Istat. Il Pil giù, siamo ancora in recessione

ROMA – Continua quella che sembra essere una caduta senza fine del Pil. Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat il Pil del nostro Paese scende per il nono trimestre consecutivo. 27 mesi di fila col segno meno in cui si riesce comunque a trovare una nota positiva, il dato è infatti a meno 0,1 per cento e ci si attendeva meno 0,2.

Meno 1,9 per cento nei 12 mesi

Per l’Istat nel terzo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell’1,9% nei confronti del terzo trimestre del 2012. 

Nerissimo il dato relativo alla variazione acquisita per il 2013 che è pari a -1,9%. Il Ministero dell’Economia conferma le sue previsioni per un 2013 a meno 1,8 per cento grazie alla ormai proverbiale ‘ripresina’ che Saccomanni vede per fine anno.

E l’estero?

Il nostro Paese si conferma ultima ruota del carro in termini di crescita, nel terzo trimestre del 2013 rispetto al trimestre precedente il PIL è aumentato dello 0,7% negli Stati Uniti e dello 0,8% nel Regno Unito. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno la crescita è stata dell’1,6% negli Stati Uniti e dell’1,5% nel Regno Unito. 

 

La Germania rallenta

 

L’economia tedesca nel terzo trimestre ha rallentato e secondo l’istituto federale di statistica (Destatis) il Pil è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente quando aveva messo a segno un incremento dello 0,7%. Il dato è comunque in linea con le attese degli analisti. Andamento simile all’Italia per l’economia francese, che nel terzo trimestre è scesa dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti e contro la crescita dello 0,5% nel secondo periodo dell’anno. Deluse in questo caso le stime degli economisti, che erano per una crescita zero.  L’economia olandese è invece uscita dalla recessione nel terzo trimestre, con un incremento del pil dello 0,1% rispetto al trimestre precedente che mette fine a una serie di quattro trimestri di contrazione del Pil su base trimestrale. Il Pil su base annua è comunque in calo dello 0,6%. Stesso discorso per il Portogallo, che cresce dello 0,2% congiunturale tirandosi fuori dalle secche e cede comunque l’1% su base tendenziale.

 

Secondo le stime degli economisti Bce, il Pil dell’Eurozona dovrebbe concludere il 2013 con un calo dello 0,4% contro il precedente -0,6%, mentre il 2014 dovrebbe vedere una crescita dell’1%, dal precedente 0,9%. Secondo Eurostat, infine, anche nel terzo trimestre l’andamento dell’economia europea conferma il segno positivo, anche se frena rispetto al progresso registrato nel trimestre precedente: secondo la stima rapida il Pil è salito dello 0,1% nell’Eurozona e dello 0,2% nell’Ue a 28 paesi. Il confronto annuale resta negativo nell’Eurozona (-0,4%) e registra un miglioramento dello 0,1% nell’Ue.

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