Tasi. Il disordine regna sovrano. Chi ne fa le spese è il contribuente

 

ROMA – La casa torna al centro della discussione politica, da una parte il governo  ha ottenuto la fiducia con 324 voti a favore e 110 contrari. Ora la Camera voterà gli ordini del giorno e poi l’approvazione finale. Mentre si svolgeva il dibattito in piazza Montecitorio si è svolta una manifestazione di protesta contro il decreto che prevede duri provvedimenti contro chi occupa le case. Per altro verso la interminabile discussione sulle effettive modalità applicative della Tasi. Ed il terzo incomodo è la campagna elettorale per prossime elezioni europee ed amministrative di domenica prossima.

L’impatto della campagna elettorale 

Il fatto che domenica prossima siano previste le elezioni europee ed amministrative ha avuto un bel contraccolpo sull’andamento del processo normativo. A livello parlamentare venerdì scorso si è avuta la reiterata sospensione del voto per mancanza di numero legale, molti erano infatti i deputati che avevano già lasciato Roma per recarsi nei propri seggi a svolgere gli ultimi atti della campagna elettorale. La richiesta di verifica del numero legale ha quindi colto nel segno e a nulla sono servite le raffiche di telefonate per richiamare al voto i deputati assenti. A livello comunale invece difficilmente avremo formazione locale valida per la prima rata della Tasi. Si vota infatti in quasi la metà dei comuni italiani, per la precisione in 4.098 comuni su 8.057, e le aliquote Tasi per poter essere valide per la prima rata, che scade il 16 giugno, devono essere pubblicate sul sito del federalismo fiscale del Governo entro il 31 maggio. Una richiesta che sembra impossibile da soddisfare.

Tasi. La proroga, una soluzione per qualcuno peggiore del male

Una soluzione a cui si sta pensando in queste ore è quindi quella di prorogare i termini per la fissazione delle aliquote da parte dei comuni e conseguentemente far slittare il pagamento della prima rata. Una soluzione che lascia insoddisfatti molti attori di questa commedia dell’assurdo.

Il sindaco di Roma ha già dichiarato, ad esempio, che “Questo provvedimento (di proroga ndr), come già ha detto Piero Fassino, sarebbe molto pericoloso per i bilanci dei comuni”.

L’incertezza del quando e del quanto. Violati i diritti dei contribuenti

La totale incertezza in cui si trovano i contribuenti, che al momento non sanno quanto e quando dovranno versare i tributi sulla propria abitazione, viola i diritti di base del contribuente. Secondo uno studio della Uil sono appena 832 i Comuni che hanno deliberato le aliquote della Tasi, poco più di un decimo dei comuni italiani,  e di questi solo 514 hanno reso nota la propria delibera. Molto più che legittima appare quindi la protesta delle associazioni di consumatori che chiedono chiarezza, interventi urgenti e uno slittamento del pagamento a settembre.

Federconsumatoria:“Si preannuncia un vero e proprio caos sul fronte Tasi.

“Sono moltissimi i comuni che ancora mancano all’appello, la scadenza per deliberare sulle aliquote si fa sempre più vicina (23 maggio), mentre è sempre più remota l’ipotesi di uno slittamento della scadenza prevista per il 16 giugno .I cittadini- afferma Federconsunatori- rischiano, così, di trovarsi nuovamente in balia dell’incertezza più totale: senza sapere quanto e quando dovranno pagare.

Una fase di indeterminatezza che, come denunciamo da tempo, non manca di riportare effetti estremamente negativi principalmente sull’andamento dei consumi, dal momento che i cittadini non sono in grado o comunque hanno estrema difficoltà nel programmare qualsiasi tipo di spesa fino a quando non sapranno quali saranno gli importi da esborsare per la Tasi.Per evitare questa situazione sarebbe necessario far slittare la prima rata a settembre, dando respiro alle famiglie e dando tempo ai comuni di deliberare aliquote eque e detrazioni adeguate.Dai pochi comuni che già hanno deliberato proviene infatti un segnale allarmante: tutti sono orientati all’applicazione di aliquote ben al di sopra del minimo previsto, attestandosi tra il 2,5 ed il 3,3 per mille.”

 Detrazioni inferiori al previsto. Unica certezza il salasso

Sempre Federconsumatori  sittolinea che le detrazioni, come purtroppo avevamo preventivato, saranno nettamente inferiori rispetto a quelle previste per l’IMU: nei comuni più virtuosi raggiungono i 110-120 Euro, a cui si sommano 30-50 Euro per ogni figlio a carico con età inferiore a 26 anni.Alla luce delle scarse detrazioni previste, vogliamo ricordare che circa 5 milioni di famiglie che prima, grazie alle detrazioni sull’IMU, non pagavano alcun importo, ora si troveranno a sostenere per la Tasi cifre ragguardevoli. 

Tutto quello che ad oggi si conosce sulla nuova tassa

La legge di stabilità fissava un tetto massimo complessivo, Imu più Tasi, pari al 2,5 per mille per la prima casa e al 10,6 per mille per la seconda. Il tetto è stato poi alzato di 0,8% tra prima e seconda casa. Ma i comuni che adotteranno le maggiorazioni dovranno far ‘risorgere’ le detrazioni. Sulle prime case si potrà quindi arrivare al 3,3 per mille, sulle seconde case all’11,4 per mille complessivo.

Sugli immobili locati sarà la vera rivoluzione, anche in questo caso infatti si pagherà sia l’Imu che la Tasi con il limite massimo dell’11,4 per mille ma mentre l’Imu verrà pagata interamente dal proprietario, la Tasi peserà anche sull’inquilino, per una quota tra il 10 ed il 30 per cento.

Per il calcolo si parte dalla medesima base imponibile dell’Imu ma attenzione il fatto che due tasse vengano calcolate a partire dal medesimo valore catastale rivalutato non implica di per sé una doppia imposizione.

Per il pagamento si potrà utilizzare il modello F24 o il bollettino di conto corrente postale. Le rate previste sarebbero due di cui la prima sarebbe prevista al 6 giugno e la seconda il 16 dicembre. 

 

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