Draghi: migliorano le prospettive mondiali ma attenzione ai prezzi delle derrate alimentari

WASHINGTON – Migliora rispetto ai mesi scorsi la fiducia nelle prospettive dell’economia internazionale, e in particolar modo in quella dei paesi in via di sviluppo. Ma le lezioni del passato suggeriscono tuttavia di non abbandonare una buona dose di cautela. Non fosse altro perché sullo sfondo della ripresa campeggia un vero boom dei prezzi alimentari a cui bisogna rispondere con azioni immediate. La storia insegna infatti che le bolle sulle quotazioni delle commodity portano sempre alle lacrime.

Questa l’analisi fatta dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nel discorso depositato al Development Committee, il consiglio esecutivo della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale che tradizionalmente si riunisce a Washington per valutare la situazione dei paesi più poveri. «Possiamo guardare ai prossimi mesi e anni con più fiducia rispetto a sei mesi fa: le prospettive economiche stanno migliorando a livello mondiale e in particolare nelle economie in via di sviluppo» suggerisce Draghi alla platea internazionale. E ricorda in particolare che «i paesi in via di sviluppo stanno aiutando a spingere la ripresa e collaborano in modo sempre più stretto gli uni con gli altri». Ma non bisogna abbassare la guardia: «le lezioni che abbiamo imparato dalla precedente crisi – avverte infatti – ci suggeriscono che dobbiamo essere cauti». Tra le cose più preoccupanti per le prospettive globali e soprattutto dei paesi in via di sviluppo, c’è appunto il boom dei prezzi delle commodity e degli alimentari in particolare. Questi ultimi assieme agli «eccessi periodici di euforia», infatti, «si sono spesso risolti in lacrime». È per questo che Draghi invita a dare «risposte rapide» per gestire l’insicurezza alimentare e la malnutrizione. Il governatore ricorda infatti che «i prezzi degli alimentari sono in aumento dalla fine del 2010.

In particolare, a suo avviso, »La natura sfaccettata della crisi alimentare richiede una risposta coordinata da parte della comunità internazionale«. L’analisi fatta dal Governatore rileva che è stato raggiunto un »progresso sostanziale« verso gli obiettivi di sviluppo del Millenium Development Goal al 2015. Due terzi dei paesi in via di sviluppo, spiega, »sono ora quasi sulla strada giusta«. E Draghi precisa in particolare che »sono stati fatti dei progressi nella lotta alla povertà e alla fame e nell’aumentare l’accesso alla scuola per ragazzi e ragazze«. Il governatore avverte tuttavia che »non possiamo rilassarci«. Il progresso è infatti »squilibrato e i paesi più poveri restano indietro. Troppe persone specialmente in Africa soffrono ancora di estrema povertà e di mancanza di accesso all’acqua, alla scuola e ai servizi sanitari di base«. Draghi ricorda inoltre che »negli ultimi tre anni abbiamo assistito a una profonda recessione, due picchi dei prezzi alimentari, un nuovo shock dei petroliferi e forti tensioni sociali e politiche in vari paesi«. E i »recenti sviluppi, non ancora inclusi nelle recenti rilevazioni – conclude -, potrebbero aggiungersi alle sfide per il raggiungimento degli obiettivi del Millennio, in particolare nei paesi più vulnerabili«.

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