Ferrari. Monzemolo lascia. Sarà Marchionne il nuovo presidente

ROMA – Sarà Sergio Marchionne il prossimo presidente della Ferrari. Il 13 ottobre prossimo, infatti, l’attuale  presidente Luca Cordero di Montezemolo lascerà su sua richiesta la Presidenza della Ferrari. L’annuncio è arrivato con un comunicato di Fiat Chrysler. 

“La Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del gruppo FCA nella prossima quotazione a Wall Street e si aprirà quindi una fase nuova e diversa che credo giusto debba essere guidata dall’Amministratore Delegato del Gruppo. Finisce un’epoca e ho quindi deciso di lasciare la Presidenza dopo quasi 23 anni meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati a fianco di Enzo Ferrari negli anni Settanta”. Così Montezemolo comunica la sua decisione, ringraziando tutti i collaboratori, che in questi anni di crescita aziendale, hanno reso  possibile il successo di questo marchio “diventato grazie a loro uno dei più forti al mondo”. “La Ferrari è la più bella azienda del mondo e per me è stato un grande privilegio e onore esserne stato il leader”. 

Presidente della Ferrari dal 1991, si legge in una nota, Montezemolo ha portato l’azienda a conseguire risultati molto importanti sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sportivo. Una lunga storia di grandi successi alla Ferrari dove Montezemolo ha raggiunto traguardi di assoluto rilievo, con un team di eccellenza mondiale.

“Voglio ringraziare personalmente Luca per quanto ha fatto”, ha detto Marchionne, parlando di “alcune incomprensioni” con lui sui risultati di pista.

“Desidero ringraziare Luca a nome della mia famiglia e a titolo personale per quanto ha fatto per la Fiat e per la Ferrari. Ha ricoperto diverse posizioni di responsabilità, a partire dalla Presidenza di Fiat dal 2004 al 2010, condividendo con me momenti di difficoltà, ma anche di grande soddisfazione. A Luca vanno i miei auguri per il suo futuro professionale e imprenditoriale, con la speranza, certamente condivisa, di vedere presto la Ferrari tornare a vincere”. Così il presidente della Fiat John Elkann sull’addio di Luca di Montezemolo alla Ferrari.

In conferenza stampa battute, gag e volti sorridenti ma anche alcuni momenti che tradiscono una certa tensione emersa in questi ultimi giorni tra Sergio Marchionne e Luca Cordero di Montezemolo. I due siedono uno a fianco all’altro nella sede del Museo Ferrari a Maranello e spiegano al mondo sportivo e finanziario perché «è finita un’epoca» e «ora si apre un ciclo nuovo e diverso». 

«Il ritiro di Alonso a Monza con l’unico motore rotto nella stagione non ha aiutato», sottolinea Montezemolo, che tuttavia rassicura tutti i tifosi della Rossa perché «le premesse per tornare presto a vincere ci sono tutte». Montezemolo riconosce di aver progettato la sua uscita alla fine del prossimo anno ma oltre alle defaillance in Formula 1 c’è la questione «Wall Street».

Montezemolo quindi ripercorre i suoi 23 anni alla testa del Cavallino, ricordando gli inizi al fianco di Enzo Ferrari, il suo rapporto con Gianni Agnelli, senza dimenticare l’ex team manager Jean Todt e «un pilota straordinario che più di ogni altro ha fatto la storia di questa azienda con le sue vittorie, Michael Schumacher». Per questa stagione comunque gli appassionati di Formula 1 non devono aspettarsi niente di buono, «mettiamoci l’anima in pace», dice l’ad del Lingotto che da nuovo presidente del Cavallino tuttavia conferma la fiducia nel team sportivo e per ora non prevede nessun cambio. Ad ogni modo per la Ferrari «vincere in pista non è negoziabile, bisogna ritornarci», ribadisce Marchionne.

«Non c’è alcuna intenzione di integrare Ferrari con Fiat Chrysler – rassicura il numero uno di Fca – l’idea che una Ferrari possa essere prodotta altrove è oscena. È nata e morirà italiana». Infine, l’ultima gag sulla buonuscita che spetterà all’ex presidente. Sollecitato dai cronisti Montezemolo se la cava con una battuta: «Fiat sappia che è sempre troppo poco». Montezemolo lascerà la Ferrari con una buonuscita complessiva di quasi 27 milioni di euro. Secondo quanto comunicato dalla Fiat, infatti, a un’indennità di fine mandato di 13,710 milioni si aggiunge una somma di 13,253 milioni legata all’impegno di Montezemolo a non svolgere attività in concorrenza con il gruppo fino al marzo 2017.

Intanto per Montezemolo si ipotizza la guida della nuova Alitalia e lui stesso ammette che con l’amministratore delegato di Etihad, James Hogan, «ci sentiremo al telefono nei prossimi giorni». Anche il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, sollecitato sull’argomento, afferma: «Montezemolo ha una tale esperienza che può essere molto utile allo sviluppo di grandi imprese nel Paese».

Condividi sui social

Articoli correlati