ROMA – Il quadratino rosso simbolo della Cgil rappresenta la “ struttura” portante della sfida che Susanna Camusso lancia al governo aprendo i lavori del XVII Congresso della Confederazione.
Ogni lato una vertenza,pensioni, ammortizzatori sociali, lavoro povero, fisco tutti problemi, dice il segretario generale che non sono in cima all’agenda politica attuale e che la Cgil intende riportare al centro dell’attenzione, proponendo a Cisl e Uil di aprire insieme una iniziativa, costruendo un” percorso, soprattutto consenso, mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro, in tutti i territori”. Camusso chiama in causa il governo. Il giudizio sul suo operato è durissimo, riguarda in particolare l’insofferenza verso la concertazione, parla di “autosuffcien nza” che sta determinando una torsione democratica vwerso la governabilità a scapito della partecipazione”. Un lungo intervento che si muove lungo lungo l’asse il lavoro decide il futuro”. Quarante applausi, un’ovazione finale. Una platea che vede insieme delegati e tanti invitati che rappresentano pratuicamente tutto il mondo economico e sociale, le associazioni di tutti i settori, a partire da Confindustria. Come annunciato assente Matteo Renzi, mai nominato da Camusso, assente anche il ministro del Lavoro, Poletti. C’è invece il ministro Orlando, ci sono il responsabile economico del Pd, Taddei, ci sono Fassina, Epifani, Damiano, D’Alema, Speranza, Civati, Cofferati, Pizzinato, la vicepresidente del Senato, Fedeli, Nichi Vendola, Gennaro Migliore per Sel, Smuraglia presidente dell’Anpi, Bonanni e Angeletti con le delegazioni di Cisl e Uil. Prima della relazione della Camusso un messaggio del Presidente della Repubblica
Un’ampia sintesi della relazione del segretario generale della Cgil