Secondo l’ISTAT, in Italia sempre più giovani “bamboccioni”

ROMA – Secondo i dati Istat pubblicati oggi, sono 6 milioni 964 mila i giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora con almeno un genitore. Rappresentano il 61,2% degli under 35 non spostati. In numeri reali stiamo parlando di  circa 3 milioni 864 mila giovani tra i 18 e i 24 anni e di 3 milioni e 100 mila giovani per la  fascia di età  compresa dai 25 ai 34 anni che vivono ancora sulle spalle dei propri genitori.

La quota invece si abbassa al 53,9% per le ragazze, che seppur non sposate  sono più indipendenti. Inoltre osservando le percentuali si nota che il fenomeno  è molto più accentuato al sud con il 68,3% ,cioè circa 2 milioni 36 mila ragazzi. Sono stati messi a confronto i dati degli ultimi anni con quelli attuali ed emerge che rispetto al 58,6% del 2010, oggi la situazione non è migliorata e  la percentuale è salita di 3 punti percentuali. Dunque il quadro generale  della situazione è che la maggior parte dei giovani dai 20 ai 30 anni non sono sposati  e vivono alle dipendenze dei loro genitori.

 

Insomma da questi dati emerge ancora il profilo del classico ragazzo  italiano attaccato alla mamma , che fa fatica a distaccarsene e ad essere indipendente, ovvero il così detto “bamboccione”. Ma è davvero il caso di parlare di bamboccioni, visto i tempi che corrono? Che non si tratti invece di pura necessità? Che questo fenomeno non sia che un effetto della crisi economica che ha portato al livelli altissimi il tasso di disoccupazione. Trovare oggi un posto di lavoro fisso  è quasi una fortuna, la maggior parte dei contratti infatti sono a tempo determinato, gli stipendi sono molto bassi, gli affitti troppo alti e per un giovane è effettivamente difficile riuscire a creare una vita autonoma e soprattutto una famiglia.

 

 

 

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