Alitalia. Arriva la lettera di Etihad. Lupi ottimista

ROMA -Alle ore 17 sarebbe arrivata alla sede Alitalia di Fiumicino l’attesa missiva da parte della compagnia emiratina Etihad. Lo ha annunciato  il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, sottolineando che la lettera di Etihad  formalizza un ulteriore passo nella trattativa per l’ingresso del vettore arabo nel capitale di Alitalia.

«La prima buona notizia di oggi – ha commentato il ministro  – è che l’amministratore delegato Del Torchio mi ha comunicato che è arrivata ad Alitalia la lettera di Etihad nella quale ha risposto alle osservazioni di Alitalia. Quindi in questo momento credo che Alitalia stia valutando i contenuti della proposta di Etihad».  Il ministro ha aggiunto che Del Torchio presenterà agli azionisti e agli stakeholders «e quindi anche al governo lo stato della trattativa che sta avanzando. Noi crediamo che l’alleanza Alitalia-Etihad sia una buona alleanza per rilanciare il trasporto aereo in Italia e la nostra compagnia di bandiera». Ancora non è noto il contenuto della lettera, tuttavia Lupi ha detto che la preoccupazione del governo italiano «è che ci sia effettivamente un piano di rilancio di Alitalia,

perchè non possiamo permetterci di avere una compagnia regionale, visto che siamo un grande paese industriale».  Quanto alle richieste di Etihad sul fronte dei tagli ai costi e all’occupazione, Lupi ha aggiunto che «a fronte di un piano industriale di rilancio vedremo se ci sono delle ristrutturazioni che dovranno essere fatte». Non mi piacciono le ultime spiagge – ha aggiunto – ognuno deve fare la sua parte. Speriamo che ognuno lo faccia con responsabilità«.

Il ministro  ha poi aggiunto  che è «impensabile» ipotizzare che Alitalia possa fare a meno di 9mila dipendenti, come ha implicitamente fatto stamani il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.   «Se dopo cinque anni siamo qui a discutere e affrontare il rilancio della nostra compagnia di bandiera – ha proseguito Lupi sempre riferendosi alle dichiarazioni di Berlusconi – forse non tutto è andato bene nel passato. Magari se smettiamo di dire che tutto va bene e iniziamo ciascuno a prendersi le proprie responsabilità, magari questo paese finalmente inizierà a cambiare nel centrodestra come nel centrosinistra».

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