I pensionati di Cgil, Cisl e Uil contestano la ‘cura’ Renzi

“Esclusi da qualsiasi intervento di sostegno ai redditi”

ROMA – Per Matteo Renzi e la sua manovra destinata, nelle intenzioni, a far ripartire l’economia nazionale, piove il gelo dei pensionati. Questa volta, non è la sola Cgil a contestare i provvedimenti disegnati dal Governo, ma anche le organizzazioni che rappresentano i pensionati per Cisl e Uil. Nessuno sconto al Sindaco-Premier. Parla chiaro una nota stampa diffusa nella mattinata di ieri e che ha gelato Palazzo Chigi. In sostanza, Spi, Fnp e Uilp, che da soli rappresentano circa sei milioni di pensionati (sette il totale con i sindacati autonomi ndr) che chiedono conto al Governo, del perché, nessuna misura incentivante interesserà  i redditi di chi, tanto ha speso per il Paese, e poco raccoglie come reddito. I provvedimenti del Governo infatti sono esclusivamente destinati ai lavoratori, sia dipendenti, che autonomi, in una fascia al di sotto di una busta paga, netta, di 1500 euro. E tutti i pensionati, che sono la stragrande maggioranza, che hanno assegni al di sotto dei 1000 euro? I numeri sono decisamente impietosi, visto che sette milioni di pensionati vivono con assegni di 1000 euro e altri due milioni con trattamenti al di sotto o vicini ai 500 euro. Amara la nota sindacale: “Nessuna svolta buona per i pensionati e gli anziani – si legge nella nota di Spi, Fnp e Uilp- Tra le misure annunciate dal governo per loro non c’è niente ed è ormai del tutto evidente che sono considerati a tutti gli effetti dei cittadini di serie B, non meritevoli di alcuna attenzione. La condizione di milioni di persone a cui sono stati chiesti negli ultimi anni tanti sacrifici – continua la nota – non può essere archiviata così. Chiediamo al governo di ravvedersi. Noi non staremo né fermi e né zitti a guardare e subire l’ennesima ingiustizia ai danni di chi ha lavorato una vita versando i contributi e pagando le tasse fino all’ultimo centesimo. 

E’ inaccettabile – concludono Spi, Fnp e Uilp – che per pensionati ed anziani non ci siano sgravi fiscali come è inaccettabile che si pensi di agire solo sulle pensioni per fiscalizzare gli oneri a carico dei nuovi assunti. Una prima seria tegola per il Governo che segue i commenti positivi, ma decisamente interlocutori dei leader sindacali Camusso (Cgil), Bonanni (Cisl) e Angeletti (Uil). Per il Segretario generale della Cgil, Susanna Camusso “è stata molto positiva  molto positiva la scelta di intervenire subito sulla riduzione della tassazione per il lavoro dipendente. Vedo che il presidente ci ha ascoltato scegliendo di intervenire anche sulla parte di coloro che avendo un reddito fino a 8 mila euro di solito non rientrano mai in questi provvedimenti e di avere fatto riferimento non solo al lavoro dipendente ma anche agli assimilati, quindi alle forme di lavoro precario”. “Mi verrebbe quasi da dire- ha concluso – che il governo abbia letto il piano del lavoro della Cgil che proprio da questi investimenti partiva per creare lavoro e dare risposte”.

Camusso fissa però i paletti al Governo, nel merito dei prelievi sui trattamenti pensionistici e avverte: “Abbiamo sempre detto che un prelievo sulle pensioni d’oro e di tutti gli altri metalli, è giusto – ha detto Camusso – ma di certo dove si mette l’asticella è fondamentale e 2.500 o 3000 euro lordi è troppo bassa”. Questa la posizione espressa dal leader della Cgil a Radio anch’io Rai a proposito del prelievo sugli assegni più alto ipotizzato dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli “Abbiamo sempre detto che un prelievo sulle pensioni d’oro e di tutti gli altri metalli, è giusto – ha detto Camusso – ma di certo dove si mette l’asticella è fondamentale e 2.500 euro lordi è troppo bassa”. Il livello ha poi spiegato “deve essere fissato in modo da tutelare tutte le pensioni che vengono da 40 anni di lavoro”. Sulla cura Renzi positiva la posizione anche del leader della Cisl Bonanni: “Non ha voluto confrontarsi con le parti sociali. Ma siamo contenti che il presidente del Consiglio Renzi, abbia preso a mani piene tutta la nostra impostazione. Sono anni che la Cisl insiste sulla riduzione delle tasse. Siamo scesi in piazza tante volte, in tutte le città d’Italia per sollecitare uno choc fiscale. Il fatto che si arrivi a questa soluzione e’ per noi una grande soddisfazione. Naturalmente faremo la verifica il primo di maggio se davvero ci sara’ questa svolta nelle busta paga dei lavoratori”. Analoga la posizione anche di Luigi Angeletti per la Uil: “Ottimo. Finalmente, dopo quattro anni di scioperi e manifestazioni siamo riusciti a far sì che i lavoratori abbiano una consistente riduzione delle tasse. Ora vedremo i dettagli e, ovviamente, ci auguriamo che non si sia dimenticato dei pensionati”. 

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