Inflazione. Aumento dei prezzi in contraddizione con l’andamento consumi

ROMA – L’Istat attesta oggi un tasso di inflazione media, per il 2013, pari all’1,2%. Un dato a nostro parere ancora sottostimato, che comunque riporta pesanti ricadute per i cittadini, pari a 355 Euro annui a famiglia. 

Tale aumento dei prezzi risulta, in ogni caso, inammissibile e del tutto ingiustificato, a maggior ragione se si osserva l’andamento dei consumi nel corso degli ultimi anni. Nel biennio 2012-2013 questi ultimi si sono ridotti del -8,1%, con una contrazione complessiva della spesa delle famiglie di circa 60 miliardi di Euro, mentre, nello stesso periodo, il tasso di inflazione è cresciuto del +4,2%. “Un andamento in piena contraddizione con ogni sana logica di mercato. 

A pesare su tali aumenti ha contribuito anche l’incremento dell’IVA (che nel 2014 avrà effetti negativi per 12 mesi), che come previsto sta riportando effetti disastrosi su tutti i fronti: accentuando la contrazione della domanda e riducendo così gli introiti previsti dall’Erario.

È necessario che il Governo intervenga con la massima urgenza per fronteggiare una situazione divenuta ormai insostenibile per le famiglie, che nel 2014 dovranno fronteggiare aumenti pari a 1.384 Euro (per prezzi, tariffe e tasse).

In tal senso bisogna avviare misure di sostegno del potere di acquisto delle famiglie, attraverso un piano di investimenti per il lavoro, una detassazione rivolta al reddito fisso (lavoratori e pensionati) e una seria azione di controllo sulle speculazioni in atto sulle filiere produttive, che continuano a determinare aggravi immotivati, dannosi per l’intera economia.

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