Arrivano le rassicurazioni sulla sorte delle nostre sedi Italiane ma continuano le proteste
ROMA – Dopo l’ondata di panico scatenato nei lavoratori a seguito della decisione presa dalla Multinazionale Svedese di dimezzare gli stipendi, in alternativa ad una dislocazione della produzione dall’Italia alla Polonia dove i costi di produzione sono minori, mettendo così a repentaglio lo stipendio di 5715 Italiani impiegati nelle 4 sedi del nostro paese, il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha fatto chiarezza sulla reale situazione delle aziende Italiane tranquillizzando e smentendo ogni forma di allarmismo generatosi in questi ultimi giorni, specialmente nella sede Electrolux di Porcia per il quale non è stato previsto alcun piano industriale a causa della concorrenza con LG e Samsung e che per prima rischia quindi la chiusura.
«Mi impegno personalmente a fare in modo che tutta la produzione Electrolux resti in Italia e lo faremo senza aiuti di Stato,» Ha dichiarato alla trasmissione Agorà su Rai 3: «Sono state date notizie false che hanno creato allarme. Non ci sarà un taglio degli stipendi del 40%» e poi ancora su Radio 24 «Porcia non chiude. Anche Porcia rimarrà aperta», ha detto il ministro. «Si continuano però a diffondere notizie negative»
Stamane gli ingressi degli stabilimenti di Susegana e Porcia sono stati chiusi dai lavoratori impedendo l’accesso a camion e personale in segno di protesta, mentre una delegazione dei sindacati si è messa in viaggio per prender parte al tavolo delle trattative dove sarà presente anche l’amministratore delegato di Electrolux Italia e il responsabile dei siti Europei della Multinazionale.
Nonostante le rassicurazioni il clima continua a rimanere abbastanza teso, sia per l’attesa di nuovi sviluppi che per le preoccupazioni sui possibili blocchi o riduzione dei finanziamenti, che porterebbero in ogni caso a forti ripercussioni sugli stipendi.