Consumi: dati carichi di ottimismo. Necessaria un’azione decisa del Governo

ROMA – Confcommercio annuncia oggi la ripresa dei consumi, a luglio, al +2,1% sull’anno, il valore più alto registrato dal 2010. Un dato che va al di là di ogni ottimismo.

È vero, infatti, che nell’ultimo anno si è conosciuta una lieve, quasi impercettibile, ripresa dei consumi delle famiglie, fisiologica dopo i continui e drammatici crolli registrati negli ultimi anni. Più che di ripresa, infatti, si potrebbe parlare di arresto della grave contrazione che, solo nel triennio 2012-2013-2014  ha fatto registrare una diminuzione dei consumi delle famiglie del 10,7%, pari ad una contrazione complessiva della spesa di circa 78 miliardi di Euro.

Purtroppo, a nostro avviso, non ci sono ancora concreti e stabili segnali di ripresa.  Dalla disoccupazione alla produzione industriale, alla lenta uscita dalla deflazione: ci troviamo ancora in una fase di profonda incertezza circa le condizioni del nostro sistema economico. Un’incertezza che va debellata. È il momento di incoraggiare i timidi segnali positivi provenienti dall’economia per dare una svolta concreta e decisa, proiettando il nostro Paese verso la crescita. 

Il Governo deve trovare il coraggio di agire, attuando in tempi brevi misure che consentano al Paese di ripartire. Il primo passo in tal senso è l’avvio di un Piano Straordinario per il Lavoro che invochiamo da tempo.

Rilanciare il mercato del lavoro, infatti, significa dare reddito e prospettive ai giovani e meno giovani senza occupazione, ma significa anche dare nuovo ossigeno alle famiglie.

La difficoltà a trovare un impiego, soprattutto per i giovani, pesa infatti in misura determinante sui bilanci delle famiglie e sulle loro scelte economiche. Sono infatti genitori e nonni a sostenere economicamente i ragazzi in cerca di un’occupazione, con un peso di circa 400-500 Euro al mese che condiziona profondamente l’andamento della domanda interna.

Per questo è indispensabile, attraverso tale Piano, dare nuovo impulso all’occupazione, attraverso: il rilancio degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo, lo stanziamento di adeguati fondi per la modernizzazione e la messa in sicurezza degli edifici pubblici, la valorizzazione dell’offerta turistica.

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