Sindacati. O confronto su nuovo Isee oppure mobilitazione

ROMA – Cgil, Cisl e Uil scrivono al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio, e ai presidenti di Anci e conferenza delle regioni, Piero Fassino e Sergio Chaimparino, per sollecitare l’apertura di un confronto e l’intervento del Governo sul nuovo Isee, dopo le sentenze del Tar che ha dichiarato l’illegittimità di alcune parti del provvedimento che disciplina il nuovo strumento.

I sindacati ricordano di aver chiesto un “”intervento urgente del Governo per sbloccare la complessa situazione determinatasi e al contempo l’apertura di un confronto, cui non è stato dato seguito. Il silenzio e la mancanza di interventi da parte del Governo sta aggravando la situazione di disagio delle famiglie con disabili e non autosufficienti, perché va a incidere sul diritto al godimento delle prestazioni e alimenta una condizione di confusione ed incertezza nell’erogazione dei servizi, tanto che le istituzioni regionali e locali si stanno orientando verso soluzioni transitorie che tentano di ritardare l’applicazione del nuovo Isee. Permanendo il silenzio e l’immobilismo del Governo, avvieremo iniziative di mobilitazione con presidi e proteste sul territorio””.Cgil Cisl e Uil “”si sono impegnate affinché il nuovo  indicatore non rispondesse a logiche di riduzione delle prestazioni e della spesa sociale – si legge nella lettera – ma garantisse maggiore equità, favorendo le famiglie gravate di particolari oneri come quelle con disabili e non autosufficienti, contrastasse comportamenti opportunistici e semplificasse gli adempimenti per i cittadini. E anche nella fase di implementazione abbiamo sostenuto il processo avviando accordi con le istituzioni locali ed operativamente, nonostante notevoli difficoltà, attraverso l’assistenza dei nostri Caf””.

Le pronunce dei giudici amministrativi, “i ritardi di ordine operativo e di chiarimenti risolutivi da parte del Governo, le difformità nei comportamenti delle istituzioni regionali e territoriali – aggiungono – stanno rischiando seriamente di compromettere gli obiettivi della riforma e il rapporto con i cittadini utenti. Paradossalmente stanno minando proprio il principio che considera l’Isee un livello essenziale a garanzia  dell’uniformità di trattamento. Pertanto chiediamo al Governo di assumere immediati provvedimenti, anche transitori, affinché si garantisca certezza dei diritti alle famiglie più vulnerabili e un quadro di regole stabili per lo svolgimento dell’attività amministrativa e reiteriamo la richiesta di avere un confronto urgente sulla riforma e le sue prospettive”.

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