eventuali rafforzamenti patrimoniali,la remunerazione dei manager da tenere entro limiti più bassi. Questo degli stipendi “inimmaginabili” ha anche un riscontro morale. una vera e propria offesa nei confronti di tutto coloro che hanno perso il posto di lavoro o che sono in procinto di perderlo. 

Pesanti effetti delle ristrutturazioni con migliaia di posti di lavoro tagliati

E’ vero che grazie agli accordi sindacali, al contratto in primo luogo che si vuole cancellare, si sono avute “ uscite volontarie, si fa per dire , incentivate e sostenute dal Fondo di solidarietà, autofinanziato dalla categoria, con qualche defezione guarda caso proprio da parte  dirigenti e manager che “ dimenticano” di sottoscrivere le quote. Ma  a chi lavora, operaio, impiegato, non fa certo piacere vedersi, di fatto, ,licenziato. C’è un problema di dignità del lavoro  ed del lavoratore che non si ripaga in alcun modo. Da qui al 2015 saranno coinvolti dipendenti dei maggiori gruppi:seicento esuberi in Intesa Sanpaolo, 800 in Unicredit , altrettanti in Bpm. Oltre 4.500 uscite a Monte dei Paschi, 1550 per Bnl, 900 nel gruppo Ubi, con Banco Popolare e Bper, rispettivamente con 675 e 450 persone coinvolte. Dal 2000 ad oggi il  Fondo ha riguardato circa 5O mila impiegati. Proprio a fronte anche di questi dati ancora più grave, “ inaccettabile, dicono i sindacati, appare la disdetta, un atto di vera e propria rottura delle relazioni sindacali. L’obiettivo? Accentuare le ristrutturazioni, aprire ancora di più alle esternalizzazioni di importanti funzioni, congelare gli aumenti salariali previsti.

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