Prestiti ai minimi. Strozzata l’economia e ancora giù i prezzi delle case

ROMA – Non c’è traccia di crescita e ripresa nell’economia dei numeri e dei dati dell’Istat e della Banca d’Italia. I prestiti alle imprese fanno segnare segni meno da capogiro, – 4,3 per cento i prestiti bancari nei 12 mesi e meno 6% il credito alle imprese non finanziarie, come emerge dalle pagine della pubblicazione ”Principali voci dei bilanci bancari” di Banca d’Italia. E i prezzi delle case continuano a calare con passo fermo e deciso, meno 5,3 per cento rispetto al 2012, è il dato ormai preoccupante che l’Istat ci fa conoscere oggi.

Bankitalia. 16 cali consecutivi. A novembre prestiti bancari -4,3%.

Prosegue e anzi si accentua la stretta sul credito all’economia nel mese di novembre si accentua. Dai dati resi noti ”Principali voci dei bilanci bancari” di Bankitalia apprendiamo come i prestiti bancari abbiano registrato una contrazione annuale pari a -4,3%.

La flessione è il sedicesimo dato negativo consecutivo, l’ultimo dato col segno più risale infatti a luglio 2012, ed è l’ennesimo segnale di una ripresa che sembra ancora ben più lontana di quanto annunciato a più riprese.

Il numero è composto nel dettaglio, dal credito alla famiglie che ha registrato una flessione annuale pari a -1,5%, e da quello alle imprese non finanziarie che ha invece fatto registrare un dato nerissimo,  -6%.

E si registra inoltre una micro frenata nell’aumento delle sofferenze sui prestiti, il cui tasso annuale di crescita e’ sceso al 22,8% dal 22,9% registrato in ottobre.

Comitas. Piccole imprese condannate a morte senza credito

Per Comitas, associazione delle microimprese italiane”Il calo dei prestiti da parte delle banche alle imprese di piccole e piccolissime dimensioni è, purtroppo, ancora più elevato rispetto a quanto rilevato da Bankitalia per le società non finanziarie, e sfiora quota -10% su base annua”.

Per l’associazione ”Le banche devono tornare a fare il proprio mestiere e concedere credito agli imprenditori e alle famiglie. In una fase di crisi economica come quella che sta vivendo il nostro paese, non concedere prestiti equivale a condannare a morte il mondo della microimprenditoria, con conseguenze negative sul fronte dell’occupazione. Gli istituti di credito devono riaprire i cordoni della borsa, perchè finora si sono limitati ad investire il denaro il titoli di Stato redditizi e poco rischiosi, accentuando così la crisi delle piccole e micro attività”.

Istat. Prezzi delle abitazioni sempre più giù ma non è crollo

I dati diffusi oggi dall’Istat sembrano disegnare più una lunga planata che un vero e proprio crollo delle quotazioni delle case nel nostro Paese, con dati che proseguono col segno meno ma con una dinamica che appare rallentare, segnale questo che viene spesso interpretato come l’avvicinarsi del punto più basso del ciclo.

 Nel terzo trimestre 2013 infatti l’indice dei prezzi delle abitazioni calcolato dall’Istat (IPAB) acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento registra una diminuzione dell’1,2% rispetto al trimestre precedente e del 5,3% nei confronti dello stesso periodo del 2012.

Secondo i tecnici dell’Istat la flessione rispetto al trimestre precedente registrata nel terzo trimestre è l’ottava consecutiva ed è maggiore di quella precedente per fattori stagionali. La diminuzione dei prezzi su base annua è invece pari al 5,3%, ed è la settima rilevazione trimestrale col segno meno consecutiva, ma fa segnare un valore più contenuto di quello registrato nel trimestre precedente (-5,9%).

Istat. Meno peggio il nuovo. Rallenta il calo

Va peggio il mercato dell’usato, al calo contribuiscono infatti sia le diminuzioni dei prezzi delle abitazioni esistenti (-1,3%) sia di quelle nuove, ma quelle nuove hanno una dinamica molto più lenta (-0,5%). Analogo andamento per la flessione su base annua che è la sintesi della diminuzione dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-6,8%) sia di quelle di nuova costruzione (-2,0%).

Per l’Istat, comunque, “In un quadro di marcata diminuzione dei prezzi che tuttora perdura, la riduzione dell’ampiezza della flessione tendenziale si registra sia per i prezzi delle abitazioni esistenti (-6,8%, da -7,6% del secondo e -8,1% del primo trimestre) sia per i prezzi delle abitazioni nuove (-2,0%, da -2,2% del secondo trimestre). “

In media, nei primi tre trimestri dell’anno in corso, i prezzi delle abitazioni diminuiscono del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sintesi di un calo dell’1,8% dei prezzi delle abitazioni nuove e del 7,5% dei prezzi di quelle esistenti.

Condividi sui social

Articoli correlati